I cavalli fremono. Le lance si abbassano. Si parte, prima al passo… poi al trotto… ed ecco il galoppo! Alla carica, miei prodi! Ma attenti, questo non è un gioco sulle battaglie medievali come tanti altri: questo è Men of Iron!
Nel 2005, quindici anni fa, GMT dava alle stampe Men of Iron, opera del compianto Richard Berg che partendo dal sistema più essenziale del Simple Great Battles of History lasciava le familiari lande della guerra antica, percorse assieme all’amico Mark Herman, e si inoltrava da solo nelle più buie e caotiche contee della guerra medievale. Il nuovo sistema si caratterizzava da un lato per un’estrema imprevedibilità grazie all’attivazione non sempre sicura dei singoli comandi (o “battaglie”) nelle quali erano suddivisi gli eserciti dell’epoca, dall’altro per l’elevatissima interattività con un flusso di azioni e reazioni continue che mantengono alta l’attenzione di entrambi i giocatori. Altro che sistemi ad attivazione fissa, con un giocatore che muove cinquanta pedine prima di passare il turno all’altro: qui il movimento e il combattimento sono continui, emozionanti e mai scontati. E dopo Men of Iron incentrato sulle battaglie del Trecento e del Quattrocento, arrivò il “prequel” Infidel sulle Crociate, seguito da Blood & Roses sulla Guerra delle Due Rose. In più, scenari aggiuntivi e un quarto titolo dedicato alle Guerre d’Italia cinquecentesche, Arquebus, condussero la serie in pieno Rinascimento.
Oggi i primi tre titoli del sistema ci vengono riproposti in formato “Tri-Pack” dalla stessa GMT, con un’armonizzazione generale delle regole, un miglioramento dei componenti e alcune modifiche agli scenari: un’iniziativa davvero lodevole che permette anche ai neofiti di avvicinarsi ad un sistema completo, semplice e facilmente reperibile. Un sistema che sfaterà molti dei miti che ancora oggi circolano sull’arte della guerra nell’epoca medievale, accompagnandovi alla scoperta di quattro secoli di storia.
Abbassate le visiere e lucidate gli scudi: ne parliamo su WLOG!