WLOG – Rommel’s War
La Campagna del Nord Africa, vista attraverso gli occhi dei suoi generali.
Il teatro operativo nordafricano della Seconda Guerra Mondiale esercita da sempre un grande fascino sull’immaginario collettivo: il deserto infinito, le grandi battaglie tra carri armati, l’epico assedio di Tobruk, comandanti celebri come Rommel e Montgomery, il mito (che è solo tale) di una guerra ancora “onorevole” e “senza acrimonia”… Anche se molta storiografia, soprattutto più recente, ha riportato il tutto in una chiave meno romantica, intere generazioni di appassionati hanno visto film, letto libri e ovviamente giocato a wargame incentrati su questo particolare frammento di guerra.
Titoli di ogni tipologie e complessità, dunque, che costellano la storia del gioco di simulazione fin dai primordi (come non ricordare Afrika Korps della Avalon Hill, annata 1964?). Di recente, però, Worthington va a rompere questi schemi classici presentando Rommel’s War, un gioco di una essenzialità quasi minimalista, che va al di là della semplicità e che però si concentra quasi esclusivamente sul livello più alto possibile: la prospettiva dei comandanti in capo.