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Praga Caput Regni – Recensione

Praga Caput Regni – Recensione

Ciao, siamo Jack e Juli, e oggi vi portiamo tra le strade di una città famosa in tutto il mondo, che andremo a costruire pietra su pietra e uovo su uovo. Ebbene sì, benvenuti a Praga Caput Regni.

Edito dalla Delicious Games, e portato in Italia da Tesla Games, Praga Caput Regni è un titolo di Vladimìr Suchy, (famoso per Underwater Cities e Pulsar 2849), della durata di 45/150 minuti, per 1-4 giocatori, con un’età consigliata di almeno 14 anni.

In Praga Caput Regni saremo dei facoltosi nobili che, per guadagnare il favore del re, cercheremo di metterci in mostra, aiutando a progettare e migliorare la ridente Praga. Attraverso i 16 round di gioco, sceglieremo, di volta in volta, una tra le sei azioni disponibili, (3 sono di costruzione, 2 di produzione e 1 di miglioramento azioni), prendendo una tessera sulla ruota, (chiamata “Gru delle Azioni”), che girerà ad ogni turno, permettendoci anche di attivare o riscuotere bonus aggiuntivi.

Qualcuno ha detto Bonus? No, Stefan Feld, non stiamo parlando con te… Però siamo sicuri che se provasse questo titolo, potrebbe veder vacillare il suo trono di “Re delle insalate di Punti”. In questo titolo, non fare punti, è veramente difficile, abbiamo chiuso partite superando anche i 130/140 punti vittoria e vedere giocatori, completamente spaesati, tornarsene a casa con circa 70/80. Questo non è assolutamente un aspetto negativo, anzi, riuscire sempre a guadagnare punti, dà una buona soddisfazione, ma chi cerca il gioco stretto e rigido dove ogni sbaglio si paga caro, rimarrà deluso.

L’autore, a cui ci sentiamo di fare un plauso per la determinazione, cerca di accompagnarci e farci immergere, (aggiungendo anche cenni storici verso la fine del regolamento), tra le vie di Praga e le sue varie costruzioni. Una volta letto (o spiegato) il regolamento e fatta la prima azione, tuttavia, torniamo ad essere degli adoratori di cubetti di legno e quello che vediamo sono solamente tanti modi per poter fare punti, contraddistinti da altrettanti simboli.

Storia completamente diversa per quanto riguarda la grafica ed i suoi materiali. Il tabellone di gioco è veramente bello e colorato, forse anche troppo, (con qualche disegno in meno, infatti, si poteva accorciare di almeno un terzo la sua dimensione), ma ci è piaciuta veramente molto e dopo i primi disorientamenti grafici, si riesce a trovare tutto con precisione. Oltre alla plance “Dual Layer”, (molto carina l’idea di fare una fustella che si ripieghi su se stessa e venga bloccata dalle clip delle ruote di produzione), abbiamo tre costruzioni da montare, (il ponte del Re, la Cattedrale di San Vito e il Muro della Fame), che insieme alla Gru delle azioni, daranno un bell’effetto 3D alla plancia, aiutando la visibilità anche a chi è più distante dal tabellone. Oltre ad una grande quantità di tessere e token di buona qualità, questa versione della Tesla Games, è l’unica in Europa, ad avere anche i segnalini Uova in legno, un piccolo “pimpaggio” incluso nella scatola.

Abbiamo fatto tante partite con Praga Caput Regni e, (solitario a parte che questa volta non abbiamo testato), siamo riusciti a giocarlo in tutte le sue configurazioni. La scalabilità è molto buona; in tre sicuramente rende alla perfezione, mantenendo un tempo di gioco ottimo, (tra 80 e 100 minuti), in quattro riuscire a calcolare la propria mossa inizia ad essere più difficile e questo potrebbe condurre qualche giocatore verso la temibilissima “paralisi d’analisi”, mentre in due, forse, c’è troppo spazio di manovra, specialmente sulla costruzione della nuova Praga. E’ sicuramente un solitario di gruppo, si può togliere qualche tessera da piazzare all’avversario o far aumentare il costo di un’azione ma, a parte questi aspetti, ogni giocatore cercherà di “curare il suo orticello” e cercherà di ottimizzare al meglio la sua mossa e i punti che ne derivano.

Praga Caput Regni è un gioco che ha bisogno di un paio di partite per essere compreso e assimilato. Il primo impatto sarà un piccolo pugno nello stomaco, soprattutto riuscire ad ambientarsi nella giungla di illustrazioni e tra le varie sezioni di gioco, ma superato tutto ciò, inizierete ad aumentare progressivamente i vostri punteggi e vedrete come tutti quei piccoli simboli si intersecano tra di loro, facendovi fare anche delle “mini-combo” di punti.
Ci sentiamo di dire che i due tracciati, il Muro del Pianto e la Cattedrale di San Vito, non sono affatto trascurabili; concentrarsi almeno su uno dei due e riuscire ad avere i segnalini associati, vi farà fare circa un quarto del vostro punteggio, a volte anche di più.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la grandissima varietà nel setup. La Cattedrale, il Muro e il Ponte, infatti, presentano dei percorsi e bonus alternativi da sostituire a quelli base, lo stesso per le piazze cittadine, che hanno lati diversi da poter scegliere al momento del posizionamento. Di contro però, le strategie di gioco non risentono molto di questo cambiamento, lasciando più o meno invariata la tipologia di partita che si andrà a svolgere.

Praga Caput Regni

Praga Caput Regni, nonostante si riveli un gioco molto lineare e non complesso a livello di regole, necessita comunque di una spiegazione articolata, che richiede almeno una ventina di minuti (interruzioni escluse) e la completa attenzione dei partecipanti. È questo il motivo per cui siamo propensi a continuare a giocarci con gli amici che già lo conoscono. Si deduce, ovviamente, che non è un titolo adatto ad un pubblico occasionale e alle prime armi. Per i più coraggiosi di questi, consigliamo comunque una prova, siamo sicuri che non rimarrete delusi!

Se anche voi volete imparare a costruire un ponte di malta e uova sode, potete trovare il necessario su MagicMerchant.it .

Jack Dryke

Jack Dryke, sul pianeta Terra viene comunemente chiamato Giacomo. Membro del LudoCoconutClub, dove si fregia del colore blu rubato con occhioni dolci alla sua ragazza Giulia (Meeple giallo). Amante dei Giochi da Tavolo, Video Games, Cinema.

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