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Giochi da Biblioteca #009 – La tomba dimenticata (librogioco)

Giochi da Biblioteca #009 – La tomba dimenticata (librogioco)

Non esistono solo libri che si ispirano ai giochi da tavolo, ma libri che sono essi stessi dei giochi, supportati da componente narrativa. Oggi parliamo de “La tomba dimenticata”, un librogioco ambientato nell’universo del gioco di ruolo “L’Ultima Torcia”.

IL GIOCO DI RUOLO

Per chi non lo conoscesse, L’Ultima Torcia è un gioco di ruolo a tematica prettamente fantasy (tradizionali umani, elfi, nani, orchi, tetri dungenon e orribili mostri) di tipo old school, che sta a significare alto tasso di mortalità e regole piuttosto semplici.

I personaggi sono molto rapidi da preparare, le caratteristiche sono essenziali e i bonus che possono dare le razze non così determinanti.

La semplicità, il fatto che i personaggi non diventino supereroi e la morte in agguato stimolano ad impostare un gioco più ragionato, dove tattica, pianificazione e anche un pizzico di buonsenso hanno la meglio su vantaggi sulla carta e caratteristiche stratosferiche.

Le regole molto immediate lo rendono anche un gioco facilmente approcciabile a tutti i livelli, sia da giocatori esperti sia da chi intenda avvicinarsi al gioco di ruolo senza compilare un papiro di scheda del personaggio o studiarsi tomi di regole.

Un sistema di gioco facile da imparare e padroneggiare, tanto da essere stato usato, con qualche eccezione, anche in questo librogioco.

LA TOMBA DIMENTICATA

Tu sei Daga Scarlatta, ranger di Bosco Bianco

Hai lasciato la quiete del Bosco per vedere le Lande con i tuoi occhi. Ora davanti a te c’è l’ingresso della Tomba dimenticata. Un luogo pieno di pericoli, ma anche di tesori e segreti sepolti che attendono solo di essere riscoperti.

Hai ciò che serve per addentrarti al suo interno e affrontare l’Avventura?

Daga Scarlatta è il nome che hanno dato gli elfi al piccolo neonato in fasce che hanno salvato fra i rottami di un carro, assaltato da mostri che hanno trucidato tutta la sua famiglia. Non che agli Elfi sarebbe fregato qualcosa di un frignante essere umano, se non fosse che un barbagianni, animale sacro agli Elfi di Bosco Bianco, si era appollaiato proprio sopra il carro del piccolo. Interpretato come un segno del destino, gli Elfi presero il neonato e lo portarono con sé, allevandolo come fosse parte della comunità.

Raggiunta la maggiore età (per un essere umano), Daga Scarlatta decide di partire per vedere il mondo e si imbatte in un furfante di nome Agalish (no, non è un halfling e non siamo nei Forgotten) che lo convince a depredare una tomba insieme ad altri due compagni, il nano Dennag e l’elfo Aelrinder. Arrivati all’ingresso della tomba, Agalish si defila con una risata, fa scattare un cancello di ferro e molla i tre avventurieri alle prese con il dungeon.

IL SISTEMA DI GIOCO

Il sistema di gioco usa i dadi a 10 facce (se non li avete, vi basterà sfogliare il libro e usare quelli stampati nell’angolo in basso di ogni pagina… come nei vecchi librogame) e segue una semplice meccanica: quando il personaggio deve affrontare una sfida, effettua un Test tirando un d10 per una delle proprie Caratteristiche: Agilità, Coraggio, Forza, Intelligenza, Magia, Manualità, Percezione e Socialità, a seconda della prova da superare. A questo tiro del d10 vanno uniti gli eventuali modificatori di caratteristica (massimo +1 o -1 a seconda della scelta iniziale e di certe condizioni) e la possibilità di lanciare due dadi in Agilità, Coraggio e Percezione (le specializzazioni di Daga) tenendo il risultato migliore (mai sommando). Ogni prova avrà la sua soglia di riuscita, valore che dovrà essere equiparato o superato con il lancio del dado per avere successo.

La scheda di Daga Scarlatta

La personalizzazione del personaggio (scusate il calembour) si limita a dare un +1 ad una sua caratteristica, alla scelta di una abilità particolare e dell’equipaggiamento iniziale. Non viene specificato in realtà il genere di Daga Scarlatta, quindi potrebbe essere maschio o femmina, e ciò secondo me gioca molto a favore della possibilità di immedesimazione.

UN… LIBRO DI RUOLO

Gente che si spera di non incontrare…

La storia è molto classica: un gruppo di Avventurieri (sono 3, vi ricordate che ci sono anche il nano e l’elfo?) si inoltrano in un dungeon pieno di trappole, mistici affreschi, mostri e cunicoli, per poter rivedere la luce del sole magari appesantiti da qualche tesoro o oggetto magico (o entrambi). Proprio questa impostazione tradizionale dà alla storia, che si sviluppa in modo piacevolmente fluido e coerente, un forte sapore da gioco di ruolo vecchio stile, con le descrizioni di corridoi bui e polverosi e le illustrazioni dai toni scuri.

Al di là della storia, ci sono un paio di aspetti del gameplay su cui vorrei porre l’accento perché li ritengo un tocco di originalità (per la mia esperienza di Librogioco): le Note di Avventura, i Segreti e i Traguardi.

Le Note di Avventura sono riportate in calce alla scheda del personaggio e rappresentano una sorta di status che Daga acquisisce in base alle scelte che compie o all’esito di certe situazioni. In molti paragrafi l’aver smarcato l’una o l’altra Nota di Avventura può cambiare l’esito di un incontro, renderlo più facile o più difficile, dare accesso a paragrafi speciali e via dicendo. Le Note interagiscono con il testo dando maggior coerenza alla storia e quindi dando l’idea di stare veramente vivendo un’avventura che si evolve in modo logico.

I Segreti sono quelli che mi hanno intrigato di più: i testi di certi paragrafi, o anche certe immagini, nascondono un dettaglio non subito evidente ma che con un pizzico di intuito e spirito di osservazione può riportare al numero di uno specifico paragrafo. Avete mai giocato ad Unlock? I numerini che a volte si celano nelle immagini… ecco, più o meno così ma anche nel testo (e non poi così “nascosti”). Questi paragrafi “segreti” compaiono nel libro con il numero bianco bordato di nero, così, se anche ci si confondesse, non si rischia di leggere (e spoilerarsi) il paragrafo sbagliato. Questi paragrafi rappresentano ricompense nascoste, passaggi segreti e così via e secondo me aumentano ulteriormente il senso di partecipazione: non è solo Daga con i suoi lanci di dado a determinare il prosieguo della storia, siamo anche noi in prima persona ad interagire con il mondo descritto nel libro: si usa la testa!

I Traguardi sono delle ricompense che Daga guadagna in seguito all’aver compiuto determinate imprese (ad esempio, essere uscito dal dungeon andando al buio), o aver trovato determinati oggetti, o aver sconfitto certi mostri e così via. Queste ricompense vengono mantenute sia in caso di vittoria che di sconfitta e possono essere usate sia se vogliamo ritentare l’impresa, sia in una impresa successiva, in un altro libro della serie. Questo dà un po’ il senso della crescita del personaggio, che potrà contare su Abilità in più, o vantaggi di altro genere.

Completano il tutto anche particolari status che non rientrano in Note e Traguardi, come il rimanere in due con un personaggio specifico.

CONCLUSIONI

I libri usciti finora

Sono molto soddisfatto de “La tomba dimenticata”: mi sono affezionato un po’ al personaggio, e la storia, seppur molto classica, mi è sembrata scritta piuttosto bene, ben sviluppata e interessante. Devo ammettere che mi ha dato un senso di concretezza, nel senso che quando cascavo come una pera in una situazione impossibile, mi rendevo conto che la scelta che avevo fatto era alquanto incauta e non l’avrei fatta davvero se fossi stato in un gioco di ruolo, con il mio personaggio fatto spendendoci una serata.

Quindi sì, mi ha dato il senso dell’avventura e, grazie soprattutto ai Segreti, mi ha fatto un po’ immedesimare nel personaggio.

Per questo mi sento di consigliarlo e non solo a chi piace il gdr vecchio stile. Sono morto un sacco di volte, ma non appena avrò concluso questa avventura, mi accaparrerò anche il capitolo successivo. Ogni libro può essere giocato a sé, ovviamente, ma pensare che il personaggio sopravviva lungo più avventure mi intriga tantissimo.

Ovviamente trovate tutti questi titoli anche su Magicmerchant.it


LA CASA EDITRICE – SERPENTARIUM

Serpentarium è la Casa Editrice dietro cui si celano due autori di giochi: Leonardo “Moro” Moretti e Matteo “Curte” Cortini. Nel 2003, come autori, hanno pubblicato per l’editore Rose and Poison, il loro gioco di ruolo “Sine Requie“, vincendo il premio Best of Show a Lucca Comics and Games come “Miglior Gioco Italiano”.

Dopo molte fortunate pubblicazioni, fra cui “Sine Requie anno XIII” per Asterion Press e il notevole GdR Sanctum Imperium creano, nel 2015, la loro casa editrice, la Serpentarium (rimanendo commercialmente legati ad Asterion, che intanto è diventata Asmodee), con cui pubblicano “Dungeon Storming”, un gioco da tavolo / di miniature per l’editore Greebo e nuovi giochi di ruolo: “Alba di Cthulhu” (premiato come Miglior Gioco di Ruolo dell’Anno 2016), “Paese dei Balocchi”, “L’Ultima Torcia” (finalista come Miglior Gioco di Ruolo dell’Anno 2017), “Anime e Sangue Seconda Edizione”, “Sine Requie Anno XIII – Seconda Edizione” e “L’Ultima Bomba”.

Nel 2021 iniziano a produrre LibriGioco con “La tomba dimenticata”, (scritto da Fabio Passamonti), mentre nel 2022 esce il primo LibroGioco di Sine Requie, “I Randagi delle Terre Perdute”, di Matteo Cortini.

L’AUTORE – FABIO PASSAMONTI

Autore e traduttore di giochi di ruolo, game master incallito e collezionista compulsivo, da coautore ha realizzato i manuali della linea MethyrFall, prima ambientazione italiana per il d20 System, ha curato la rubrica Artefatti & Leggende della rivista WyzardQuest (Wyrd Edizioni) e la linea The Quintessential (Asterion Press e Mongoose Publishing) per il gioco di ruolo più famoso al mondo. Per Asterion Press ha anche scritto l’ambientazione La Ruota del Fato, tratta dal romanzo The King – Il Re Nero (Fazi Editore).

In qualità di traduttore ha collaborato all’edizione italiana di RuneQuest II, ha curato e cura tuttora le linee di Numenéra, The Strange – L’Anomalia e le altre legate al Cypher System (Wyrd Edizioni). È autore di una linea di supplementi in inglese per il Cypher System: Beyond the Edge, edita su licenza della Monte Cook Games.
Collabora stabilmente con la Serpentarium per l’editing del GdR fantasy plug-and-play L’Ultima Torcia e le espansioni La Regione dei Fiumi, La Contea di Passo Destino, il MEGADUNGEON: L’Ordalia di Castello Scarghul e molte altre espansioni.
E’ parte integrante del team di autori che ha creato “L’ultima Bomba”, un gdr Fantasy-Postatomico-Anni ’80.
Nel 2021 inizia  a realizzare (in modo crudele ndr) i LibriGioco ambientati nel mondo de L’Ultima Torcia.

Luca "il ludografico"

Il Ludografico (all'anagrafe Luca Canese) è un graphic designer e modellista, con una passione smodata per i giochi da tavolo, i libri, la storia antica, i boschi, gli orsi, gli unicorni, i giochi di Ryan Laukat, le opere di Paolo Chiari e i libri pop-up di Robert Sabuda. Scrive articoli bizzarri su vari aspetti del mondo dei GdT, realizza recensioni grafiche (le Ludografiche) dei giochi che ha provato, crea giochi sotto l'egida della LuxLu GD (con il suo collega Luigi Maini), lavora come grafico freelance per le aziende e agenzie, collabora con lo studio Labmasu come progettista di organizers per giochi da tavolo e, in passato, con la 4Grounds per la progettazione di navi di legno. E trova pure il tempo per giocare e badare alla sua casa. Consumato (e a volte scostumato) master e giocatore di GdR, passa da Eberron agli oscuri miti lovecraftiani con nonchalance, mentre la sua casa è invasa (oltre che da libri fantasy, di illustrazioni, di storia, Funko Pop e altre cose strane) da miniature dipinte e non dei più svariati giochi.

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