Lo spacciagiochi – Star Wars: The Clone Wars (Pandemic System)

Lo spacciagiochi – Star Wars: The Clone Wars (Pandemic System)

Asmodee Italia ha portato nel nostro paese Star Wars: The Clone Wars, un gioco da tavolo Pandemic System, ecco le mie primissime impressioni.

Avrei voluto fare qualche partita in più, prima di sedermi e scrivervi cosa penso di Star Wars: The Clone Wars, ma sto per ridiventare papà e, temo, in questi giorni, non riuscirò a giocare moltissimo, ho quindi approfittato dell’ultima notte a mia disposizione per giocare a questo gioco in solitaria. L’idea è quella di riprendere questo articolo non appena mi sarà possibile e integrarlo con delle impressioni più organiche.

Sì, è vero, si è sempre potuto giocare in solitaria a Pandemic, ma di solito le scatole riportavano come numero minimo “2”, qui leggiamo 1-5.

Ho sottratto Grogu a mio figlio mentre dormiva, ma poi l’ho rimesso a posto, giuro! (I Lego sono i miei)

Star Wars: The Clone Wars in una riga

Autore: Alexandar Ortloff | Artista: Atha Kanaani | Giocatori: 1-5 | Durata: 60 | Età: 14+

No, Matt Leacok non è citato come autore, ma c’è il logo “Pandemic System” sulla scatola.

Il gioco ci vede nei panni di generali Jedi impegnati a contrastare i Separatisti, durante le Guerre dei Quo… dei Cloni, volevo dire dei Cloni!

Troviamo alcune differenze sostanziali rispetto al Pandemic classico, ma per ragioni di tempo, darò per scontato che conosciate le regole di Pandemic classico.

Hello Master, it’s been a while…

Nella scatola

La scatola è un po’ più alta di quella di Pandemic, dovendo contenere

  • 138 carte
  • 4 schede nemico
  • 1 tabellone
  • 1 dado speciale
  • 6 segnalini (non si tratta del classico dischetto di plastica, la qualità è nettamente superiore)
  • 1 puntatore
  • 36 miniature droide (hanno tre pose diverse, sono carinissimi)
  • 3 navi da assedio
  • 11 miniature (7 Jedi, 4 nemici)

Se non trovate tutto, aprendo la scatola, niente paura, sollevate l’inserto in cartoncino!

Preparazione

Il segnalino Minaccia è molto simile a quello dei focolai, quello dell’invasione a quello del livello di contaminazione.

Ogni partita ci vede affrontare un Malvagio (mi suona un po’ ridicolo, per cui userò la parola Nemico) e la scatola ne prevede quattro. Asajj Ventress, Maul, il generale Grievous e il conte Dooku. Ognuno ha un proprio mazzetto di sei carte.

Inizialmente si invadono i pianeti con la solita meccanica, nel nostro caso abbiamo: 2 pianeti con 3 droidi, 2 pianeti con 2 droidi, 2 pianeti con 1 droide e il Nemico si posiziona sull’ultimo di questi pianeti. Anche qui, tutto molto familiare.

Niente Mazzo dei giocatori, niente carte epidemia, qui abbiamo due mazzi distinti: Mazzo delle Squadre, che contiene i rinforzi con cui affronteremo i Separatisti e Missioni. Possiamo scegliere quante missioni includere nella partita, il mazzetto è corposo, ma il regolamento consiglia un numero di carte missione da 3 a 6, spiegando che si può andare oltre le sei missioni per rendere più impegnativa la partita.

Si sceglie un Jedi a testa e se ne prende la miniatura e la carta personaggio. Mescolate le carte aiuto che potrete consultare durante la partita, voltatene una a testa e saprete su che pianeta iniziare.

OK, lo ammetto, l’ho fatto apposta…

Il tempio Jedi manda sul campo 7 generali: Aayla Secura, Ahsoka Tano, Anakin Skywalker, Luminara Unduli, Mace Windu, Obi-Wan Kenobi e Yoda.

In mano avremo Carte Squadra di cinque tipologie. Per usarle dovremo “esaurirle”, ovvero ruotarle di 90 gradi a indicare che non possiamo riutilizzarle per questo turno. (Sì, insomma, vanno tappate).

  • Assalto (Rosse) e Furtività (Viola) sono sostanzialmente uguali, ma in un attacco possiamo sfruttarne una sola tipologia per volta.
  • Armatura (Gialle): servono a prevenire i danni
  • Trasporto (Blu): raddoppiano la capacità di movimento (1 azione = 2 movimenti)
  • Alleato (Verde): sono molto simili alle carte evento, ma ritraggono personaggi come Padme, Hondo, R2-D2… queste vanno scartate per essere utilizzate, ma sono molto potenti.

Limite di mano, 7 carte anche qui e a inizio partita riceviamo 3 o 4, a seconda di quanti siamo al tavolo.

Veniamo alle Missioni. Dal mazzetto missioni gireremo 2 carte, ogni missione va completata su uno specifico pianeta. Una viene abbinata al segnalino arancione e una a quello bianco, che andremo a posizionare sui rispettivi pianeti. Man mano che completeremo le missioni, volteremo nuove carte e sposteremo il segnalino corrispondente, cosa che ci aiuterà enormemente a tenere d’occhio la situazione.

La partita

Il cardine del gioco è molto simile a Pandemic classico, qui abbiamo quattro fasi:

  • Ripristinare le carte (ruotando in verticale quelle usate in precedenza)
  • Svolgere quattro azioni
  • Attivare il Nemico
  • Invadere i pianeti.

Le azioni sono Volo (movimento), Rinforzo (pescare una carta squadra), Attacco, tentativo di missione.

Concentriamoci sulle ultime due. Per fare un attacco occorre lanciare il dado, contare il numero dei successi, sommare eventualmente carte rosse o viola che vogliamo usare (esaurendole) e subendo eventuali danni indicati sulla faccia del dado. Ogni danno non bloccato esaurendo una carta armatura, ci farà scartare una carta dalla mano. I danni si azzerano alla fine di ogni turno, quindi per rimuovere (temporaneamente) dal tabellone il Nemico, occorre infliggere i danni indicati sulla sua carta in un unico attacco.

Questi droidi sono dei veri mastini!

Il tentativo di missione si svolge sul pianeta indicato dalla carta missione, che richiede un certo numero di carte per essere completata (es. 7 carte rosse o viola, 6 carte rosse o gialle, ecc.). Le carte non si scartano, vengono semplicemente esaurite e può contribuire chiunque si trovi sul pianeta in questione. Attenzione, quindi, non è sempre saggio esaurire tutte le carte nella propria mano durante il proprio turno!

Il turno del Nemico è molto lineare: si gira la prima carta del suo mazzetto, si seguono le istruzioni e si procede all’Invasione, girando le carte Pianeta dove aggiungere un droide.

Vi ricordo che Luminara avrebbe lasciato Ahsoka e Barriss là sotto!

Ecco un paio di differenze rispetto al gioco classico:

  1. Una delle sei carte del mazzetto di ogni Nemico è una “carta Epidemia”, ne esce per forza una ogni volta che facciamo il giro del mazzetto (che si rimescola e si ricrea ogni 6 turni) e aumenta di uno il livello di Invasione.
  2. Non c’è l’esplosione dei focolai, aggiungere un droide dove ce ne sono già tre non è possibile, ma si aggiunge una Nave da Assedio (avete presente la nave da battaglia della Federazione del Commercio attorno a Naboo?) e si aumenta di uno il livello di Minaccia. Queste navi impediscono di compiere missioni sul pianeta e se ne può aggiungere anche più d’una.

Esaurite le missioni, si volta la carta Nemico e si legge quanto prevede il “gran finale”, nel mio caso Asajj non poteva più essere rimossa dal tabellone e si presentava una condizione di vittoria che prevedeva una nuova missione più impegnativa delle precedenti.

Prime impressioni

Sono molto legato a The Clone Wars, di cui ho curato i sottotitoli (amatoriali) per anni, quando ero su Italiansubs, per cui parto con un certo pregiudizio positivo, lo dico subito.

Le carte sono illustrate con uno stile vicinissimo a quello del cartone animato (Dooku non è proprio identico), le missioni sono episodi di The Clone Wars, i rinforzi sono i Cloni che abbiamo imparato a conoscere, da Echo ed Hevy a Bly, Rex e Cody, insomma se conoscete la serie animata vi perderete a ripensare a cosa succedeva in questo o quell’episodio (Zillo Beast, non ti dimenticheremo mai).

So uncivilised… ho tagliato il nome del pianeta, era Utapau, ovviamente.

La scelta dei personaggi è abbastanza scontata, ma mi aspetto delle espansioni (Datemi Plo Koon!), ci sono 133 episodi nella serie, mi stupirei moltissimo se non fossero già stati previsti altri personaggi.

Il livello di sfida, rispetto a Pandemic classico è un po’ più basso, nella prima partita ho voluto esagerare e partire subito con 5 missioni (su una scala da 3 a 6) e sono riuscito ad arrivare in fondo senza sudare particolarmente. Certo, con un livello di Minaccia piuttosto alto, ma ho comunque vinto.

C’è un dado. Era così necessario mettere un dado per risolvere i combattimenti? Oh, non si può avere tutto dalla vita, ce l’ha messo anche Paolo Mori in Pandemic: la caduta di Roma, io ne non sono un super fan, ma l’impatto del dado è ampiamente mitigabile con le carte che avete in mano, tanto da renderlo davvero quasi superfluo, tuttavia, lo ribarisco, è un giudizio dato da una partita, può benissimo essere che Nemici più forti rendano necessario rischiare un po’ di più e, di conseguenza, l’impatto del dado possa essere maggiore.

I poteri dei Jedi sono piuttosto forti, mediamente, mi è piaciuto molto quello di Mace Windu che attira a sé i droidi, devo dire.

Din Jarin saluta sullo sfondo…

Insomma, dopo la prima partita per me è un gioco promosso, sicuramente ci giocherò ancora un sacco di volte, anche solo per provare tutti i Nemici e cercare di scoprire come ottimizzare le interazioni tra i Jedi. Sono molto curioso di capire se ho avuto molta fortuna (possibilissimo) o il gioco è veramente meno impegnativo di Pandemic. Considerando il pubblico a cui si rivolge, io penso che la mia impressione sia corretta, ma vi dirò più avanti.

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