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Lo spacciagiochi: Ziggurat

Svelti, la sommità della Ziggurat ci aspetta! Dovremo cooperare nella scalata di questo edificio che rivisita un gioco di una volta e lo trasforma in un’esperienza legacy 3D!

Partiamo in stile Il Post e spieghiamo bene…

Cos’è un gioco “legacy”?

Un gioco legacy (in inglese vuol dire “eredità”) è un gioco da tavolo che si trasforma nel tempo. Si gioca in più sessioni, e ogni nuova partita eredita, appunto, le modifiche delle precedenti. Il gioco ti dice quando aprire buste, aggiungere carte, incollare adesivi o perfino strappare componenti: le regole e il mondo di gioco cambiano a mano a mano che procedi.

A differenza di una semplice campagna, qui il gioco si modifica in modo permanente. Alcuni titoli non sono più rigiocabili una volta finiti, altri sì, ma nella versione finale che avete “costruito” e… Ziggurat segue un’altra strada ancora, ma ci arriveremo.

Più che la rigiocabilità, in un gioco legacy, conta l’esperienza: personale, condivisa e, spesso, irripetibile.

Nella scatola

Innanzi tutto, anche questa è una scatola praticamente senza plastica. Niente cellophane, solo quattro bollini adesivi trasparenti per tenerla chiusa e niente inserti in plastica, troviamo invece:

  • Quattro plance che si uniscono tra loro, tipo puzzle, a creare la base della ziggurat.
  • Cinque piani a base quadrata in cartoncino, con elementi in plastica (questo è l’unico posto dove troverete della plastica). Vanno sovrapposti per creare la ziggurat tridimensionale.
  • Un gettone in cartoncino “Personaggio attivo”
  • Una fustella con 12 Personaggi con base in cartoncino
  • Un mazzetto di 38 carte
  • Sei buste capitolo
  • Il regolamento

C’è un inserto in cartoncino che dovrebbe avere un qualche utilizzo oltre a fare da spessore e tenere tutto fermo, ma se lo ha io non l’ho capito.

Montata la ziggurat…

Ma quanto ci vuole ogni volta a montare la ziggurat?

Questa è la prima cosa che penso vi chiederete. La risposta è: 20 secondi, non vi preoccupate, andiamo avanti.

Giuro che non mi sembrava sfocata, quando l’ho fatta, ma ormai il regolamento non è più così…

Leggendo il regolamento, noterete un sacco di riquadri vuoti. Qui, man mano che andrete avanti con la campagna, attaccherete gli adesivi che troverete aprendo le buste, ma all’inizio la preparazione è molto rapida: sulla ziggurat metterete uno spirito del fuoco per colore (quattro in tutto), pescherete una carta a testa e sarete pronti a partire.

Come si gioca

Il gioco è un cooperativo (astenersi giocatori alfa che decidono ogni cosa per tutto il gruppo) incentrato su “gioca una carta, pesca una carta”, quindi quella carta dobbiamo usarla con attenzione.

Ogni carta è divisa a metà, in quella superiore indica il movimento che uno o più personaggi devono fare, quella inferiore indica quello di uno o più spiriti del fuoco. Tipicamente è una cosa tipo “Muovi di 2 caselle il tuo personaggio” o una cosa simile.

Senza entrare troppo nel dettaglio, anche per non rovinarvi il divertimento, Ziggurat è un parente alla lontana del celeberrimo Serpenti e scale: la ziggurat si eleva sul vostro tavolo a formare un “tabellone tridimensionale” su cui i vostri personaggi andranno a spostarsi. Quando vi trovate su una casella con una scala dovete salire al piano superiore, quando vi trovate su una casella con una rampa dovete “scivolare” a quello inferiore.

A complicare il tutto ci sono gli spiriti di fuoco, letali per i personaggi: dovrete muovervi in maniera tale da evitarli, e i pozzi, letali per chiunque vi cada dentro (sì, anche gli spiriti di fuoco).

Nell’andirivieni, i personaggi dovranno raggiungere la sommità della ziggurat in tutti e sei i capitoli della storia che si dipanerà dinnanzi a voi, ma ogni volta la partita diventerà un po’ più impegnativa e scoprirete un nuovo frammento della storia di questa costruzione e del suo segreto.

Una volta concluso un capitolo, aprite la busta piccola contenuta nella busta grande ed ecco il “cliffhanger”, il finale che preannuncia quello che accadrà nel capitolo successivo. Avete ancora 45-60 minuti? Aprite la busta del capitolo successivo e continuate l’avventura!

Attenzione: nella mia scatola di Ziggurat, una fustella con dei segnalini fondamentali per il capitolo 2 era contenuta erroneamente nella busta piccola del capitolo 2 e non in quella grande, l’ho scoperto solo dopo aver vinto lo scenario, in cui ho usato segnalini di fortuna presi da un altro gioco. Se vi trovate anche voi senza una serie di segnalini (sono 8), aprite la busta piccola senza leggere niente ed estraete la fustella.

Uno dei villaggi di partenza e una torre diroccata…

Conclusioni

La mia scarsissima esperienza di giochi legacy e l’assenza di un gruppo di gioco adatto a campagne impegnative mi hanno spinto a provare questo titolo. Ziggurat, a giudicare da quanto avevo letto, poteva essere interessante anche per mio figlio Giorgio (6 anni), col quale ho giocato a Serpenti e scale. Sono giochi molto, molto diversi, ma il cardine è il medesimo.

Leacock e Daviau hanno fatto veramente centro, Ziggurat è un gioco in grado di intrattenere persone con una scarsissima esperienza di giochi da tavolo, regalando un’esperienza che viene chiamata Legacy ma è molto soft: non si distrugge niente, si aggiungono regole applicando adesivi sul regolamento, ma ogni riquadro riporta chiaramente lo scenario in cui è stata aggiunta la regola e lo stesso vale per le carte che aggiungeremo al mazzo, con il passare del tempo. Finita la campagna, se volete ripartire con un secondo giro potete farlo con estrema facilità, così come è possibile fare una partita a un capitolo a caso.

Scenario 6! (Io assomiglio un po’ a una ziggurat?)

Chi ha esperienza con Pandemic vedrà almeno un paio di elementi che rimandano chiaramente a quel gioco (il meno evidente ma presente sin da subito è il Coordinatore, un personaggio che può muovere le pedine altrui, l’altro è più evidente ma comparirà parecchio più avanti), ma non temete: non vi sembrerà mai di giocare a Pandemic. Se avete giocato a Serpenti e scale, invece, avrete presente la sensazione un di frustrazione sul finale, quando il dado non vi aiutava mai ad arrivare esattamente sulla casella finale e vincere. Qui c’è qualcosa del genere, essendo però un gioco cooperativo, la cosa è fortemente calmierata. Non assente, ma quasi.

Una domanda che potreste e dovreste farvi è: “OK, ma è facile affrontare una partita a un gioco con una ziggurat 3D in mezzo al tavolo? Riesco a vedere oltre?” Ni, ma non serve vedere la faccia opposta della ziggurat per giocare; la conformazione delle caselle scale le rende immediatamente visibili, mentre le caselle con le rampe sul fianco ritraggono una grossa freccia, che aiuta moltissimo.

La sfida, lo ripeto un’ultima volta, potrebbe sembrare troppo banale per un pubblico più avvezzo ai giochi da tavolo e probabilmente lo è: per fare sei capitoli noi abbiamo impiegato solo sette partite, ma ce n’è stata una che è stata chiusa quando mancava una sola carta per esaurire il mazzo di carte azione e perdere e, comunque, gli ultimi tre capitoli rappresentano decisamente una sfida più interessante.

Se non vi basta, sappiate che la scatola, piuttosto cicciotta, può arrivare a casa vostra spendendo meno di 40€ su MagicMerchant.it, in questo momento storico mi sembra un elemento piuttosto rilevante.

Se avete domande, mi potete scrivare sulla pagina Facebook di Geek.pizza o su Telegram ne La Taverna di MagicMerchant.