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Il Collezionista di Prime Partite – The Vale of Eternity

Se anche voi avete sempre pensato che l’albero di Everdell fosse la cosa più inutile mai fatta in un gioco da tavolo finchè non avete visto lo standee del drago Eternity, picchiatevi forte sul petto e ripetete “Ho peccato, peccato, peccato”.

Questa scatoletta sarebbe dovuta arrivare a casa già da un po’, ma è stata vittima della regola aurea del nostro gruppo di gioco, per cui se l’ha già comprato qualcuno non si prende un’altra copia. Se avete avuto mancamenti, giramenti di testa o conati di vomito nel sentire questa cosa potete contattarmi in privato per chiedermi i danni.

Il gioco in breve: ogni round si divide in caccia, azioni e risoluzione. Durante la caccia si svelano un numero di carte pari al doppio dei giocatori, partendo dal primo si seleziona una carta e poi una seconda partendo dall’ultimo in modo che tutti i giocatori abbiano selezionato due carte. Nella fase azioni possiamo vendere una delle carte selezionate per avere gemme oppure prenderla in mano: a questo punto potremo domarla, cioè pagarla per metterla in gioco o rimuovere una carta già in gioco pagandola un numero di gemme pari al numero del round. Nella fase risoluzione potremo attivare le abilità di alcune carte. La partita finisce o dopo il decimo turno o se un giocatore passa i 60 punti prima di quel momento.

Bello è bello, inutile è inutile, Einhorn è Finkle, Finkle è Einhorn

Il twist più interessante del gioco è dato da due condizioni obbligatorie. La prima è che non si possono mai avere più carte domate rispetto al numero di round corrente, il che ad un certo punto renderà difficile scegliere cosa giocare. Per certe carte utili non avremo spazio e toglierne altre dal tavolo costerà molto; più o meno come quando al matrimonio di vostro cugino Rocco a Salerno vi siete ammazzati di antipasti e dovete trovare posto per farci stare la pasta con le patate, le melanzane alla parmigiana e la tavolata dei dolci.

La seconda è che le pietre per domare le carte sono di taglio 6-3-1 e non potremo mai avere più di quattro pietre, per cui dovremo stare molto attenti a non sprecarne in quanto i resti non esistono ed il cambio ancora meno. Utile per insegnare a non arrivare al supermercato con i pezzi da cinquanta e niente soldino per il carrello.

Bei segnalini in legno con sopra le ricette del vostro medico

Parliamo di un gioco di combo rapido ma profondo in cui dovremo ragionare tatticamente e far rendere al meglio quello che ci capita in mano. Una simulazione utile per diventare il prossimo allenatore del Milan. La partita in due si può svolgere tranquillamente in mezz’ora e invoglia alla rivincita immediata. Come in tutti i giochi di questo genere potete far giocare tranquillamente anche un neofita, ma solo conscendo bene le carte e le possibili interazioni potrete davvero padroneggiare le vostre creature.

Graficamente i disegni sono gradevoli, esteticamente vari ed il tutto risulta colorato e molto godibile, praticamente un pride con draghi, tritoni ed essere fantastici. Praticamente un pride.

Nota di merito anche per il prezzo particolarmente contenuto, soprattutto in un momento in cui per riempire le kallax dobbiamo impegnare gli organi interni ed io ho finito i reni.

Fila superiore, carta centrale. Ricordatevi quella piccola carogna, è importante…

E arriviamo alla nostra partita! Per i primi quattro o cinque turni prendo sberle a destra e a manca e mi ritrovo un buon venti punti sotto il mio avversario. Non sono convintissimo che giocare una carta a turno tanto per avere sempre il tavolo pieno sia una gran pensata e comincio a scoraggiarmi. Riesco a creare una buona combo di carte terra, soprattutto grazie al Troll e al Soldato Goblin che mi danno diversi punti in fase di risoluzione e al Mimic che mi fa pescare altre carte verdi dagli scarti.

Quando riesco a domare il Gigante di Sabbia che dà punti per ogni carta verde l’inerzia cambia e passo in testa al nono turno con un sorpasso che manco Leclerc. Su Hamilton. Per ordini di scuderia… Pregusto la vittoria prima di accorgermi che le carte vanno lette fino in fondo. Infatti quella carogna del Soldato Goblin dà quattro punti se sei indietro nel punteggio rispetto ad un altro giocatore, ma te ne toglie altrettanti se sei il primo! Ed al decimo turno sono primo giocatore… Finisce 66 a 64 grazie a questo simpatico bastone tra le ruote.

Punteggio finale, a perenne monito della mia pirlaggine

In conclusione il gioco mi è molto piaciuto (la rivincita l’ho effettivamente fatta, ma non vi dico come è andata così non dormirete più la notte per la curiosità), frizzante e veloce scorre via che è un piacere senza tempi morti e fastidiose attese. Le 70 carte creature possono già dare una buona rigiocabilità, ma alla lunga le espansioni penso saranno consigliate; fortunatamente la prima espansione Artifacts è già in vendita e sto aspettando giudizi dalla mia musa Atipicanerd (se non la seguite siete più carogne del Soldato Goblin).

Se pensate che Eternity non sia inutile ma fondamentale per dare forza all’ambientazione e ne volete uno in scala 1:1 provate ad andare a sbirciare la sezione Pimp my Game! del nostro sempre amato partner Magic Merchant

Appassionato come un Asso di Cuori, Romantico come un Asso di Fiori, Spigoloso come un Asso di Quadri, Ma chissà perchè, alla fine sempre Due di Picche. REMEMBER IT