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Lo spacciagiochi – Nomi cose città 3D

Clementoni prende un grande classico e lo trasforma in un gioco 3D non adatto a persone… squilibrate!

Chiunque ha giocato a “Nomi cose città”, forse anche alla versione di Clementoni, di cui vi ho parlato qualche anno fa, e forse di nascosto sotto il banco a scuola, ebbene, è giunto di salire di un livello e aggiungere le lettere in legno.

Nomi cose città 3D in breve

Ideazione: Francesco Berardi | Illustrazioni: Davide Ortu | Grafica: Mauro Mattei | Età: 7+ | Persone: 2-4 | Durata: 15′ | Editore: Clementoni

Nomi cose città 3D riprende un grande classico e aggiunge delle letterone in legno che dovrete impilare per fare punti, dovrete avere la mano molto ferma!

Nella scatola

Nella scatola di Nomi cose città 3D ci sono

  • 26 lettere in legno, di cui 8 rosse
  • 30 carte categoria
  • 4 righelli segnapunti in cartoncino
  • 8 basette in plastica
  • 100 gettoni (80 da 1 punto, 20 da 5 punti)

La partita

Una volta montati i righelli in cartoncino spargete le lettere sul tavolo, dove possano essere raggiunte facilmente, pescate 6 carte categoria dal mazzetto e riponete nella scatola le altre 24. Si parte!

Voltata la prima carta categoria, si iniziano a dire ad alta voce parole che vi appartengono, prendendo dal centro del tavolo l’iniziale di questa parola. Da questo momento, altre parole che iniziano con quella lettera saranno inutili ai fini del punteggio, sapete come si dice: “Chi prima arriva, meglio alloggia”.

Nel momento in cui avrete preso almeno 3 lettere, potrete fermare il round esclamando “Stop!” e contando a ritroso da 10, fino a 1. Dopo questi 10 secondi, il round sarà concluso e partirà la fase di costruzione.

Qui inizia la parte dove la mano ferma è cruciale: dovrete usare le lettere ottenute per realizzare la pila più alta possibile. Anche in questo caso, se avete una pila formata almeno da tre lettere potete decidere di far partire il conto alla rovescia, dopodiché si procede a verificare il punteggio.

Stati: Qatar, Etiopia, Madagascar, Yemen, Angola, Danimarca. STOP!

Avvicinate il vostro righello alla pila di lettere, prendete il valore del numero più alto che avete raggiunto, sommate un punto extra per ogni lettera rossa utilizzata nella vostra pila e sottraete un punto per ogni lettera che avete lasciato sul tavolo. Prendete gettoni punteggio per il valore corrispondente e rimettete le lettere al centro del tavolo per dare inizio al round successivo.

Esaurite le 6 carte, la partita ha termine e, come le persone più sagaci avranno indovinato, chi ha più punti vince.

Conclusioni

Sinceramente, non credevo che Nomi cose città avesse ancora qualcosa da dire, soprattutto dopo le varianti che presentava il gioco di carte di Clementoni di cui vi parlavo prima, ebbene, mi sbagliavo.

Questa versione del gioco aggiunge tutto uno strato di ragionamenti aggiuntivi, che potrebbero sfuggire leggendo questo articolo, vediamoli insieme:

  1. Chi troppo vuole, nulla stringe: bisogna dosare attentamente il numero di lettere che si prendono, ricordate che se non le impilate avrete punti negativi.
  2. Non tutte le parole sono uguali: bisogna cercare di prendere le lettere rosse e quelle più facilmente impilabili, anche in funzione di quelle che avete già preso.
  3. Bloccare il round e iniziare il conto alla rovescia nella prima fase può diventare cruciale per fare punti: quando avete almeno tre \ quattro lettere che si prestano a diventare facilmente una pila, potete bloccare la fase di pesca, precipitarvi a impilare le lettere e bloccare la fase di costruzione, spiazzando chi siede al tavolo con voi.

Si tratta di un gioco di destrezza? Ni, perché le lettere sono piuttosto grosse e facilmente impilabili, la mano ferma è importante, ma non parliamo di Shangai \ Mikado e le regole di piazzamento delle lettere sono sufficientemente lasche da lasciare spazio a interpretazioni più o meno strette, a seconda del livello di cattiveria che volete dare al gioco.

Un posizionamento interessante della lettera P

Per quanto mi riguarda, con la compagnia giusta diventa un ottimo modo di passare la serata. Io e mia moglie l’abbiamo portato a casa di una coppia di amici e siamo riusciti a fare tre partite dopo cena, il fatto di essere interrotti mille volte dai pargoli (quattro in totale, dai 2 ai 5 anni) non ha un particolare impatto su un gioco del genere, se anche a voi capita di trovarvi in una situazione del genere, tenete in considerazione Nomi Cose Città 3D.

Se avete ancora dei dubbi, considerate che il prezzo di copertina è molto interessante (18,90€) e che le letterone sono sfruttabili in modi variegati se avete in casa giocatori o giocatrici in erba.

Trovate Nomi Cose Città 3D sul sito di Clementoni, mentre per il resto dei vostri acquisti ludici, vi consiglio MagicMerchant.it