Giochi Atipici – Artico
Gate On Games porta in Italia un giochino di carte davvero interessante. Un competitivo da 2-4 giocatori che ha attirato subito la mia attenzione. Avremo il duro compito di scorgere nella natura incontaminata vari animali nascosti, bilanciando la varietà di animali visti e gli animali dello stesso tipo.
Quest’anno i giochi di carte sanno sicuramente come attrarre la mia attenzione. Così ha fatto Artico. Inizialmente pensavo fosse un gioco contorto ma dopo la prima partita, al calcolo del punteggio tutto è stato più chiaro.
La prima cosa che mi ha attirato sono state le illustrazioni di Christine Alcouffe. Davvero stupende e colorate, proprio lo stile che mi piace di più: danno proprio la sensazione della natura incontaminata dell’artico. Al contrario i materiali non sono eccelsi, le carte sono leggere (anche se non eccessivamente) e il cartoncino dei vari segnalini è sottile, tanto che durante l’unboxing ho trovato alcuni elementi già defustellati.

Il regolamento è molto chiaro grazie anche ai vari esempi, e i simboli sono ben spiegati tanto da non lasciare alcun dubbio al giocatore.

Il gameplay è davvero lineare: dovremo formare una nostra pila personale di carte animale, raccogliendone il più possibile dello stesso tipo in modo da creare una sequenza, ma per fare più punti dovremo anche diversificare queste sequenze. Anche far avanzare il nostro animale totem sulla banchina, per ottenere punti extra a fine partita, sarà difficile: dovremo bilanciare bene i simboli sulle carte giocate.
Ci troviamo davanti a un raccolta set, gestione della mano e un pizzico di bluff. Entrare nel meccanismo di questo gioco, che è relativamente semplice, non è facile. Le carte che giocheremo riempiranno la nostra pila, ma solo la carta in cima ci dirà quale carta potere ottenere, quali segnalini animale muovere, quante carte pescare e anche quante carte giocare dalla nostra mano, in cima alla pila, nel turno successivo. Occorre fare anche attenzione a quante carte giocare e quante tenerne in mano: eccedere o andare in negativo ha la stessa conseguenza: penalità. Come avrete capito, il gioco ruota sul mantenere tutto in equilibrio.
L’interazione con gli avversari è leggera, ma presente: potrete rubarvi le carte dal fiume o i vari poteri, oltre a bluffare spostando l’animale totem. Va detto che è tutta interazione indiretta, si fa il proprio gioco e, volendo, si possono studiare i movimenti dell’animale totem dei nostri avversari per dare loro un po’ più fastidio, ma finisce lì.

In conclusione, a me Artico è davvero piaciuto! Divertente e con un pizzico di strategia! Forse non subito chiaro, ma basta entrare bene nelle meccaniche e fila liscissimo. Un piccolo difetto però l’ho trovato: dopo alcune partite, si tenderà a giocare in cima alla propria pila le carte “pesca tre carte e gioca tre carte”, per evitare di prendere penalità. Certo non sempre è una cosa ottimale per il proprio gioco e non sempre sarà fattibile, ma mi è sembrata la strategia prevalente. Nonostante questo per me è un gioco leggero, portatile, da proporre a fine serata per un gruppo da quattro giocatori ma anche per due!
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