Due chiacchiere con Danilo Sabia
Progetti futuri e retroscena interessanti. Questo e molto altro nella chiacchierata di oggi con Danilo Sabia.
Ciao Danilo, un caloroso benvenuto su Geek.Pizza.
Abbiamo già parlato di te sulla nostra piattaforma in molte altre occasioni, soprattutto per il tuo progetto più noto, Wendake, e la sua espansione New Allies.
Grazie a questo titolo sei riuscito ad affermarti nel mondo dei giochi da tavolo, facendo dell’attenzione al dettaglio e della profondità un tuo marchio di fabbrica. L’ambientazione deve sentirsi in modo forte e chiaro, e tutto ciò che si svolge nel gioco deve avere un rimando a qualche elemento tematico. Un tratto distintivo, così come la scelta oculata delle meccaniche, particolari e innovative. Wendake ha avuto un ottimo riscontro da parte del pubblico, ma siamo sicuri che tu abbia molte altri assi in serbo per i giocatori, e oggi vorremmo approfondire un po’ anche questo aspetto.
Prima di cominciare, ti andrebbe di dirci qualcosa di te? Come ho avuto modo di constatare personalmente, oltre ad un ottimo autore, sei anche un giocatore spettacolare, difficile da battere. Perciò dicci, da cosa deriva questa tua passione per il gioco da tavolo, e la conseguente voglia di idearne di tuoi?
Ciao a tutti, beh grazie dei complimenti, sempre graditi. La mia passione nasce da piccolo, quando non trascuravo nessun tipo di “gioco” e quindi passavo tranquillamente da nascondino al tresette. Per i giochi da tavolo faccio parte dei tanti che ha iniziato con Monopoli ed a seguire Risiko, fino ad arrivare alla fine degli anni 80’ ai giochi principalmente della Avalon Hill. Come “autore” devo partire anche qui da molto lontano visto che già da bambino cambiavo regole e ne creavo delle nuove. Poi da “grande” ho iniziato ad inventare giochi “usa e getta” con gli amici in occasione di compleanni e feste, per poi arrivare a veri e propri prototipi.
Come ben sappiamo Wendake ha visto la luce grazie a Placentia Games e la campagna Kickstarter di Post Scriptum. Ma quale è stato invece, il primissimo gioco che hai ideato?
In ottica di pubblicazione, quando nel 2010 ho scoperto IDEAG, sono stati “Alla fiera del West” (un party game da 5 a 8 giocatori) e “Pane, Burro e Zucchero” (un family-gestionale dove avevo inserito come meccanica centrale quel “tetris”, che successivamente è stata la fortuna di un noto autore).
Da cosa nasce questa tua grande passione per i Nativi Americani? Per chi, giocando a Wendake, fosse rimasto affascinato da questa tematica, hai dei testi o delle fonti in particolare da consigliare?
Leggendo fumetti (consiglio Ken Parker), guardando film (consiglio Soldato Blu) e da sempre affascinato dall’arma “Arco”. Per i libri ce ne diversi, il primo fra tutti sicuramente “Seppellite il mio cuore a Wounded Knee” di Dee Brown.
Su quali altre tematiche ti piacerebbe pubblicare, o stai sviluppando, dei titoli? Io alcuni ho avuto la fortuna di provarli, ma ti va di dirci qualcosa riguardo i futuri progetti? Di quelli di cui si può parlare, ovviamente.
Progetti in corso d’opera ne ho diversi. Con la 3 Emme Games stiamo lavorando ad “IO” (nome provvisorio), un gestionale azionario di media complessità e se tutto va bene dovrebbe uscire nel 2020. Con Cranio Creations sto sviluppando un gioco con Simone Luciani che probabilmente sarà ambientato sugli Dei Antichi e la cui meccanica centrale è la Stella, che i lettori di Geek.Pizza hanno già avuto modo di conoscere. La Fever Games ha in visione “Indians” un gioco sui Nativi delle Pianure (che il buon Francesco conosce bene). Il gioco piace ma stanno ancora valutando alcuni elementi prima di decidere se pubblicarlo o meno….a breve si saprà. Ho anche un progetto in corso con la Ergo Ludo, un bel gestionale “atipico”, al momento ambientato, vi sembrerà strano, nel West. Infine c’è il famoso Katniss (trovate la nostra anteprima qui), per il quale qualcuno sta lavorando affinché venga pubblicato….speriamo!
Un accanito giocatore come te ha sicuramente delle meccaniche da cui trae ispirazione, e un genere che gioca con piacere. Quali sono le tue preferite, e quali invece ti vanno meno a genio?
Sicuramente preferisco i german però, se validi, apprezzo anche altri generi. Un gioco per piacermi davvero (sono abbastanza esigente) deve sorprendermi, deve farmi dire alla fine “cavoli questa idea avrei voluto averla io”. Non mi piacciono i giochi “banali” dove non è il giocatore a scegliere cosa fare in quel momento ma è il gioco stesso che te lo dice.
Se dovessi consigliare i 3 titoli che un giocatore german dovrebbe per forza avere in collezione, quali sarebbero? Coincidono anche con i tuoi giochi preferiti, o ci sono titoli, che seppur più leggeri, riescono a conquistarti?
Tre sono pochi comunque direi sicuramente Advanced Civilization della AH (da cui derivano moltissimi giochi) e poi metterei Brass Birmingham ed Age of Empire. Sì, ci sono giochi più leggeri a cui gioco molto volentieri, tra i quali mi viene in mente Avalon.
E come da tradizione, su Geek.Pizza, non si conclude un’intervista se non con la domanda più temuta. Quale è la tua pizza preferita?
Non ne ho una proprio favorita, se proprio devo scegliere direi porcini e salsiccia.
Ringraziamo di cuore Danilo Sabia per il tempo che ci ha dedicato. Non mancheremo di darvi in anteprima aggiornamenti sui progetti attualmente in lavorazione, così da farci salire da subito l’hype alle stelle.
Se le parole di Danilo vi hanno messo un certo languorino ludico, non mancate di fare un salto su MagicMerchant.it che saprà saziare la vostra fame.
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