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Cowabunga!

Anteprima: Mantis Falls

Anteprima: Mantis Falls

Potrete provarlo a Play 2021 nell’area di Fever Games, è un gioco di identità nascoste molto particolare, oggi vi parlo di Mantis Falls.

Consideriamo questo come XXIV episodio della nostra rubrica Verso Play 2021, per cui ecco qui il link agli episodi prima di iniziare a parlare di Mantis Falls

In una riga

Autore: Adrian Kerrihard | Artisti: Juli Bierwirth, Adrian Kerrihard | Giocatori: 2-3 | Durata: 60′-90′ | Età: 14+ | Editore: Fever Games

La storia

Ti trovavi nel posto sbagliato al momento sbagliato e hai visto una cosa che non avresti dovuto vedere. La città di Mantis Falls è in mano alla criminalità organizzata, se non tagli la corda hai le ore contate.

Hai amici che hanno organizzato la tua fuga, devi solo recarti alla tavola calda e incontrare un’altra persona che si trova nelle tue stesse condizioni e deve lasciare la città. Molto bene, è sempre meglio viaggiare in compagnia… o no? Si tratta davvero della persona che devi incontrare o un killer se ne è sbarazzato e ne ha preso il posto per impedirti di fuggire?

Il gioco in sintesi

Mantis Falls vede 2-3 persone (sì, il numero è un po’ inusuale) cooperare (ma non sempre) per fuggire dall’omonima cittadina. Anni ’40, tinte noir, gangster e tradimenti… gli ingredienti sono questi. Per quanto riguarda le meccaniche, invece, si tratta di un cooperativo con traditore (ma potrebbe anche non esserci) con ruoli nascosti e gestione della mano.

La partita

Ricevuta la propria carta ruolo, dovremo capire se fidarci di chi è al tavolo con noi, o meno. Il ruolo del killer è sempre presente tra le carte distribuite, ma ne avanza una, pertanto potremmo essere tutti testimoni e giocare una partita completamente cooperativa.

Non starò a entrare troppo nelle meccaniche che scandiscono il turno, le riassumo per sommi capi, magari ci tornerò su in futuro in un nuovo articolo di approfondimento (però vorrei prima provare il gioco più a fondo).

Nel proprio turno ci si muove sul segmento di strada successivo (quasi sempre, talvolta ha senso non muoversi) e si volta una carta evento.

L’evento va affrontato giocando carte (coperte) dalla propria mano, stando però attenti a una limitazione: possiamo giocare quante carte ci pare, ma devono essere tutte dello stesso seme. Chi gioca con noi può fare la stessa cosa e le carte vengono rivelate e risolte una alla volta, alternandosi.

Qui entrano in gioco due elementi chiave del gioco:

  1. Gli eventi possono essere pubblici o privati, chi pesca un evento privato ne deve rivelare il contenuto senza violare le regole, ma non deve essere necessariamente una descrizione sincera. Ad esempio, non superare un evento potrebbe causare l’assegnazione di 2 ferite distribuite a discrezione di chi l’ha pescato, ma nulla vieta fingere che la carta ci obblighi ad assegnarle all’altra persona.
  2. Vi sono carte molto potenti nel gioco, se giocate insieme, ma appartengono a semi diversi. Va da sé che per attivarle occorre che chi siede al tavolo decida di giocare in sinergia, ma in taluni casi potrebbe esserci il dubbio che l’altra persona sia stata incaricata di ucciderci. Al tavolo si terrà fede alla parola data o, al momento di rivelare le carte, ci saranno sorprese?

Il gioco consente di avere carte che rimangono stabilmente in gioco e ci forniscono abilità (es. una pistola) o afflizioni, carte che hanno un effetto molto potente, ma hanno forti controindicazioni che ci porteremo dietro fino a fine partita.

In apparenza il gioco finisce qui, ma Mantis Falls non si può ridurre alla mera struttura del turno, così come non si può ridurre Battlestar Galactica a una serie di salti FTL. Se, come me, amate Battlestar Galactica, troverete in Mantis Falls una versione molto asciugata del gioco. C’è modo di guardare carte altrui, c’è modo di farne scartare o persino scambiarne; non c’è il mazzo del destino a seminare zizzania in Mantis Falls, ma non se ne sente la mancanza.

Il ruolo da killer non è facile da ricoprire, occorre rivelarsi solo quando si è certi (o quasi) che la nostra mossa sarà vincente, il ruolo del testimone consente di usare alcune carte particolarmente letali.

Materiali

Io ho avuto la fortuna di avere la primissima copia italiana, probabilmente l’unica senza bustine incluse nella scatola, perché poi Fever Games (evidentemente non pienamente soddisfatta della qualità della produzione) ha deciso che era il caso di tutelare le carte includendo le bustine protettive, cosa molto apprezzabile.

Nella scatola troverete sacchetti di stoffa per dividere le carte, tovaglia “playmat” per posizionare le carte in maniera ordinata sul tavolo e segnalini di legno per i personaggi. Tutti i componenti sono di buona qualità, l’unico neo sono i segnalini che indicano i punti vita e che posizioneremo sulla nostra carta personaggio, quasi inesistenti.

La scatola del gioco include tre moduli aggiuntivi (Triade, Plenilunio, Sub Rosa), ho potuto provare solamente Triade, che consente di giocare in tre, mentre non ho approfondito gli altri due.

Inserisco qui questa nota, in mancanza di un luogo migliore. Potete trovare la colonna sonora ufficiale di Mantis Falls a questo link, a me ha tenuto un’ottima compagnia anche durante la stesura di questo articolo.

Conclusioni

Mantis Falls non è il gioco perfetto, richiede almeno un paio di partite per essere compreso, dato l’elevato numero di carte e delle possibili interazioni tra di esse (a proposito, troverete qualche errore di battitura qui e lì nell’edizione italiana, ma niente di trascendentale) ed è un gioco particolarmente delicato. Se ci giocherete cercando solo di ottimizzare le risorse per arrivare a fine partita, credo lo troverete particolarmente noioso e lo rivenderete subito, se invece sarete in grado di immergervi nell’atmosfera delle vie buie di Mantis Falls, dove un passo falso può significare la vostra dipartita e dove fidarsi è bene, ma non fidarsi mai non è meglio, allora credo che ne resterete più che soddisfatti.

Geek.pizza Vs Dunwich Buyers + Dado Critico (partita a Mantis Falls finita in parità, ma solo per un soffio!)

Mantis Falls mi aveva colpito sin dal suo sottotitolo: “Un gioco talvolta cooperativo” e questa sua ambiguità è la sua caratteristica migliore. Per me resta una delle sorprese più piacevoli degli ultimi tempi.

A Play ne troverete pochissime copie in vendita, a causa dei problemi di spedizione che hanno messo in difficoltà un po’ tutta l’editoria ludica italiana, ma a breve dovrebbe arrivare l’intera tiratura e potrete portarvelo a casa con meno di 30€.

Francesco "The Doctor"

Fondatore di Geek.pizza è stato per anni amministratore di Italiansubs con il nick di zefram cochrane prima di partire per strani e nuovi mondi. Tecnico informatico e traduttore, ama i telefilm, i giochi da tavolo e la pizza.

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