TT Games: Micromacro Crime City
Una piccola città piena di delinquenti! Sarete in grado di scovare i malfattori, capirne i moventi e ripercorrere i passi dei loro (talvolta) efferati delitti? Mettetevi alla prova con Micromacro Crime City!
Micromacro Crime City è un gioco di investigazione di Johannes Sich con il quale l’autore ha voluto unire il suo talento di illustratore alla sua passione per la creazione di giochi da tavolo… ideando un prodotto veramente originale e piacevole. Da 1 a 4 giocatori dai 10 anni in su si improvviseranno detective e si troveranno a dover risolvere casi da 15 a 45 minuti usando la loro attenzione ai particolari e le loro doti deduttive. Il gioco è portato in Italia da MS Edizioni.
Scopo del gioco è appunto quello di risolvere una serie di casi, dall’omicidio al furto, dalla truffa al rapimento, che vedranno protagonisti dei buffi personaggi che si muoveranno all’interno di una gigantesca mappa. Avete presente il giochino de “Il corvo” nella settimana enigmistica? Beh, una cosa così… ma qui non si deve cercare un oggetto, si deve raccontare una storia.
Micromacro Crime City – Parole chiave
Cooperativo/solitario/a squadre: in Micromacro Crime City i giocatori collaborano per risolvere i casi che vengono presentati. Tutti possono dare il loro contributo analizzando la grande mappa fornita dal gioco! La particolare natura dello stesso lo rende perfetto anche per il gioco in solitario o per una sfida fra squadre di investigatori.
Gioco di deduzione: in Micromacro Crime City non ci sono dadi da tirare o pedine da muovere: per risolvere i casi sono necessari buona capacità di osservazione, lavoro di squadra e riuscire a dedurre la storia dagli indizi ricavati sulla mappa.
Scenari con storia: MIcromacro Crime City contiene materiale per 16 casi da risolvere (+ il tutorial della copertina… eh sì, già nella copertina abbiamo un piccolo caso da risolvere!). Ogni caso ha un suo percorso e un suo mazzo di domande/spiegazioni e sottende ad una storia in cui i giocatori dovranno calarsi per risolvere l’enigma.
La scatola di Micromacro Crime City ha dimensioni 19x27xh3,7 cm ed una finitura “telata”, come quella di certe carte. Facile da archiviare è sufficientemente robusta e contiene i seguenti materiali:
(1) Manualetto di istruzioni: un foglio piegato a metà con le poche semplici istruzioni da seguire: come preparare i singoli casi e prepararsi al gioco, i simboli usati e un suggerimento sull’ordine di difficoltà dei casi… più qualche riferimento ad ulteriori piccoli casi da risolvere en passant ed altri nascosti, ottenuti visitando il sito di MS Edizioni.
(2) Foglietto di “Spoiler-Alert”: dice, in otto(!) lingue, di non guardare il retro delle carte, non aprire i pacchetti con le carte e di leggere prima il regolamento (pagina 1: PREPARAZIONE DEI CASI)… Ecco, ve l’ho spoilerato!
(3) Mappa della città: una grande mappa di 75×110 cm con uno strabotto di particolari da stendere sul tavolo per risolvere i vari casi. La mappa presenta la visione assonometrica della città con tutti i suoi abitanti intenti nelle loro faccende (sì, anche i delinquenti).
(4) 120 carte “Caso”: sono le carte che contengono, sul fronte, la spiegazione del caso e gli incarichi da portare a termine, e sono numerate in alto a sinistra per metterle in ordine senza rischio di guardarle. Sul retro riportano la soluzione di ogni incarico (per confrontarla subito con la vostra e proseguire con il caso).
(5) 16 buste: sono di carta semitrasparente e servono a contenere le carte dei vari casi per non averle sparse per la scatola e non rischiare ogni volta di leggerle mentre si organizzano (operazione che va fatta appena aperto il gioco, senza guardarne i retri).
(6) 1 lente di ingrandimento: a volte vi servirà per cercare particolari minuti… o se siete un po’ ccecati!
Per la prima volta, non consiglierò di imbustare le carte… primo perché non entrerebbero più nelle buste di carta, secondo perché non verranno mescolate praticamente mai. La mappa invece la potreste anche appendere come poster una volta conclusi i casi e usare come curiosità da esibire nelle serate con gli amici… magari proponendo loro di risolvere qualche semplice caso! Non sto scherzando: è carina e molto particolare.
Setup
In Micromacro Crime City il setup è molto semplice: aprite la mappa sul tavolo in modo che tutti possano agevolmente consultarla e tenete a portata di mano la lente di ingrandimento (a volte ne avrete proprio bisogno).
Poi scegliete un caso: la prima carta di ogni mazzetto riporta, oltre al titolo del caso, anche l’indicazione (in stelline) della sua difficoltà. E’ presente nella scatola un caso introduttivo (“Il cappello a cilindro”) che riporta anche le spiegazioni su come condurre una indagine.
Infine si sceglie un “Investigatore capo”, cioè quello che, ogni volta, leggerà domanda e spiegazione riportate nelle carte. Deve essere sempre il solito!
Siete pronti per giocare.
Flusso di gioco
In realtà in Micromacro Crime City l’unico flusso di gioco è dato dalla sequenza delle carte.
L’investigatore capo legge ad alta voce il retro della prima carta, quella che reca il titolo, che dà un breve briefing del caso che si dovrà risolvere.
Successivamente legge l’incarico riportato sulla seconda carta (ovviamente senza guardarne il retro finché non si è certi di averlo portato a termine), che permetterà di procedere con il caso. Per soddisfare gli incarichi sono necessari colpo d’occhio, intuizione e capacità di congetturare una storia per poter cogliere tutti i particolari. Ma attenzione: la soluzione non è mai la semplice congettura, tutto dovrà risultare rappresentato sulla mappa!
La mappa, infatti, non è una rappresentazione statica della realtà: i personaggi e gli oggetti sono rappresentati più volte, come se la mappa ne riportasse una intera linea temporale. E’ così che un personaggio verrà visto molte volte seguendo tutti i suoi spostamenti. Pensate sia facile? Provateci 🙂 Talvolta le carte forniranno indizi utili a proseguire nelle indagini.
Ad ogni modo, quando tutti sono d’accordo di aver trovato sulla mappa ciò che è richiesto dall’incarico, l’investigatore capo (e solo lui) controlla la soluzione sul retro di una carta. Se la soluzione è giusta, ne informa gli altri, scarta la carta e passa all’incarico successivo; se la risposta è sbagliata, ne informa gli altri, che dovranno rivedere le loro ipotesi e cercare una soluzione diversa, ma da quel momento sarà escluso dalle indagini fino all’incarico successivo (ma potrà eventualmente cercare di aiutare i compagni se li vede particolarmente in difficoltà).
Termine della partita
Quando i giocatori soddisferanno l’ultimo incarico e risolveranno il mistero, la partita avrà termine.
Una variante di MIcromacro Crime City potrebbe essere quella di dividersi in due squadre investigative, ognuna con un proprio investigatore capo, e vedere chi risolve il mistero per primo.
Oppure cercare di risolvere un mistero conoscendo solamente il briefing di partenza e senza consultare le altre carte (se non quella della soluzione finale).
Ci sono altri casi, oltre ai 16 delle carte, menzionati nel manualetto delle regole, mentre altri casi possono essere scaricati dal sito di MS Edizioni.
Facilità di apprendimento: immediato! Le regole si limitano a quella di capire bene che cosa si richiede e la modalità della conduzione di una indagine… che poi è una cosa veramente naturale 🙂
Scalabilità: ecco, siamo di fronte and un gioco in cui la frase “più siamo meglio è” non può essere usata. Se si è in tanti, è più facile che ci sia confusione, che non tutti possano osservare bene i punti della mappa, che si venga a creare una certa… competizione interna alla squadra. Diciamo che è perfetto in 1 o 2, va bene in 3, in 4 siamo già tanti, di più è troppo!
Variabilità/Longevità: Nel regolamento sono menzionati alcuni casi nascosti nella mappa, oltre a quelli specificati e scaricabili. Come tutti i giochi investigativi, la variabilità da caso a caso può essere alta, ma la longevità è giocoforza limitata. Però potete usare la mappa come poster… e potete farci giocare gli amici… non è poi male come idea.
Interazione: beh, più che interazione direi collaborazione. Rimanendo dell’idea che meno siamo più ci divertiamo, scambiarsi pareri, analizzare zone diverse della città, elaborare congetture crea una bella sinergia.
Mi è piaciuto? Lo adoro. Mi piace concludere una giornata ludica con un rilassante caso da risolvere su questa mappa popolata da personaggi buffi e a volte spietati. Lo trovo un’idea originale per un gioco, almeno io non ne ho mai viste di simili, e l’idea che un disegno sia così ricco da contenere tante storie e tante sorprese è davvero bellissima.
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