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Cowabunga!

Lo spacciagiochi – Splito

Lo spacciagiochi – Splito

Il motto di Splito vuole che si condivida tutto, tranne la vittoria, ed è proprio così. Draftare per credere!

Ho ricevuto Splito qualche tempo fa, tuttavia non ho avuto molto tempo per giocarci, complice il secondogenito malato e la corposa rubrica Verso Play 2023, ma finalmente riesco a parlarvene.

Splito in una riga

Autori: Romaric Galonnier, Luc Rémond | Artista: Maud Chalmel | Giocatori: 3-8 | Durata: 15-20 | Età: 8+ | Editore: Studio Supernova

In Splito giochiamo carte, ma non dinnanzi a noi, quanto invece tra noi e le persone che siedono alla nostra destra e alla nostra sinistra: gli spazi condivisi sono i “campi di gioco”

Nella scatola

Splito ha una scatola compatta ma non eccessivamente, è esattamente la taglia che richiede un gioco del genere. Due scomparti per le carte, con tanto di fori per sollevarle agevolmente.

La scatola contiene un mazzo di carte, un blocchetto segnapunti e il regolamento.

Preparazione

Noterete che le carte sono di due tipi: Carte Splito (contraddistinte da numeri e colori) e Carte Obiettivo, scegliete casualmente una Carta Obiettivo con il simbolo Luna e una con il simbolo Stella e mettetele al centro del tavolo. Questi sono obiettivi comuni.

Mescolate tutte le carte Splito e Obiettivo in un unico mazzo, distribuite 13 carte a testa e si parte.

La partita

Ogni persona sceglie una carta dalla mano e la mette sul tavolo a faccia in giù alla propria destra o alla propria sinistra. Non giocherete mai carte davanti a voi, ma solamente negli spazi condivisi con chi siede ai vostri fianchi.

Una volta giocate le carte, queste vengono rivelate, quindi tutte le carte rimaste in mano vengono passate alla persona alla propria sinistra.

Le carte possono essere Splito o Obiettivi, le prime sono il requisito richiesto dalle seconde.

Gli obiettivi possono essere di maggioranza (es. più carte di colore giallo, più carte di valore 4), valore (es. esattamente due carte di valore 3, nessuna carta di valore 6, indipendentemente dal colore), varietà (un numero qualsiasi di carte, ma di alcuni specifici colori) o zona (un numero totale di carte in quella zona, sommando Carte Splito e Carte Obiettivo). Le Carte Obiettivo hanno un valore in Punti Vittoria dato dal numero di rombi indicati negli angoli superiori di ogni carta.

Più gialli e più “1” che in ogni altra zona? 3 PV ciascuno | Esattamente due “1”? 2 PV, esattamente 3 colori? 4 PV

Quando tutte le carte sono state giocate, si calcola il punteggio finale.

Il gioco è parzialmente cooperativo, difatti il punteggio finale è dato dal prodotto dei punti delle aree alla vostra destra e alla vostra sinistra. Per ottenere punti dovrete soddisfare obiettivi e per farlo dovremo collaborare con chi siede accanto a noi, ma senza essere troppo espliciti nella comunicazione. Non si può dire “Ho io la carta gialla che ci serve”, ma si deve rimanere più sul generico (non vi sono limiti precisissimi, sta al vostro buonsenso), cercando sempre di bilanciare le carte giocate in un’area e nell’altra al fine di soddisfare più obiettivi possibili.

Al momento di calcolare i punti di ogni zona, non dimenticate le due carte iniziali: qualsiasi zona le soddisfi, si porta a casa quei punti. Moltiplicate sinistra x destra e avrete il vostro punteggio. Va da sé che dovrete trovare un equilibrio per riuscire a vincere, è questo continuo cercare di collaborare, ma non troppo che è il cardine del gioco e che vi farà ponderare con attenzione il da farsi.

Gioco una carta per soddisfare questo obiettivo? Gioco un obiettivo perché in questa zona stiamo facendo pochi punti? Gioco una carta che fa sballare un obiettivo, danneggiando anche me, ma evitando che chi siede alla mia sinistra faccia troppi punti?

Più “4” che in ogni altra zona? 3 PV | Almeno 1 carta dei tre colori? 1 PV | Esattamente due “6”? 2 PV

Conclusioni

Splito è un gioco di draft compatto, molto rapido e facile da spiegare. Non sono ancora riuscito a giocarci in 6-7-8, anche se il gioco lo consente. Va detto, tuttavia, che giocare fino a 5, anche se esclude parecchie carte dal gioco, consente di avere un maggior controllo su quelle che passano di mano in mano; detto questo, proverò sicuramente a giocarci con un numero di persone più alto, soprattutto perché è un gioco davvero immediato. Sono solito ripetere che, solo perché sulla scatola di 7 Wonders c’è scritto “3-7” (o “2-7” se avete l’edizione vecchia), non vuol dire che si debba giocarci in 6-7, ma Splito è nettamente più rapido, non richiede un ragionamento strategico che si sviluppa su tre ere e, in generale, le cose che si possono fare sono un numero contenuto.

Splito mi è piaciuto subito perché osa, ma con molta intelligenza. Sappiamo bene che alle persone piace ritrovarsi in meccaniche familiari e Splito usa tutte cose già viste, ma le sposta nello spazio, quel tanto che basta per innescare una serie di dinamiche che escono dalle regole del gioco ed entrano nel campo dell’interazione verbale, della diplomazia, se vogliamo, ma in maniera leggera e veloce.

Splito è un gioco molto duttile; il livello di interazione che sceglierete (e quello del vocabolario che vorrete adottare per… incentivare le altre persone a giocare come vi sembra più appropriato) renderanno Splito adatto a partite in famiglia o anche con amiche e amici, magari anche in chiusura di una serata dedicata a giochi più corposi.

Esiste un variante a cui giocare in due, ma va a perdersi un po’ tutto ciò che trovo interessante di Splito, come succedeva alla variante da due di 7 Wonders, poi rimossa nella nuova edizione (chissà come mai). La scatola, comunque, riporta 3-8 e l’ho molto apprezzato: talvolta, pur di far sembrare più ampio il pubblico a cui è destinato un prodotto, si ricorre ad alcuni sotterfugi, cosa che non è avvenuta in questo caso e mi fa piacere sottolinearlo.

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Francesco "The Doctor"

Fondatore di Geek.pizza è stato per anni amministratore di Italiansubs con il nick di zefram cochrane prima di partire per strani e nuovi mondi. Tecnico informatico e traduttore, ama i telefilm, i giochi da tavolo e la pizza.

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