Lo spacciagiochi – Star Wars: Bounty Hunters
Din Jarin e IG-11 in cerca di Grogu? Boba Fett e Hondo Ohnaka in cerca di Omega? Questo e altro in Star Wars: Bounty Hunters
Star Wars: Bounty Hunters è un gioco di carte incentrato sui cacciatori di taglie dell’universo di George Lucas, dai più noti come Boba Fett e Din “Mando” Jarin ai più amati dai fan più sfegatati, come Cad Bane, Aurra Sing o il mitico Hondo Ohnaka.
Star Wars: Bounty Hunters in breve
Autore: Frédéric Henry | Artista: Derek Laufman | Giocatori: 2-6 | Durata: 20-30 | Età: 10+ | Editore: Asmodee Italia
In Star Wars: Bounty Hunters cercheremo di catturare bersagli sfruttando l’aiuto di cacciatori di taglie e droidi (avrei tanto voluto Todo 360, ma non c’è).
Nella scatola
- 4 carte zona (Bersaglio, Cacciatore di taglie, Contratto, Mercato dei Jawa)
- 44 carte bersaglio (sfondo verde)
- 63 carte cacciatore di taglie (sfondo rosso)
- 44 carte contratto (sfondo azzurro)
- 44 carte Mercato dei Jawa (sfondo bianco)
- 42 segnalini in cartoncino Credito imperiale
- 1 carta Consultazione
- 1 segnapunti
Preparazione
Separate le carte in quattro mazzi, a seconda della tipologia, mescolate ogni mazzo e ponetelo accanto alla relativa carta zona.
Ogni partecipante pesca una carta da ogni mazzo, fino ad avere una mano di quattro carte.
I Crediti Imperiali rimangono a portata di mano (chissà se Watto li accetterebbe…) e si parte.
La partita
Star Wars: Bounty Hunters è un gioco molto lineare: i turni si svolgono tutti in contemporanea: si pesca una carta, si gioca una carta, si passano le carte restanti a chi siede alla nostra sinistra.
Si pesca una carta da un mazzo a propria scelta, per formare una mano di cinque carte.
Si gioca una carta dalla mano o la si scarta per ottenere Crediti imperiali. Senza entrare eccessivamente nei dettagli, esistono carte che richiedono un pagamento in Crediti Imperiali, ma la maggior parte è gratuita. Possiamo giocare…
Carte bersaglio: sono le persone “catturare”, per farlo si devono raggiungere o superare i tre valori indicati sulla carta. Notate che esistono diverse copie dello stesso personaggio, ma con valori diversi.
Carte cacciatore di taglie: si usano per catturare i bersagli, hanno un costo in punti vittoria negativi.
Carte droide: aiutano i cacciatori di taglie, hanno un costo in Crediti Imperiali.
Carte cassa: valgono punti vittoria e danno un bonus a chi ne ha di più a fine partita.
Carte contratto: valgono punti bonus in caso si riesca a soddisfarli, hanno una richiesta base e una aggiuntiva. Prendendo ad esempio la prima carta in alto a sinistra, qui sotto, per ogni carta “Zeb” catturata avremo dei punti, ma avremo punti aggiuntivi per ogni coppia di carte “Zeb” + “Cassa”. Queste carte sono quelle che danno un po’ di indirizzo alla partita.
Durante la partita si giocheranno principalmente bersagli e cacciatori di taglie, accostando le carte in maniera da far coincidere i valori delle une a quelli delle altre, va da sé che chi ottimizza di più porta a casa più punti. Giocare Din Djarin, qui sotto, è costato 3+2+4 punti vittoria (la somma dei costi dei cacciatori di taglie, numeri rossi) e uno “spreco” sul verde e sull’azzurro, i cui valori erano già stati raggiunti; la carta Grogu vale quindi 16-9=7 punti vittoria ma con i contratti giusti può valere molto di più.
Non sono entrato nel dettaglio, ma ci sono carte bersaglio che, una volta catturate, conferiscono bonus (Un credito o una carta contratto) e ciò ne cambia il valore intrinseco.
La carta Kanan qui sotto non solo vale 8 punti, ma consente di pescare e attivare automaticamente una carta contratto. Qui un pizzico di fortuna extra non guasterà.
La prima persona (o le prime persone, visto che si gioca contemporaneamente) che cattura quattro carte bersaglio innesca la fine della partita, si giocano ancora due round e poi si calcolano i punti.
Le carte cassa sono un po’ scorrelate da tutta questa logica della caccia alle taglie, ma hanno un ruolo importante nel determinare la vittoria; non sottovalutatele.
In conclusione
Star Wars: Bounty Hunters è un gioco pensato per un ampio pubblico e centra l’obiettivo. Il gioco è molto accessibile in termini di regole e di fruibilità del regolamento, l’ho proposto anche a una persona alle prime armi in fatto di giochi da tavolo, con un ottimo riscontro. Anche in termini di ergonomia abbiamo un ottimo risultato: mano di carte ridotta, spazio impegnato sul tavolo molto contenuto.
Veniamo al tema Star Wars, che può essere un po’ il punto debole di Star Wars: Bounty Hunters. Il tema è piuttosto posticcio, se avessero scelto cassette da riempire di vasi di marmellata non avremmo visto grosse differenze, però se passiamo sopra a questo punto possiamo concentrarci sul fatto che stiamo usando personaggi iconici della saga di Star Wars. Certo, volendo essere puntigliosi, credo che vedere Din Djarin e Aurra Sing fianco a fianco non sia possibile, ma importa veramente pochissimo.
Se non conoscete Star Wars potete giocarci badando esclusivamente ai numeri, se conoscete Star Wars ma non avete visto le serie animate è un incentivo a recuperarle e se, come me, amate personaggi come Hondo o Kanan, non devo dire altro.
Badate bene, non è un gioco per chi pianifica sul lungo periodo o vuole tenere tutto sotto controllo. La pesca delle carte rende tutto poco prevedibile. Notate, poi, che alcune partite possono risultate un po’ noiose se iniziate a riempirvi la mano di contratti per passare carte scarsamente utili a chi vi siede accanto, non credo sia lo spirito giusto con cui giocare a Bounty Hunters, ma fortunatamente mi è successo una volta sola.
Trovate Star Wars: Bounty Hunters a meno di 23€ su MagicMerchant.it, che però non accetta crediti della Repubblica né imperiali…