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Storie di GDR #3 – Uno sguardo sui finalisti al Gioco di Ruolo dell’anno 2021

Dopo un bel po’ di tempo lontano dai vostri schermi, sono tornato per darvi quelli che sono i miei pareri (e qualche pronostico) sui finalisti che si candideranno a vincere l’ambito premio di Gioco di Ruolo dell’anno 2021.

L’annata trascorsa è stata tra le più curiose e ambigue sia per le case editrici, sia per i giocatori di ruolo stessi. Gli amanti del gioco infatti, si sono ritrovati a dover cambiare modalità di gioco, adottando chat vocali, videochiamate o software vari per non mancare neanche un appuntamento del loro gioco preferito; per quanto riguardo le case editrici invece, soprattutto per quelle indipendenti, è mancata sicuramente l’esperienza in fiera, un tempo strumento fondamentale nella promozione dei giochi in uscita.

Tenendo conto di questi fattori, vorrei fare anche un’ulteriore premessa: i candidati al gioco di ruolo dell’anno 2021 non mi hanno molto entusiasmato e a mio parere siamo lontani dai fasti anche recenti, con le edizioni 2019 e 2020 con parecchie produzioni italiane a fare da padrone. Adesso, andrò ad analizzare brevemente i finalisti del GDR dell’anno 2021.

Broken Compass – Adventure Journal

Il gioco di ruolo in cui si vestono i panni di brillanti avventurieri alla ricerca di tesori nascosti era destinata a prendersi il ruolo di gemma nascosta già ai tempi dell’annuncio del suo Kickstarter. Edito da Two Little Mice e distribuito da Raven Distribution, Broken Compass si presenta come un prodotto davvero fine, con il manuale base in soft cover effetto cuoio, chiusura elastica con portamatita e segnalibro, un oggetto che potrebbe fare invidia ai taccuini di Indiana Jones.

La componente che lo rende un gioco davvero apprezzabile è il Fortune System, basato su un lancio di D6 che determina il successo di un’azione in base alle facce uguali risultanti dal tiro. Il sistema rende le sessioni davvero fluide e veloci, ed è un vero punto di forza del gioco; d’altronde, aveva fatto già la fortuna di un altro GDR dell’anno, Household. Infine il sistema dei punti Fortuna è decisamente azzeccato, dati i toni avvincenti e avventurosi con cui si presentano il manuale base, l’ambientazione 1999 e le avventure in esso contenute.

Avendo potuto provare e giocare Broken Compass più volte, e avendone potuto vedere la popolarità all’interno della community italiana dei giocatori di ruolo, credo che questo gioco potrà ambire al premio finale o almeno sedersi sul podio.

The Cthulhu Hack

Distribuito in Italia da MS Edizioni, edito da Aces Games e originariamente pubblicato nel 2016, The Cthulhu Hack si va ad aggiungere all’ampia rosa di giochi a tema cthulhu, e questa volta lo fa con un sistema piuttosto fresco, e che preme l’acceleratore sull’investigazione.

Il motore di gioco di The Cthulhu Hack è ovviamente ripreso da The Black Hack, OSR pubblicato negli anni Novanta e rieditato nel 2016, e quindi si basa sul lancio del D20 che il giocatore deve tirare al di sotto della sua caratteristica per avere successo. Il gioco in questione risulta perciò essere un’ottima proposta, decisamente più leggera dei colleghi cthuluhiani, figli di regolamenti in ogni modo datati.

La riedizione italiana del manuale base porta anche diverse novità al prodotto stesso: grafica, illustrazioni e copertina completamente nuove e curate da Ilaria Gabaldo, illustratrice e tatuatrice specializzata nel genere; inoltre presenta una versione ampliata del regolamento originale, confrontata con l’autore e un’intera avventura di stampo investigativo “Salve Innsmouth”.

Nonostante le premesse a dir poco ottime del gioco appena descritto, credo che l’ampia rosa di giochi a tema cthulhu già presenti nel panorama GDR italiano ed estero fermerà la cavalcata di The Cthulhu Hack a un passo dalla vittoria, pur restando un gioco da non lasciarsi scappare se amanti del genere.

Unglorious

Finanziato tramite Kickstarter, Unglorious è un prodotto di livello davvero ottimo per quanto riguarda il lato fisico e quello grafico, quindi scelta della carta, rilegatura, impaginazione e scelta di grafiche e illustrazioni.

Per quanto riguarda il gioco, si fonda intorno a un sistema ultraleggero, spiegato in pochissime pagine e basato sul lancio del dado a dieci facce; in Unglorious i giocatori vestiranno i panni (pochi a dire il vero) di avventurieri morti male. Già dalla compilazione della scheda (un certificato di morte), potranno scegliere se essere mummie, zombie, scheletri o fantasmi, tutti denominati con un nome originale.

Il manuale si dilunga poi nella spiegazione dell’ambientazione, e nella presentazione di un bestiario che risultano piuttosto funzionali al master. Il gioco riesce nell’intento di ritagliarsi uno spazietto davvero unico tra gli innumerevoli giochi di ruolo esistenti, e lo fa con uno stile che non vuole prendersi troppo sul serio, basato sul black humor, l’ironia tagliente e il volutamente grottesco.

A mio parere, Unglorious merita tranquillamente di finire sul podio in questa finale del Gioco di Ruolo dell’Anno 2021, anche se, va detto che, essendo un gioco dai toni così ricercati, non è necessariamente adatto a tutti, e questo potrebbe fargli perdere posizioni.

Cyberpunk RED

Che dire di Cyberpunk RED, un gioco che, annunciato in concomitanza con l’uscita del videogioco Cyberpunk 2077 è stato sulla bocca di tutti fino alla sua uscita.

L’unione tra R. Talsorian Games e CD Project Red, casa produttrice del videogioco di Cyberpunk ha dato vita ad uno dei giochi di ruolo, probabilmente più attesi di sempre. Con alle spalle un leggendario predecessore come Cyberpunk 2020, RED ha l’ottimo pregio di ricreare alla perfezione le sensazioni tanto amate dei giocatori di una della ambientazioni più scalmanate nella storia dei gdr.

Night City e la sua popolazione si presenta in modo leggermente diverso dall’ultima volta, ma sono esattamente come ce li ricordavamo; sregolati, esagerati, stilosi e ovviamente armati. Il gioco dedica tantissime pagine alla descrizione dettagliata dell’ambientazione in questione, spiegando gli eventi fondamentali. Un’altra grossa parte è dedicato alla creazione del personaggio, e qui veniamo ad una delle parti dolenti a mio parere.

Per quanto la sezione “personalizzazione” sia decisamente vasta e piena di possibilità, è nella scelta delle statistiche e delle abilità varie che il gioco diventa eccessivamente pesante e a tratti retrogrado. E questo va a riflettersi sulle azioni di gioco, che potrebbero essere più scorrevoli ma sono figlie di un sistema forse più adatto ad un fantasy classico e a duelli all’arma bianca.

Fatte queste considerazioni, Cyberpunk RED è comunque un gioco comunque godibile e una vera e propria perla per gli appassionati del gioco originale e del genere in questione. Volendo chiudere con un pronostico, non credo che CP RED abbia il potenziale per vincere il premio più ambito dell’anno.

Kids & Legends

Il gioco in questione si è presentato a noi in punta di piedi, scegliendo di parlare a quei giovani o giovanissimi giocatori di ruolo e magari ai loro genitori che non hanno mai approcciato alcun gioco di ruolo.

Kids & Legends rappresenta una vera e propria incognita tra questi finalisti, data la sua natura così diversa; la prima cosa che colpisce del gioco è il modo in cui si presenta, una scatola di medie dimensioni piena di schede, libri, carte, dadi e fascicoli vari. Questi accompagneranno giocatori e master lungo il gioco, insegnando loro il regolamento e come giocare, passo dopo passo.

Parlando proprio del sistema, si fonda sul lancio di una serie di dadi a sei facce, che si distinguono tra loro grazie alla presenza o all’assenza di punti neri sulle rispettive facce. Il lancio di questi dadi e il confronto tra il numero di successi e fallimenti porterà alla riuscita di un’azione.

Il punto forte del gioco, oltre alla sua semplicità, è la serie di libri da cui è composti. Che siano mappe, testi o eventi, Kids & Legends ha dalla sua un comparto grafico e una produzione davvero notevoli. Tra componenti pieghevoli e contenuti rilegati tramite spirale, arricchiti da un comparto grafico coloratissimo e da illustrazioni che attirano l’attenzione non solo dei più piccoli, ma anche di un pubblico più maturo.

Non è possibile parlare di ambientazione, in quanto il gioco non né possiede una propria, ma spinge il gruppo a crearne una seguendo un più o meno tipico viaggio dell’eroe. Questo non va però a sminuire i pregi di un gioco che potrebbe far avvicinare molti giocatori non avvezzi a giocare all’esperienza unica del gioco di ruolo. Per questi motivi, sono convinto che Kids & Legends dovrebbe prendersi il rimanente posto sul podio dei finalisti.

Per oggi è tutto e noi di Geek.pizza non vediamo l’ora di scoprire quali giochi verranno premiati con il premio di Gioco dell’Anno; nel frattempo, vi raccomandiamo di passare su MagicMerchant.it per i vostri giochi da tavolo e di ruolo preferiti.