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La denuncia di Upper Deck a Ravensburger per Lorcana spiegata bene

La notizia si è diffusa ieri sera, Upper Deck ha accusato Ravensburger di aver rubato un suo gioco e averlo messo in vendita con il nome di Lorcana.

Partiamo dai fatti. La traduzione che state per leggere è opera del sottoscritto, i termini legali potrebbero non essere precisissimi, non essendo io un esperto in questo campo, ma non mi interessava particolarmente, in questo frangente, il mio scopo era quello di provare a spiegare bene la questione, come dicono a Il Post.

Buongiorno dalla redazione di Geek.pizza, io sono Francesco Bavastro e… (semi-cit.)

Carlsbad, California. 07 giugno 2023. – Upper Deck, leader mondiale in giochi sportivi e di intrattenimento e oggetti da collezione cita in giudizio Ravensburger e un autore di giochi, ex dipendente di Upper Deck, per aver rubato e copiato un gioco originale Upper Deck che Ravensburger ha rimarchiato e commercializzato come Lorcana.

“Abbiamo investito un considerevole quantitativo di tempo per sviluppare un nuovo e innovativo gioco di carte collezionabili (Trading Card Game). La nostra attuale dirigenza ha in alta considerazione il valore della protezione delle proprietà intellettuali sia di Upper Deck, sia di chi concede licenze alla nostra azienda”, ha detto Jason Masherah, presidente di Upper Deck.

“Vogliamo che le persone continuino a giocare divertendosi e usufruendo di giochi di carte collezionabili unici e innovativi”, continua Maderash, “Incoraggiamo la competizione nel settore, ma crediamo fermamente nel rispetto delle regole per essere certi che la comunità ludica possa beneficiare delle diverse scelte creative di ogni produttore”.

Questo il comunicato di Upper Deck, ma partiamo da cosa è Lorcana.

Lorcana, o Disney Lorcana, è un gioco di carte targato Ravensburger a tema Disney. Si tratta di un TCG, Trading Card Game, un gioco di carte collezionabili in cui ci si scontra utilizzando personaggi delle proprietà intellettuali Disney. Robin Hood, la Bella addormentata, Moana, Il re leone, ecc.

Il comunicato non fa nomi, ma indagando un po’ si scopre che il documento presentato da Upper Deck al tribunale di San Diego (ho trovato un PDF di 19 pagine) cita in giudizio Ryan Miller e Ravensburger per violazione di contratto, violazione del dovere fiduciario, frode, induzione alla violazione di contratti scritti, ecc. Attenzione: non si parla di copyright, ci torniamo dopo.

Si legge che Miller sarebbe stato ingaggiato da Upper Deck per lavorare a un progetto proprietario, “Rush of Ikorr”, un TCG a cui ha lavorato per oltre un anno, prima di concludere il rapporto lavorativo con Upper Deck e iniziare a lavorare per Ravensburger, diretta concorrente di Upper Deck e che avrebbe portato con sé le conoscenze di Rush of Ikorr per farle confluire in Disney Lorcana.

Saltando tutte le parti relative al tribunale di competenza, arriviamo alla parte più interessante, in cui si racconta che nel 2018 Upper Deck ha organizzato un incontro di designer che, in cambio di un compenso, avrebbero firmato un accordo che riconosceva tutti i diritti di quel lavoro a Upper Deck, oltre alle classiche clausole di riservatezza.

Miller nel 2019 diventa “lead game designer” di Rush of Ikorr, anche qui riconoscendo tutti i diritti su questo lavoro a Upper Deck. Il 21 ottobre 2020, Miller chiude il rapporto lavorativo con Upper Deck, che è costretta a rivedere la tabella di marcia di Rush of Ikorr e ad assumere altre persone per portare avanti il progetto. Nel 2023 Upper Deck riesce a prendere visione delle regole di Lorcana e le trova praticamente identiche a quelle di Rush of Ikorr.

Ora, va detto che nel documento non si leggono cose particolarmente innovative. In RoI si deve comporre un mazzo di 40 carte, in Lorcana di 60. In RoI esistono 4 colori, in Lorcana 6 e il mazzo deve contenere carte di al massimo 2 colori. Le tipologie di carte sono molto simili tra i due (ma anche qui, nulla che non si sia già visto) e il modo di pagare le carte da giocare è sostanzialmente identico e un tratto che viene indicato come distintivo è che in RoI bisogna raccogliere gemme e non distruggere l’avversario, come avviene solitamente altri giochi di questo tipo. Leggendo questa frase mi sono immaginato un mazzo di KeyForge che pensa “Perché nessuno mi vuole bene?”.

Tolto il fatto che nessuno dei due giochi pare particolarmente innovativo, checché ne scriva la squadra legale di Upper Deck, quanto si contesta è che Miller ha portato le conoscenze del progetto a cui ha lavorato per anni in Ravensburger, con cui, si afferma, era già in contatto ancor prima di terminare il rapporto lavorativo con Upper Deck.

Le accuse nei confronti di Ravensburger riguardano, invece, l’induzione alla violazione dei contratti stipulati tra Miller e Upper Deck al fine di accelerare i tempi di realizzazione di gioco e la mancanza di un controllo preventivo sulla tipologia di progetti a cui lavorava Miller, al fine di non incorrere in sovrapposizioni e a conseguenti violazioni di accordi di riservatezza.

Tutte le elucubrazioni sulla possibilità o meno di mettere il copyright sulle meccaniche di un gioco, lasciano un po’ il tempo che trovano: in questo frangente nessuno sta parlando di questo tema, spero di essere riuscito a chiarire questo aspetto.

Chiaramente sarà il tribunale (o, più probabilmente, un accordo extra giudiziale) a chiudere la questione, quel che è certo è che ne sentiremo ancora parlare, perché ho idea che non sia solo fumo, ma anche un po’ di arrosto.

Ribadendo la mia poca familiarità con il vocabolario legale, ho cercato di riportare con la maggior chiarezza possibile quanto ho potuto leggere in questo documento, nonostante sia piuttosto chiaro, data la delicatezza dell’argomento, se doveste notare inesattezze vi prego di riportarmele a francesco@geek.pizza, sarà mia cura correggerle prontamente.

Se, intanto, cercate giochi di carte, li trovate su MagicMerchant.it