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Il Collezionista di Prime Partite – SETI

Miliardi spesi per cercare vita intelligente nell’universo e ancora spingiamo le porte quando c’è scritto “tirare”.

Avete presente il colpo di fulmine? Quando conoscete una persona e cominciate a vedere solo fiorellini? Quando riuscite e pensare solo a lei e decidete che farete tutto quello che è in vostro potere per poterla avere al vostro fianco? Ecco, questo è quello che ho provato quando ho giocato per la prima volta a SETI ad “Essen a Milano”. E come per queste infatuazioni l’attenzione è stata attirata prima dall’estetica, ma è quando poi l’ho conosciuto davvero che immaginato un futuro insieme. Due cuori ed una Kallax <3

L’amore però a volte segue percorsi misteriosi. Ho fatto il pre-ordine (per la prima volta nella mia vita, di solito non ho fretta sulle nuove uscite) e quando è arrivato me lo sono studiato come all’esame di filologia romanza (non chiedetemi perché ma ho adorato quell’esame). Poi però la scatola è rimasta a languire sul fondo del mobile per lungo tempo, aspettando il momento giusto per poter splendere come non aveva mai… spleso! Un Godzilla ludico in attesa di distruggere Tokyo.

Se guardate questa immagine abbastanza a lungo potreste abbronzarvi

Il gioco in breve: dovremo inviare sonde e rover sui pianeti della nostra galassia, messaggi in tutti gli angoli del cosmo ed elaborare i dati ricevuti per rispondere all’annosa domanda “Ma nell’Amatriciana ce la metto una punta di cipolla?” No, l’altra: “Siamo soli nell’Universo?” Anche se la gente si scalda allo stesso modo per entrambi i quesiti. SPOILER: Altre razze aliene esistono! Almeno un paio! E non vedono l’orda di scombinarci i piani e regalarci carte e punti vittoria!

Nel nostro turno avremo solo un’azione; dovremo pianificare con attenzione per decidere quale effettuare tra carte dagli effetti più disparati, maggioranze nei messaggi inviati nello spazio, sonde da muovere nella via lattea ed un buon numero di azioni gratuite che sembrano insignificanti ma potrebbero cambiare le sorti delle nostre combo. Parliamo di un gioco di grande complessità, difficile da padroneggiare proprio perché gestire ogni fase di gioco sarà fondamentale, senza tralasciare o dimenticare nulla. L’alea è presente soprattutto nella pesca delle carte, fino al momento in cui tutto cambia e finalmente scopriamo gli alieni. Ogni partita ha due razze aliene casuali che si scopriranno durante la partita: queste inseriranno carte e meccaniche totalmente nuove ed indirizzeranno le nostre scelte in maniera decisiva. Come quando Rutto Romeo decise di cambiare la sua ordinazione e prendere la zuppa al posto del pollo. Bella mossa!

Tra le tecnologie manca solo un distributore automatico di merendine

Visivamente è una meraviglia dai colori vivaci, con la plancia spinning ereditata magistralmente da Gira la Moda. Carte ben illustrate, una miriade di segnalini e quelle bellissime mentine-dati che dovrete stare attenti a non sgranocchiare al posto delle noccioline al wasabi. Unico problema: il disboscamento globale necessario per fare tavoli abbastanza grandi per tenere tutto il materiale.

Scala tranquillamente per tutti i numeri di giocatori in quanto l’interazione è minima, se non nella fase di maggioranze. Mi sento però di consigliarlo al massimo in tre persone per evitare che tra l’inizio e la fine della partita i vostri cari possano guardarsi tutte le stagioni di Supernatural e così annoiarsi a morte.

Talmente ingombrante che per fotografarlo dall’alto ho dovuto noleggiare un drone. Che ho poi mandato su Saturno.

In conclusione la potente attrazione iniziale sta ora diventando un solido affetto ed una promessa di costruire una relazione duratura, E, se tutto va bene, a Dicembre la nostra famiglia potrebbe ingrandirsi con una piccola nuova espansione che renderà le nostre vite ancora più asimmetriche. E poi dicono che sono solo giochi…

La nostra partita: Il benvenuto diamo all’alien di ricca mano

Non c’è il blu e non è un buon inizio, per cui devo accontentarmi di un verde smeraldo che è comunque decisamente meglio dell’arancione e del viola degli avversari. Quando dovevano scegliere i colori dei giocatori probabilmente hanno pescato da un sacchetto, come la sceneggiatura della quarta stagione di Lost.

L’inizio è sempre lento vista la penuria di risorse, io mi concentro sulle sonde e sull’andare sui pianeti visto che i miei avversari non sembrano molto intenzionati a fare turismo spaziale. Più o meno al secondo round (sono cinque in tutto) riusciamo a scoprire i primi alieni: sono anomalie spaziali, delle grosse caramelle balsamiche volanti che si piazzano sulla mappa per non fare niente di trascendentale. Come Charlotte nella quarta stagione di Lost.

Artwork più che sufficiente, unghie non pervenute

Il viola prende il largo e comincia a sembrare imprendibile, ma l’imprevedibilità è lì che aspetta e la scoperta della seconda razza aliena cambia le carte in tavola! Si tratta di Oumaroubaruruaruouuaru. Almeno io lo ricordo così. Un enorme asteroide, prova provata dell’esistenza di un’antica razza extraterrestre che ha seminato fossili in giro per tutto l’universo, tanto da farmi pensare che di colpo stia giocando a Bone Wars. Il nuovo tracciato regala una quantità folle di punti vittoria! Il deus ex machina che mi serviva per recuperare nel punteggio. Come Lapidus nella quarta stagione di Lost.

Mi concentro al massimo per raccogliere più fossili possibili e riuscire ad accaparrarmi il ricco bottino, spinto anche dal fatto che l’arancione fa fatica a far ingranare il suo motore e si sta concentrando su altre cose. Centellinando ogni energia, ogni credito ed ogni carta, riesco a far scendere un rover sulla superfice dell’asteroide e ad accalappiarmi i token che mi servono per prendere quasi cinquanta punti, un’infinità.

“Quelo, c’è vita nell’universo?” “Mah, giusto un po’ il sabato sera, ma non tanta”

Chiudo con 190 punti, proprio quei cinquanta in più della viola seconda. Vengo travolto da un’onda di gioia inusitata, ma riesco a trattenermi dall’esplodere. Cosa che non riesco mai a fare quando Penny risponde alla telefonata di Desmond. Indovinate in quale stagione?

Se non ti piace Lost difficilmente diventeremo amici, ma se non hai ancora giocato a Seti puoi sempre recuperare andando a comprarlo su Magic Merchant (e attenti al pre-ordine dell’espansione!)