Moscerino plays solo…o forse no?
Oggi invado il campo di competenza dell’ottimo Luca, “il ludografico”, alias il Giocatore in Solitario, per parlarvi del mio rapporto con il gioco da tavolo in modalità solitario.
L’idea mi è venuta la scorsa domenica: avevo proprio voglia di fare una partita a qualcosa di bello, ma nessuno in famiglia aveva voglia di giocare con me. Penso di non raccontarvi nulla di nuovo… quante volte a noi, appassionati di board games, capita di non trovare la compagnia adatta per giocare?
Moscerino e il gioco in solitario
Ecco, dato che anche a me succede sempre più spesso, ho iniziato a sperimentare il gioco in modalità solitario. Questa modalità, ormai, è presente in quasi tutti i giochi e, anche quando non si trova nel regolamento originale, spesso viene implementata dai tanti appassionati e condivisa su BoardGameGeek.
Il mio primo solitario è stato Under Falling Skies. Il gioco, che nasce proprio per singolo giocatore, mi è piaciuto ed è stato un ottimo modo per approcciarmi a questa modalità. Il set up è veloce, le partite scorrono rapide e la meccanica della gestione dei dadi molto interessante e sfidante al punto giusto. Inoltre, non esistendo una versione multi-giocatore, non ho mai avuto la possibilità di fare paragoni rispetto all’esperienza con altre persone, quindi ho potuto godere appieno del gioco in solitario.
Pigrizia da set up…
Tuttavia, generalmente non mi capita molto spesso di decidermi a giocare da sola. Volete sapere perché? Perché mi lascio scoraggiare dalla fase di set up. Domenica, ad esempio, avrei voluto intavolare Paladini del regno occidentale, oppure Ratti di Wistar, o infine, le rovine di Arnak. Ho preso tutte le scatole, le ho anche aperte. Poi ho guardato la quantità di materiale da sistemare e… niente, mi sono arresa. Intendiamoci, io sono una che adora i giochi pieni di componenti. E se devo giocare con altri non mi pesa fare il set up e, dopo la partita, rimettere tutto in ordine.
Ma, se devo giocare da sola, appena vedo quelle scatole stracolme di pezzettini da sistemare… mi arrendo.
Succede anche a voi o sono strana io?
Anche a causa di questa mia ritrosia nei riguardi dei set-up lunghi, tra i giochi che ho apprezzato maggiormente in solitario ci sono quelli con elementi di puzzle, piazzamento tessere o polimini. Generalmente sono giochi con un setup abbastanza veloce, quindi mi decido ad intavolarli più spesso. Inoltre, avendo una limitata interazione anche in versione multi giocatore, non patisco troppo la mancanza di un vero avversario nel gioco in solitario. I miei titoli preferiti, tra quelli che ho provato, sono stati Calico e L’Isola dei Gatti.
Un’alternativa: il solitario da studio
Di recente, utilizzo la modalità solitario per imparare bene regole e strategie dei nuovi giochi, soprattutto nel caso in cui poi tocchi a me spiegarli ad altri.
In quest’ottica, giocare in solitario mi è stato utile e non mi è dispiaciuto affatto. Ho adottato questa soluzione per studiare Ratti di Wistar, Visconti del Regno Occidentale, Raiders of the North Sea (con l’app ufficiale) ed anche Paladini del Regno Occidentale.
Il solitario di Paladini del Regno Occidentale mi è piaciuto molto, l’automa accumula punti e rompe le scatole quel tanto che basta a rendere la partita interessante. Poi, trattandosi di un gioco con scarsa interazione, funziona benissimo anche in solitario.
Quanto a Raiders, invece, giocare in solitario mi è piaciuto solo fino ad un certo punto. L’automa è ben fatto e funziona tutto molto bene, però Raiders è un gioco strategico ma un po’ caciarone, in cui parte del divertimento deriva dalle interazioni con gli altri giocatori, comprensive di occasionali colpi bassi e cattiverie, per cui mi è mancata la presenza di altri giocatori al tavolo.
Alla fine non ho giocato….
Comunque, a furia di fissare le scatole senza decidermi ad intavolare qualcosa, alla fine la domenica è terminata e io non sono riuscita a giocare un bel niente. E ci sono rimasta male.
La soluzione? Un nuovo gioco SOLO per me!!
Quindi, ho deciso che devo assolutamente trovare delle strategie per superare questa inerzia iniziale nell’intavolare giochi in solitario. E il modo migliore secondo me… è regalarmi un nuovo gioco, magari a campagna, da giocare interamente in solitario (un nuovo gioco è sempre una buona soluzione…eheheheh)!
Ho adocchiato, a questo fine, la nuova espansione de Le rovine perdute di Arnak – La spedizione scomparsa. Ne parlano tutti molto bene, pare sia molto avvincente. Sono sicura che la prospettiva di giocare una campagna mi invoglierebbe ad intavolare spesso il gioco, per vedere come va avanti la storia. Inoltre, avrebbe il vantaggio di poter essere giocata sia in solitario che in due giocatori, in modalità cooperativa…nel caso in cui qualcuno dei miei familiari, attratto dal gioco intavolato, decidesse di farmi compagnia!
Se questa espansione vi interessa, la trovate qui sul sito MagicMerchant, dove potrete trovare anche gli altri giochi di cui vi ho parlato.
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