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Il Collezionista di Prime Partite – Alta Tensione

Fabbriche Fumanti… no! Fili Folgoranti… neppure! Fusibili Foraggiati… manco! Fornire Fotoni Facendo Fatica!!! Dai, per questa volta famo Alta Tensione, che dite?

Finalmente sono riuscito ad intavolare il classicone dell’autore verde preferito da tutti noi! Dovete sapere che ho da anni un senso di colpa nei suoi confronti perchè Fuggi Fuggi è l’unico gioco che sia mai stato cassato dalla mia compagnia perchè “troppo brutto”. Ma io lo tengo ancora nella kallax ed ogni tanto lo accarezzo, nelle notti lunghe e fredde…

La scatola attendeva da tantissimo tempo sulla mensola della vergogna di mio fratello o come la chiamo io “Quello che mi fa sentire come in ludoteca non spendendo un euro”. Dopo tempo immemore sono riuscito a trovare tempo e occasione per provarlo e poter dire la mia su un gioco di cui ha parlato già qualsiasi altra persona. Ecchè, vuoi perdere l’occasione di dare la tua totalmente non richiesta opinione?

La Germania me la sono sempre immaginata con queste nuances psicotrope

Il nostro racconto comincia nella notte dei tempi, cioè quando per la prima volta ho preso in mano il regolamento e mi lanciavo aeroplanini di carta con Hammurabi. Premetto che il regolamento è fatto bene, è comprensibile e neanche lungo. Ma allora mi viene da chiedermi perchè l’ho sentito addosso come tutta la recherche di Proust? Perchè ogni pagina mi sembrava pesare come l’ultimo capitolo dell’Ulisse? Una fatica inimmaginabile riuscire a finire quelle otto pagine, continuando a tornare indietro, a rileggere, a dubitare di quanto avevo capito, a pensare se era nato prima l’uovo o Friedmann Friese. E più tutti mi dicevano “Ma è scritto bene. E’ semplice. Il gioco fila liscio come l’olio” più mi sentivo Artax.

E’ vero. In realtà il gioco è semplice. Se si supera lo scoglio alto come il K2 del mazzetto del mercato.

Il gioco in breve: nel turno si fa un’asta per accaparrarsi una centrale elettrica, si comprano le risorse per farle produrre, si espande la propria rete di città sulla cartina e si spendono le risorse per alimentarle. Più città si alimentano, più soldi si fanno in quel turno e si ricomincia. La partita finisce al primo giocatore che riesce a collegare un certo numero di città ma vince chi, in quel turno, riesce ad alimentarne il maggior numero. Ed io ci ho messo due settimane per riuscire a capire questa cosa. Genio!

Le centrali a rifiuti mi danno sempre l’impressione di emettere il gas del Jocker

MANIFESTO PROGRAMMATICO! D’ora in poi sarò sempre più sbrigativo nello spiegare le regole e le meccaniche e mi concentrerò sul racconto della partita. In tanti fanno gameplay e recensioni accurate e non vorrei mi confondeste per una di queste persone capaci e competenti. Mi rovinerebbe l’aura di bello e dannato. FINE MANIFESTO PROGRAMMATICO!

L’apertura della scatola è già un bel dramma. Riassumo grafica e materiali con le eterne parole del Conte Dacula “Questo giochino è molto strano – orrido e scomodo, lo sai – è proprio antidiluviano – meglio non guardalo mai mai mai”.

Che poi a me casette e soldi del Monopoli mi fanno anche tenerezza

Cominciamo con “un turno di prova, così vediamo di capire bene come funziona”. Prendo una centrale a caso, tanto è il turno di prova. Metto la mia prima città a caso, tanto è il turno di prova. E poi alla fine del primo giro “Che senso ha ricominciare? Andiamo avanti” e la partita diventerà un calvario. Ecco, questi non sono completamente pensieri miei, ma di una delle giocatrici al tavolo che ha rischiato di incenerirci tutti dopo che collegialmente abbiamo preso questa decisione.

Anche per fare il guascone, scelgo come prima città Essen. Ah ah che ridere! Ah ah che brigante! Ah ah che fine umorista! Peccato che altri due giocatori mi mettano le loro prime città attorno ed Essen si ritrova come il villaggio di irriducibili galli di Asterix. La mia partita è finita dopo dieci minuti. Penso che alla Spiel non ci andrò mai dopo questo affronto…

La trappola di Essen, seconda solo all’Inganno della Cadrega

Il giallo ed il verde si dividono la Germania come durante la guerra fredda, noi altri tre peones ci pestiamo i piedi e paghiamo tonnellate di soldi per piazzare ogni singola casetta. Secondo voi chi ha vinto? E quali saranno le persone che non inviterò più a giocare la sera? Ma no dai, nessun rancore, proprio come la Germania nel 2006.

Riesco nonostante tutto a non arrivare ultimo grazie al compagno di tavolo che si impappina sulla gestione dei soldi all’ultimo turno e non riesce ad alimentare le città. Anche qui le dimensioni non contano, contano le risorse.

Quando i giochi ti davano anche buoni consigli anni ’50

In conclusione il gioco è veramente bello e capisco perchè sia così famoso, spero di poterlo rigiocare al più presto e a forza di sconfitte (anche a Venerdi) spero di espiare il mio debito con il game designer tedesco.

Sei a corto di energie e vuoi ricaricarti? Vai subito a guardare Magic Merchant e sicuramente ti darà la scossa!

Appassionato come un Asso di Cuori, Romantico come un Asso di Fiori, Spigoloso come un Asso di Quadri, Ma chissà perchè, alla fine sempre Due di Picche. REMEMBER IT