Le Cronache di Avel è il gioco dell’anno 2022
“Le Cronache di Avel” vince il premio Gioco dell’Anno 2022.
Ho acquistato “Le Cronache di Avel” perché ero alla disperata ricerca di un gioco collaborativo che potesse piacere a mio figlio di 8 anni, dall’animo estremamente american, ma che, allo stesso tempo, non facesse troppo soffrire il mio cuore estremamente german che, poverino, se si ritrova a tirar dadi per troppo tempo rischia di spezzarsi.
La scelta è ricaduta proprio su questo titolo di Przemek Wojtkowiak, portato in Italia da Asmodée, perché mi sembrava potesse regalare un’esperienza più fluida e rapida rispetto ad altri giochi del genere già provati, senza però mettere da parte quelle caratteristiche che rendono queste avventure belle da giocare per mio figlio: dadi da tirare, mostri da sconfiggere, una storia che fa da legante, per quanto blanda, e anche un bel apparato grafico firmato da Bartłomiej Kordowski.
Credo di averci visto giusto quando ho dato l’ok a quel carrello virtuale, perché ogni volta che lo intavoliamo riusciamo a divertirci tutti.
Il gioco è molto semplice nelle regole. Voi siete dei paladini che devono difendere il castello da una serie di mostri e dalla bestia finale, la creatura più potente di tutte. Per fare questo, a ogni turno i giocatori potranno fare due azioni a scelta tra il muoversi, esplorando anche gli esagoni ancora coperti, attivare un’azione della tessera in cui ci si trova o attaccare un mostro, oppure riposarsi per riprendere un po’ le forze.
È tutto. Semplice, no?
Eppure lo svolgimento è più profondo di quanto sembri, perché dopo ogni turno il contatore scorrerà di uno spazio, rivelando così nuovi mostri o regalando un cuore agli eroi. E mentre il tempo (s)corre, i giocatori dovranno cercare di costruire delle mura per rinforzare la città in vista degli attacchi futuri, dovranno provare ad attivare delle trappole per rallentare i nemici ma anche sigillare le tane dei mostri per impedire che ne nascano di nuovi. Senza contare che c’è anche la corsa all’implementazione dei propri equipaggiamenti (spade, scudi, elmi e pozioni che si pescano da un sacchetto), indispensabili se si vuole assestare degli attacchi più potenti, attacchi che, ovviamente, richiedono l’utilizzo di dadi colorati.
Mi è quindi perfettamente chiaro perché questo titolo abbia vinto il premio Gioco dell’Anno: come riporta il sito del premio, infatti, “nella scelta del gioco vincitore verranno tenuti in conto la sua capacità di fungere da portale introduttivo al mondo del gioco, l’originalità e la giocabilità del prodotto, la chiarezza e la completezza del regolamento, la qualità la funzionalità dei materiali, la corrispondenza della grafica al gioco e la sua influenza sullo stesso.”
“Le Cronache di Avel” ha tutte queste caratteristiche: è abbastanza semplice da funzionare anche per neofiti minorenni, ma allo stesso tempo ha una certa profondità che rende il tutto più strutturato. Il regolamento è chiaro ed è realizzato in modo che anche un ragazzino possa capirlo con facilità. I materiali sono belli, le grafiche pure, e le plance giocatore offrono la possibilità di disegnare e colorare il proprio eroe come più ci aggrada. Cosa si può volere di più?
Esiste anche un Adventurer’s tool-kit (in inglese ma indipendente dalla lingua) che offre tre companion temporanei per i nostri eroi e delle balestre che possono essere attivate ad ogni inizio turno per attaccare i mostri circostanti (ovviamente dovete riuscire a costruirle, prima).
Al Lucca Comics & Games, poi, l’autore del gioco ha portato l’anteprima di un’espansione più corposa, chiamata New Adventures, che immagino sarà in grado di fornire maggior longevità al gioco e qualche chicca per gli appassionati.
Se giocate in famiglia, con bambini e/o neofiti, non c’è dubbio che questo gioco possa fare al caso vostro. Nel giro di 60 minuti potrete vivere un’avventura fantastica divertendovi assieme e non è cosa da poco.
Se volete acquistarlo non dovete fare altro che andare qui, dove potrete trovare anche una mini espansione.
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