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Age of Comics: The Golden Years – Recensione

Quest’oggi andremo a rivivere la Golden Age del fumetto grazie ad Age of Comics. Quale sarà la migliore casa editrice ad emergere dalle strade di Manhattan?

Age of Comics: The Golden Years è il gioco da tavolo di debutto di Sónia Gonçalves e Giacomo Cimini, edito dalla loro Lirius Games a seguito di un’ottima campagna Kickstarter condotta a settembre 2022. Le illustrazioni si devono alla mano di Laura Guglielmo.

Siamo a Manhattan, nel periodo che va dal 1938 al 1954. I fumetti stanno crescendo in popolaritlà e conquistando le attenzioni di un pubblico sempre più ampio. C’è fermento di idee e una moltitudine di opere invade le strade. Assistiamo a ciò che verrà poi chiamata la “Golden Age” statunitense: l’epoca d’oro del fumetto.

Ogni copertina di fumetto è stata inventata e disegnata appositamente per questo gioco. Le copertine dei plagi hanno dei titoli leggermente diversi. Dettagli adorabili.

Age of Comics – Il gioco in breve

In Age of Comics, da 1 a 4 partecipanti gestiranno una propria casa editrice che cercherà di farsi largo tra l’agguerrita concorrenza editoriale, pubblicando quanti più fumetti, aumentandone la fan base, e soddisfacendo gli ordini di vendita provenienti dalle edicole della città.

Il setup ci mette di fronte ad un evocativo tabellone raffigurante i tracciati per il conteggio dei fan, l’area delle azioni, in cui trovano posto anche le meravigliose tessere fumetto, e la mappa di Manhattan con gli ordini da soddisfare. Attorno al tabellone vanno le varie carte, segnalini e monete. Avremo poi una plancia personale su cui posizionare i fumetti stampati con i rispettivi creativi e tre cubetti per la selezione delle azioni bonus.

L’obiettivo fondamentale della partita è cercare di pubblicare quanti più fumetti possibili e spingerli in alto sul tracciato dei fan.

Il flusso di gioco si sviluppa interamente attraverso queste sei azioni:

  • Assumi creativi: otteniamo una carta scrittore e una artista tra quelle disponibili sul tavolo. Il loro valore determina il costo per essere impiegate nella stampa e il valore complessivo del fumetto utile a soddisfare gli ordini.
  • Sviluppa: aggiungiamo alla nostra mano una carta fumetto originale tra quelle disponibili sul tavolo.
  • Idee: raccogliamo segnalini idea che serviranno per poter stampare un fumetto originale.
  • Stampa: Stampiamo un fumetto originale o il plagio di un fumetto altrui già stampato.
  • Royalties: guadagniamo denaro in base a come ci posizioniamo su questo spazio.
  • Vendite: Spostiamoci per la mappa della città raccogliendo le tessere ordine disponibili.

Ognuna di queste azioni avrà una corrispettiva azione bonus. Potremo sbloccarne fino a tre man mano che pubblicheremo fumetti. Queste sono molto utili in quanto garantiscono vari effetti quali riorganizzare i creativi utilizzati fino a quel momento, aumentare i fan dei nostri fumetti in diversi modi, ottenere punti vittoria aggiuntivi dopo una stampa o ottenere un meeple extra da poter usare per quel turno.

Se riempiamo la nostra plancia, potremo comunque stampare posizionando le carte fuori di essa.

I fumetti sono di diversi generi e così i creativi saranno specializzati in generi diversi. Questo non ci impedirà di usare comunque dei creativi non specializzati nel genere del fumetto da stampare al netto di qualche fan e punto vittoria in meno.

Non che questo rappresenti un grosso problema in quanto sarà spesso più remunerativo riuscire a pubblicare quanto prima un fumetto e provare magari a riarrangiare in seguito la disposizione dei creativi con la rispettiva azione bonus.

Plagiare un fumetto non dà bonus alla sua pubblicazione e non fornisce punti vittoria a fine partita per i suoi creativi ma ci permette di aggiungere velocemente un fumetto alla nostra plancia e guadagnare ulteriori introiti dal tracciato dei fan.

Alla fine del quinto turno si contano i punti vittoria raccolti fino a quel momento, quelli dati dai tracciati dei fan, dai creativi assegnati ai nostri fumetti, da eventuali bonus sbloccati sulla nostra plancia e dalle rimanenze di monete e idee.

Age of Comics – Le mie impressioni

Nel commentare Age of Comics non si può non partire dalla sua grafica e componenti. La mano di Laura Guglielmo e le scelte stilistiche fatte da Gonçalves e Cimini sono di assoluto pregio e ci consegnano un’opera vibrante che affascina chiunque si avvicini al tavolo senza bisogno di essere per forza degli appassionati di fumetti (quale io non sono).

Il gioco si è recentemente aggiudicato il premio ioGioco Award 2023 nella categoria “qualità estetica e produttiva”.

L’anima centrale di Age of Comics, è una classica meccanica di piazzamento lavoratori per la selezione azioni attorno alla quale si sviluppano poi alcuni elementi gestionali (non troppo spinti) che nel complesso vanno a comporre un gioco di peso medio-leggero di, tutto sommato, facile apprendimento. Un’accurata gestione della mano di carte e i giusti movimenti su mappa completano il tutto.

Il titolo di Lirius non cerca di inventare nulla di nuovo a livello di meccaniche o di twist particolari ma colpisce per quanto bene nel complesso queste riescano a legarsi al tema.

La mappa di Manhattan con i segnalini ordine.

Il lavoro svolto per creare un gioco semplice e accessibile, capace di coinvolgere nella sua ambientazione è davvero notevole. Age of Comics non si affida a elaborate sovrastrutture di meccaniche o a chissà quale complessità di regolamento per riuscire a trasmettere il feeling desiderato e questo, se consideriamo che stiamo parlando di un classico piazzamento lavoratori, è qualcosa di raro.

L’altra faccia della medaglia di questa semplicità è una profondità che dopo le prime partite andrà stretta a chi cerca qualcosa di più strutturato. Non esiste un vero e proprio motore di gioco da crearsi per poter ottimizzare e potenziare le proprie azioni che, al netto degli effetti bonus che sbloccheremo, saranno praticamente sempre le stesse dall’inizio alla fine. Non si percepisce un vero e proprio senso di crescita se non quello dato dalle entrate monetarie che inevitabilmente aumenteranno nei turni. La sensazione è, quindi, di una ciclicità delle azioni che si ripeterà immutata durante tutto l’arco della partita.

La variabilità offerta dalle mini-espansioni non va a scardinare questa impostazione.

Questo è un po’ un peccato perché ritengo sia dove l’ambientazione viene in effetti un po’ a mancare. Non ho mai avuto, infatti, l’impressione di stare davvero creando un mio impero editoriale ma bensì di portarmi appresso più o meno le stesse difficoltà nello svolgere le medesime azioni da inizio a fine partita.

Tutto ciò deve però sempre essere rapportato al tipo di pubblico a cui questo titolo si propone. Personalmente ho trovato Age of Comics come un perfetto gateway capace di farsi apprezzare da giocatori ultra-occasionali solitamente inorriditi da corposi gestionali fatti di concatenazioni d’effetti e simili.

Per chi affronta il gioco in maniera più analitica e strategica, la sfida sarà allora quella di scegliere attentamente il corretto incastro delle proprie azioni per garantire un buon ammontare di fumetti stampati e un costante avanzamento sul tracciato dei fan.

La corsa sui tracciati dei fan delle varie fazioni in gioco.

I plagi, spesso ignorati nelle prime partite, offrono uno sbocco strategico che può essere determinante e che, con la giusta malizia, ci permette di sfruttare gli avversari in momenti chiave del gioco. Scegliere le azioni bonus più opportune è ugualmente molto importante per raffinare la propria strategia di conseguenza.

Una volta giocate alcune partite, ci si rende quindi conto che, pur non avendo un vero e proprio motore di gioco a sostenerci sul lungo periodo, con il giusto mix di strategia, adattamento e tempismo sarà comunque possibile pianificare in maniera soddisfacente le proprie azioni.

Ciò per cui si riesce a differenziare Age of Comics, in definitiva, credo sia la sua capacità di mantenere un comparto di meccaniche semplice e accessibile senza che l’astrazione di queste vada a gravare troppo sulla sua ambientazione che riesce a mantenersi coinvolgente.

Il risultato ottenuto è un titolo che sa farsi apprezzare ad una vasta platea di giocatori purché i core gamers più esigenti non cerchino in esso un livello di sfida che non gli appartiene.

Il tutto, riuscendo a raccontare al mondo ludico un pezzetto di storia del mondo del fumetto, facendolo in modo semplice, gradevole e colorato.

Prima di salutarci, ricordate di dare uno sguardo alla sezione “giochi gestionali” di Magic Merchant.