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Maestri d’Ascia del Mare del Nord – Redux: costruire navi lunghe è diventato più difficile!

Chi avrebbe mai detto che i nerboruti vichinghi, per costruire le loro “longships”, le celebri navi lunghe, avrebbero dovuto imparare a mettere in piedi un efficiente motore economico per raccogliere e gestire le risorse necessarie?

Eh sì, nella nuovissima edizione di Maestri d’Ascia del Mare del Nord, il primo gioco della trilogia del Mare del Nord recentemente rivisitato da Shem Philips, costruire le navi lunghe è diventato decisamente più difficile e richiede un’attenta pianificazione ed un pizzico di fortuna!

Maestri d’ascia del Mare del Nord Redux è un gioco per 1-5 giocatori, consigliato dai 13 anni in su, della durata indicativa di 60 minuti, portato in Italia dalla Fever Games, che ringrazio per la copia inviata, davvero molto gradita. L’autore è Shem Philips e l’artista è Mihajlo Dimitrievski.

Probabilmente non ne potrete più di sentirmi dire che adoro i giochi di Shem Philips, ma ve lo ripeto nuovamente. Possiedo quasi tutti i titoli delle sue trilogie, espansioni incluse (con alcune eccezioni cui intendo rimediare quanto prima) e non potevo farmi sfuggire l’ultimo arrivato che, come ho già detto negli articoli di anteprima, è una riedizione e rivisitazione del primo titolo della Trilogia del Mare del Nord, titolo che ha portato gli autori al successo.

Lo avevo adocchiato a Modena ma la mancanza di spazio in valigia mi ha impedito di portarlo a casa con me.

Finalmente, adesso, è arrivato nelle mie mani e l’ho provato subito, accumulando un bel numero di partite in pochi giorni grazie anche alla sua discreta rapidità (in due giocatori).

Aprendo la scatola, vediamo subito il comodissimo organizer che consente di tenere tutto perfettamente in ordine comprese le plance, che hanno un loro spazio dedicato e non si spostano per la scatola neppure riponendola in verticale.

Sotto, troviamo spazio per le carte, anche imbustate, e per le risorse, che io ho preferito mettere in alcuni contenitori di plastica per un più rapido setup, ma che possono anche essere conservate nelle classiche bustine con la zip.

Il set up è veramente velocissimo: si devono mescolare le carte, preparare le risorse e fornire ai giocatori la dotazione iniziale composta da una plancia “cantiere navale”, da un edificio di partenza, una capanna (ce ne sono diverse con differenti abilità e vengono assegnate casualmente) e da un artigiano.

Panoramica del gioco

In Maestri d’Ascia del Mare del Nord, vestiremo i panni di Maestri d’Ascia Vichinghi, che dovranno costruire la più grande flotta dei Mari del Nord, raccogliendo risorse e reclutando artigiani che ci aiutino nel compito. Potremo contare anche sulla collaborazione dei cittadini, che ci forniranno importanti abilità, e dei potenti Jarl, che ci aiuteranno ad accrescere il nostro prestigio a patto di avere la possibilità di ospitarli negli edifici che dovremo aver realizzato.

Il gioco si svolge in 5 round, scanditi dalla rivelazione di 5 carte mercato, che dettano il costo dei materiali da costruzione nel corso del round.

I round iniziano con un draft, al termine del quale ciascun giocatore avrà in mano sei carte, che dovranno essere giocate tutte nel corso del round. Durante lo svolgimento del turno, sarà possibile pescare altre carte, grazie agli effetti di alcune di esse o di alcuni edifici o personaggi.

Le carte sono di diversi tipi: Navi, Artigiani, Cittadini, Edifici e Jarl.

Tutte le carte hanno due possibili effetti: uno che si attiva giocando la carta, e uno che si attiva scartando la carta (quest’ultimo consiste sempre nell’ottenere risorse: lavoratori, monete, carte, legno, ferro, lana o oro).

Questo duplice utilizzo delle carte è una delle novità introdotte nella nuova edizione e rende molto interessante la gestione della mano, poiché il giocatore potrà decidere quali carte sfruttare per la relativa abilità e quali scartare per ottenere risorse. A volte si dovranno prendere decisioni sofferte, scartando una carta che potrebbe, comunque, tornarci utile pur di avere una risorsa fondamentale in quel turno.

Le risorse potranno essere anche acquistate al mercato, al costo stabilito in ciascun round dalla carta che viene rivelata. Mi è piaciuta molto questa variazione dei prezzi, perché impone di gestire al meglio le proprie finanze acquistando i materiali quando costano meno, per evitare di doverli pagare di più in un momento successivo.

Il cuore del gioco

La gestione della mano di carte è il cuore del gioco. Dovremo riuscire a creare un  motore di risorse e lavoratori che ci consenta di disporre del necessario per costruire le navi lunghe, che ci forniranno la maggior parte dei punti vittoria.

Per fare questo, potremo decidere semplicemente di utilizzare le carte per acquisire risorse per costruire le navi, oppure potremo creare un motore produttivo, costruendo prima edifici che possano fornirci una rendita ed assegnando agli stessi cittadini o artigiani per sfruttarne le abilità una volta per round.

Come dicevo, tutte le carte nella nostra mano dovranno essere giocate. Le navi e gli artigiani possono essere messi nell’area del nostro cantiere (la plancia del giocatore) in attesa di essere utilizzati. Gli edifici e i cittadini, invece, dovranno essere giocati durante il round o scartati.

Già dopo la prima partita, si comprende l’importanza di costruire edifici in cui sistemare artigiani e cittadini, per poterne sfruttare più volte le abilità.

I lavoratori sono una risorsa preziosa e dovremo cercare di ottenerne quanti più possibile ad ogni round, considerando che quelli utilizzati per costruire navi ed edifici verranno scartati definitivamente. Le navi di maggior valore richiedono anche 4 lavoratori per essere costruite.

I tracciati

Un’altra novità introdotta rispetto alla versione precedente, sono i tre tracciati progresso: militare commerciale e fama.

Ciascuno degli edifici e delle navi che realizzeremo, ci consentirà di avanzare su questi tracciati, che forniscono bonus a tutti i giocatori al raggiungimento di alcune soglie, nonché bonus speciali al giocatore che si trova in testa.

Il tracciato militare ci fornirà carte Razzia, che sono carte che ci consentiranno, ad ogni round, di inviare in spedizione alcuni lavoratori (in numero variabile in relazione alla posizione raggiunta sul tracciato) per ottenere risorse. I lavoratori non torneranno nella nostra riserva dopo la razzia, ma di solito il bottino della razzia vale il sacrificio.

Il tracciato del commercio ci fornirà carte Commercio, che possono essere scartate per ottenere immediatamente le risorse indicate in alto, oppure inserite sotto ad una nave già costruita per ottenere delle rendite.

Il tracciato del Prestigio ci permette di migliorare la nostra dotazione di partenza (nave, capanna e artigiano), migliorando le risorse che se ne ricavano e i punti vittoria che forniscono.

Le rendite

Terminata la fase azione, si procede alla riscossione delle rendite derivanti dalle navi costruite, dagli edifici e da eventuali carte commercio.

Gli eroi

Dopo la riscossione delle rendite, il giocatore in testa su ciascuno dei tre tracciati prenderà la carta eroe corrispondente, che fornisce utili abilità. Il mio preferito è l’Eroe del tracciato della Fama, Frode, che consente di costruire le navi con lo sconto di una risorsa base (legno, ferro o lana).

Turni simultanei. Ma anche no

Dopo la fase di draft, il regolamento prevede che i giocatori svolgano la fase azioni in contemporanea.

Questo, però, annulla del tutto l’interazione tra i giocatori che finiranno per giocare questa fase concentrandosi esclusivamente sulla propria plancia, senza neppure accorgersi della presenza degli altri giocatori.

Noi abbiamo preferito non giocare simultaneamente, ma alternarci nel giocare le carte. Di solito ne giochiamo una o magari due (che vanno in combo) alla volta, per poi passare la mano all’avversario. Questo ci permette di partecipare anche alle azioni dell’altro e di sorvegliare in qualche modo lo svolgimento delle sue azioni, anche per evitare errori non così difficili da commettere, dato che si devono risolvere tanti effetti contemporaneamente, senza dimenticare il costo delle risorse e delle maestranze.

In due giocatori, questa scelta non incide sulla durata della partita che resta entro i 60 minuti dichiarati dalla scatola. Ammetto però di aver giocato sempre e soltanto in due, quindi non so dirvi come funzionerebbe in più giocatori.

Scarsa interazione ma tanta soddisfazione

Dato che l’interazione è un aspetto che sta a cuore a molti, devo dire che, anche giocando in maniera alternata, l’interazione nel gioco è davvero minima. Si limita al draft iniziale (nel quale può avere un certo peso, ad esempio quando l’avversario tiene per sé tutti gli edifici migliori rallentando la realizzazione del tuo motore) e al primato sui tracciati.

Per me, la scarsa interazione non è assolutamente un difetto o un problema, ma so che molti non apprezzano questa caratteristica.

A proposito di persone ostili ai giochi privi di interazione, io credevo che mio marito avrebbe odiato questo gioco proprio per questo motivo. Incredibilmente, invece, gli è piaciuto perché la durata contenuta e la estrema soddisfazione che deriva dalla costruzione del motore di gioco gli hanno fatto apprezzare un titolo che, di base, sarebbe piuttosto lontano dalle sue preferenze.

Il solitario

Maestri d’Ascia del Mare del Nord redux è anche perfetto da giocare in solitario.

Non c’è un vero automa da gestire, ma il nostro avversario virtuale si limita ad accumulare i punti indicati sulle carte mercato e sugli eroi che riesca a mantenere alla fine della patita. C’è anche un mazzetto di carte nemico, che possono essere utilizzate per aumentare la difficoltà.

Nonostante questa estrema semplicità, l’automa non è per niente facile da battere, quindi costituisce comunque una bella sfida.

Per me, che non sono tanto abituata a giocare in solitario, non dovermi preoccupare di gestire le azioni dell’automa è cosa molto gradita. Ed infatti, ho giocato con grande piacere diverse partite in solitario, cercando di battere il bot e di migliorare il mio punteggio.

La rapidità del setup, poi, mi invoglia ad intavolare il gioco più spesso di quanto accada per quei titoli che richiedono una lunga preparazione.

Conclusione: promosso!

Io adoro i giochi con una componente di gestione risorse (meglio se, come queste, sono sagomate e in legno), per cui ho trovato particolarmente soddisfacente la meccanica di realizzazione di un motore produttivo.

Non si tratta semplicemente di scartare carte che ci facciano ottenere risorse, ma occorre capire come sfruttare al meglio le carte che ci capitano in mano. La pianificazione è importante, anche se ovviamente occorre anche un pizzico di fortuna nella pesca delle carte o nel draft.

Le partite risultano sempre abbastanza varie, perché ogni volta si avranno a disposizione carte diverse e occorrerà capire come sfruttarle nel modo migliore.

Personalmente, adoro vedere crescere la mia cittadina, anche se ogni volta vorrei riuscire a fare di più, soprattutto costruire più edifici.

5 round sembrano sempre troppo pochi per riuscire a fare tutto, ma bisogna semplicemente accettare il limitato tempo a disposizione e cercare di utilizzare al meglio le risorse disponibili.

La sensazione di voler riuscire a fare di più, a migliorare la propria efficienza o, anche, semplicemente a totalizzare più punti, ti lascia sempre la voglia di fare un’altra partita al più presto.

Magari non sarà un gioco straordinariamente innovativo, ma secondo me funziona benissimo, è piacevole da giocare e ha quella durata di circa un’ora che lo rende facilmente intavolabile; quindi, per me, è più che promosso e non posso che consigliarvene l’acquisto.

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