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UnoControUno: Orion Duel

Vi va di attraversare il cosmo per collegare le galassie?

Ho una passione per i giochi dal sapore scacchistico, quei titoli in cui due giocatori si sfidano muovendo pezzi, nel tentativo di far ‘inciampare’ l’avversario per poi colpirlo a morte. No! Non si tratta di rabbia repressa, è più una predisposizione per quei giochi dove c’è tensione, attenzione a ogni mossa perché quello che fa l’altro influisce su quello che potrai (o dovrai) fare tu, c’è il tentativo d’intuire a cosa vogliono condurre le mosse dell’avversario per tentare di anticiparlo…

È per questo che appena ho visto Orion Duel nei negozi non ho potuto fare a meno di acquistarlo, perché pur essendo, sostanzialmente, un gioco di piazzamento tessere, riesce a richiamare, seppur in maniera leggera, quelle sensazioni lì, di attenzione e tensione.

Ma andiamo con ordine e diamo subito qualche dato. Orion Duel è un gioco per due giocatori, di Alberto Branciari e Andrea Mainini, illustrato da Maxime Erceau, pubblicato da Matagot e portato in Italia da Oliphante. È consigliato a partire dai 12 anni, ma secondo me anche un poco prima.
E adesso bando alle ciance e…

Partiamo dai componenti!

La scatola è piccolina e contiene, oltre ai manuali in 3 lingue diverse, un tabellone di gioco rotondo che rappresenta una porzione di spazio il cui bordo è diviso in 6 sezioni colorate che rappresentano delle costellazioni, 7 gettoni buco nero, 8 gettoni galassia e 28 tessere giocatore (14 per ciascuno). Queste tessere sono dei veri e propri polimini formati da 1 a 3 esagoni e divisi in 6 tipi che differiscono nella forma. Con l’eccezione di 2 tessere per giocatore, tutte le altre sono formate da 2 esagoni del proprio colore e 1 del colore dell’avversario.

Setuppiamo!

Setup iniziale con Galassie e Buchi Neri disposti sul tabellone e le tessere giocatore divise per colore.

Il setup è rapido. Bisogna dare a ciascun giocatore le proprie 14 tessere (il giocatore blu avrà quelle con prevalenza di blu, mentre il giocatore giallo le tessere con prevalenza di giallo), si apre il tabellone al centro del tavolo e si va a posizionare i segnalini buco nero e galassia. Il posizionamento di questi token può essere fatto a piacimento, seguendo un paio di regole di piazzamento sulle distanze tra di essi, oppure può essere svolto seguendo una delle disposizioni suggerite nel manuale.
C’est tout! Facile, no?

Ma come si gioca?

Anche giocare è facile, a Orion Duel, ma per prima cosa è bene indicare come si può raggiungere la vittoria, in questo gioco.
Ci sono due modi per vincere e uno per eliminare l’avversario quindi, volendo, si può impostare una strategia volta alla cattiveria.

Modo 1: si può vincere creando una serie adiacente e continua di esagoni del proprio colore che colleghi 4 segnalini galassia.

Modo 2: anche in questo caso si può vincere con una serie adiacente e senza interruzioni di esagoni del proprio colore, che però colleghi due costellazioni opposte, ovvero due segmenti del diametro del tabellone dello stesso colore.

Eliminazione dell’avversario: il vostro acerrimo nemico verrà eliminato se riuscirete a collegare, con una serie adiacente e continua di esagoni del suo colore, 3 segnalini buco nero.

Ma come si arriva a una di queste condizioni? Semplicissimo! A ogni turno, partendo dal primo giocatore, si va a posizionare una delle proprie tessere sul tabellone. Non ci sono regole particolari di piazzamento; potete posizionare i vostri polimini dove volete, senza obbligo di adiacenza. Le uniche restrizioni sono quando andate a sovrapporvi a un token galassia o buco nero. In quel caso, l’esagono con il quale andrete a coprire il segnalino deve essere adiacente a un esagono dello stesso colore che sia già stato posizionato in precedenza.

Ho potuto posizionare la tessera da tre esagoni sulla Galassia solo perché c’è già in gioco la tessera da due con il giallo in adiacenza.

Cosa ne penso?

Lo dico subito: a me piace molto. Sarà che a casa ho stracciato moglie e figlio? Sì, può essere. Quello che però mi colpisce di un gioco come questo è che con delle regole estremamente semplici si può creare un piccolo spacca-cervelli.
Intendiamoci, non si tratta degli scacchi, non è un titolo ‘pesante’, eppure riesce a trasmettere quella sensazione di tensione che rende frizzante ogni partita e la sua ‘semplicità’ è perfetta per giocare sia tra esperti che tra neofiti.

Il blu si aggiudica la vittoria perché riesce a collegare le due costellazioni rosse.

L’idea interessante, a mio modo di vedere, è che praticamente ogni tessera (a eccezione di 2 per giocatore, una formata da 1 esagono e una formata da 2) contiene anche un esagono del colore avversario, quindi ogni singolo piazzamento ha il suo peso nella partita sia per voi che per l’altro giocatore. E se quando iniziate lo spazio sembra abbondante e le possibilità varie, mano a mano che si avanza ci si rende conto di dover calcolare come poter vincere, ma anche come sbarrare la strada all’avversario. Ci sarà da valutare cosa sia più conveniente, se collegare galassie o i due estremi dell’universo. Bisognerà cercare di bloccare i tentativi di connessione dell’altro senza però dimenticarsi di dare un occhio a come questo abbia posizionato i nostri colori, perché mentre cerca una via per il dominio dell’universo potrebbe anche star lavorando alla nostra distruzione tramite spaghettificazione da buco nero.

Insomma, ogni posizionamento va ben ponderato perché l’eliminazione è dietro l’angolo. Allo stesso tempo, però, il gioco è davvero rapido, dinamico, e in una ventina di minuti massimo avrete portato a casa la partita. Giusto in tempo per iniziarne immediatamente un’altra, e poi un’altra, e un’altra ancora… un giochino, questo, che è come un cesto di ciliegie.

Se volete lanciarvi nella conquista dei cieli, ricordatevi che potete acquistare questo gioco su MagicMerchant.it.