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Anteprima – The Dark Quarter in arrivo su Kickstarter

The Dark Quarter è il prossimo progetto di Lucky Duck Games, ho giocato con il prototipo ed ecco il resoconto della mia esperienza.

Nota bene: i componenti, per come mostrati in queste foto, non sono definitivi. Quello a cui abbiamo giocato è un prototipo, di altissima qualità, ma nondimeno non è il gioco definitivo.

Aggiornamento: la campagna è partita, la trovate qui.

L’articolo non contiene spoiler sul gioco.

Benvenuti a New Orleans, Luisiana, negli anni ’80. Una città che si muove sulle note di musica, cibo e magia. Le luci al neon sfarfallano nell’acqua putrida delle pozzanghere su e giù per Bourbon Street. Le innovazioni del mondo moderno cozzano con antiche e terribili tradizioni, un omicidio non è mai banale.

Il libro paga dell’agenzia Beaumont è fatto di investigatori brillanti e pittoreschi, ognuno con il proprio scheletro nell’armadio, sono persone specializzate nel risolvere casi impossibili.

Sarete proprio voi a vestire i panni di questi detective, collaborerete alla risoluzione dei peggiori delitti che New Orleans ha da offrire.

È un mondo carico di magia, dove potete facilmente comprare feticci maledetti, dove sacerdotesse voodoo e creature della notte si aggirano indisturbate e dove anche il più banale dei crimini può avere una vena di soprannaturale…

The Dark Quarter in breve

Se Chronicles of Crime Noir e Time of Legends – Destinies avessero un figlio, si chiamerebbe The Dark Quarter.

The Dark Quarter è un gioco edito da Lucky Duck Games di Evan Derrick, diretto da Rafał Wojda (non mi è chiaro quale sia il suo ruolo, ma ho chiesto a Lucky Duck) e vede la consulenza culturale di Omari Akil. Vista l’ambientazione, è un’ottima idea avere un consulente culturale, ma ormai è una prassi.

Il regolamento riporta 2-4, ma se volete giocarci da soli è fattibilissimo.

Partiamo subito con gli avvertimenti.

  • The Dark Quarter è un gioco ibrido, la narrazione è guidata dall’app, avrete da leggere parecchio e l’inglese è impegnativo a causa di un registro linguistico studiato per farci immergere nell’ambientazione.
  • Le tematiche sono cupe e non adatte a un pubblico di bambini.
  • Il gioco è cooperativo.

Siete ancora qui? Bene, andiamo avanti.

The Dark Quarter - La schermata dell'app per la scelta dei personaggi
The Dark Quarter – La schermata dell’app per la scelta dei personaggi

Cosa è The Dark Quarter

The Dark Quarter prende il meglio di Chronicles of Crime e di Destinies e li fonde per creare un gioco narrativo, di indagini, dove i personaggi cooperano per risolvere il crimine che lo scenario propone. Al contempo, tuttavia, ogni singola persona che fa parte dell’Agenzia Beaumont ha una sua storia personale tutt’altro che idilliaca e, durante le indagini, si presenterà occasione per approfondire la storia delle persone di cui vestiamo i panni. Non temete, non si tratta di divagazioni eccessive rispetto alla trama principale, giusto quel tanto che fa sì che in alcuni casi ci venga voglia di andare in un luogo di interesse personale, piuttosto che uno di interesse per la risoluzione del caso.

Il gioco si svolge in scenari, il gioco base ne prevede 4, ma ne verranno caricati altri, successivamente, nell’app e potrete acquistarli separatamente (un po’ come con Chronicles of Crime), all’inizio del primo scenario sceglierete uno dei quattro personaggi, di cui potrete leggere sul retro della plancia la storia (disponibile anche sull’app) e sarete, in sostanza, pronti a partire.

Altra somiglianza molto forte con Chronicles of Crime è la presenza di codici QR sulle carte, potremo scansionarli grazie all’app per interagire con essi.

Il setup del primo scenario, mostrato dall’app

Come si gioca

I turni di The Dark Quarter sono molto lineari.

  1. Ripristina un dado esaurito, se ne hai almeno uno (obbligatorio).
  2. Sblocca carte abilità (facoltativo, se avete esperienza a sufficienza).
  3. Scansiona una carta oggetto (facoltativo).
  4. Interagisci con un punto di interesse (obbligatorio).

L’interazione con un punto di interesse è la chiave del gioco, si tratta di luoghi o personaggi che verranno rivelati dalla narrazione (l’app vi indicherà di posizionare segnalini in determinati luoghi della mappa). Per interagire con essi vi basterà un tap sullo schermo ed ecco che vi troverete a leggere alcune righe introduttive, dopodiché quasi sempre vi sarà una prova da superare e per farlo userete i vostri due dadi principali (quelli grandi) e un numero a piacimento di dadi sforzo, se ne avete disponibili.

Julia Paris – Scheda del personaggio

Come vedete dalla foto qui sopra, ogni personaggio di The Dark Quarter ha una serie di cubetti su ogni tracciato. Dall’alto: talento, combattimento, magia arcana, carisma.

Quando si affronta una prova, questa è sempre ricondotta a una di queste tipologie; sommando i risultati dei dadi lanciati si ottiene un numero, controlliamo quanti cubetti sono presenti negli spazi di valore inferiore o pari a quel numero e abbiamo il numero di successi di quella prova. Inserito questo valore nell’app, sapremo se una prova ha avuto successo, quante domande potremo rivolgere a una persona, ecc. Se avete giocato a Destinies, questo sistema non vi sarà nuovo. I dadi hanno anche una faccia “fallimento”, vero, ma anche una che vale zero ma vi dà un successo in più.

Le domande porteranno, nella quasi totalità dei casi, a una risposta breve, dopodiché potremo:

  • Lasciar perdere;
  • tentare di convincere la persona a continuare a parlare;
  • minacciare la persona per farla continuare a parlare.

Se avete giocato a “Noir”, l’espansione di Chronicles of Crime hard boiled, avete familiarità con questo tipo di scelta (per caso avevo detto che questo gioco è il figlio di Destinies e Chronicles of Crime?), in caso contrario l’avvertimento è d’obbligo: non abusate né di una, né dell’altra scelta o finirete per indispettire o spaventare le persone con cui interagirete e non risponderanno più alle vostre domande.

Tirare troppo la corda non porta grandi risultati, io vi avviso…

Peculiarità del gioco

Lo scenario viene allestito seguendo le istruzioni dell’app, inoltre riceverete la plancia personaggio e i cinque dadi (due principali, tre “sforzo”). I dadi sono molto, molto belli, spero che la plancia sia 3D perché basta urtarla leggermente per pensare un sacco di parolacce mentre si cerca di rimettere al posto giusto i cubetti sui tracciati.

Come forse avete intuito dalla descrizione del flusso di gioco, le carte da scansionare sono un numero molto contenuto, ne guadagna l’esperienza complessiva, che non è interrotta di continuo dalla scansione di codici come invece avviene in Chronicles of Crime. Io sono un grande fan di Chronicles of Crime, ma ho molto apprezzato questa scelta in The Dark Quarter.

Ogni personaggio parte con una delle due abilità iniziali, l’altra sarà sbloccabile pagando esperienza, al pari delle abilità avanzate. Alcuni personaggi, grazie a queste abilità, sono in grado di sfruttare i simboli “fallimento” dei dadi in maniera favorevole, qualora si stia affrontando una prova di una tipologia a noi congeniale.

Se diversi personaggi si trovano nello stesso luogo, è possibile farli interagire, potrete prestarvi dadi sforzo e, persino, usare le vostre abilità fuori turno a favore di chi sta giocando in quel momento.

Oltre alla plancia centrale, sono presenti altre aree, ritratte su maxi carte (avete presente le carte presagio di Chronicles of Crime 1400? Ecco.) che l’app vi istruirà di cercare nel mazzetto e rivelare, io per vederle tutte ho dovuto giocare due partite.

Alcuni dei punti di interesse sono appannaggio di un particolare personaggio. Al di sotto del segnalino viene apposto uno dei gettoni a “V” di un giocatore, quando l’app vi dirà di farlo. Potrebbe trattarsi di un luogo legato al nostro passato, una persona con cui abbiamo un legame particolare, ecc. Qui sotto vedete un personaggio con cui solo Julia (personaggio rosso) può interagire.

Alcune azioni porteranno a degli effetti permanenti, potrebbe trattarsi di gettoni esperienza, utili a sbloccare abilità avanzate (la riserva è comune, bisogna decidere assieme come impiegarli) o spostamenti dei cubetti. Questa è una delle cose che più dà soddisfazione, durante la partita: spostare i cubetti verso sinistra migliorerà le vostre possibilità di ottenere risultati, ma potrete anche trovarvi a spostarli verso destra, in caso le vostre azioni abbiano risvolti negativi.

Visitare posti, interloquire con personaggi, ficcanasare qui e lì, vi darà modo di ottenere carte oggetto che vi faciliteranno la vita (di norma si scartano dopo un utilizzo) o carte storia, che, talvolta andranno combinate con altre carte o mostrate al personaggio giusto per procedere nell’indagine.

Una delle conseguenze dell’indagare sul proprio passato è plasmare il nostro futuro, questo vale nella vita vera, ma anche in The Dark Quarter. In alcuni momenti della partita, l’app vi avvertirà che state per affrontare una scelta cruciale per il personaggio. Vi verrà posto un quesito e avrete 45 secondi per leggerlo, pensare e scegliere una delle due opzioni disponibili, le vostre azioni porteranno a conseguenze nello scenario in corso e in quelli successivi.

Casa Robicheaux, se John Robicheaux è in gioco, una parte è accessibile solo a lui.

Conclusioni

Una volta concluso il caso, ho provato a ri-affrontarlo in solitaria usando tre personaggi, ma anche conoscendo già la storia non mi sono annoiato, dato che ho cercato di affrontare gli incontri con altri personaggi. Non per tutti c’è lo stesso grado di gratificazione, va detto, a volte alcuni personaggi hanno uno sviluppo meno interessante, ma essendo un cooperativo è stato comunque piacevole scoprire lo sviluppo delle storie di chi componeva il gruppo.

La mappa ha un’utilità molto limitata, le miniature invece non ne hanno quasi nessuna, tant’è che spesso ci siamo dimenticati di spostarle; non esistono limitazioni di movimento, è possibile saltare da qualsiasi posto a qualsiasi posto, l’unica utilità che hanno è ricordarvi quando vi trovate nello stesso posto, cosa che vi dà dei considerevoli aiuti. La cosa che ho apprezzato dell’esplorazione, invece, sono le carte che introducono aree prima non disponibili, rendendo più coinvolgente l’esplorazione di New Orleans. Unica pecca? Le carte che rappresentano zone adiacenti della stessa area non formano un unico disegno, peccato.

Congo Square, l’avventura ha inizio!

Di norma, i giochi narrativi non sono il mio ambito, anche se gli investigativi sfuggono a questa mia ritrosia, questo poi fa largo uso di dadi, per cui mi aspettavo una reazione molto tiepida, ma mi sbagliavo.

The Dark Quarter riesce a coinvolgere più del classico investigativo (anche se mi è un po’ mancata la parte spremi-meningi), ma al contempo non è tutto un lancio di dadi come i libri game vecchio stile. Fallire una prova vi rende la vita più difficile, ma qualcosina riuscirete sempre (o quasi) a fare, evitando così un certo senso di frustrazione.

Constance Moreau, Julia Paris, John Robicheaux e Winter Mullins

Decidere del futuro di Julia, aiutare John a fare i conti con il suo passato, scoprire il segreto della madre adottiva di Constance o bere un bicchierino con Winter e non pensare ad altro… tutto questo rende The Dark Quarter un’avventura coinvolgente e, alla fine dello scenario incluso in questa demo, nonostante fosse notte inoltrata, avremmo voluto intavolare subito il secondo, a costo di andare a dormire alle 3.

The Dark Quarter approda su Kickstarter il 12 aprile, mancano pochissimi giorni, riscaldate i vostri amuleti!

Aggiornamento, ecco il link alla campagna, appena partita.


Un ringraziamento particolare a Federico “Sir Fedellow” della Tana dei Goblin, che ha provato con me The Dark Quarter e ha pure portato tè al limone e patatine. Non temete, abbiamo usato le precauzioni (carta assorbente da cucina).

In attesa che The Dark Quarter arrivi sulle vostre tavole, vi consiglio il bundle di Chronicles of Crime – The Millennium Series (di cui vi ho parlato qui) scontato su MagicMerchant.it