Moscerino gioca da sola: L’eredità di Yu
Qualche tempo fa vi ho parlato (in questo articolo) delle mie esperienze con il gioco in solitario, spiegando che preferisco i giochi con un set up veloce e le campagne appositamente studiate per il gioco in singolo giocatore. Oggi vi parlo delle mie impressioni su un titolo pensato esclusivamente per un solo giocatore: L’Eeredità di Yu, firmato da uno dei miei autori preferiti: Shem Philips.

Info in breve
Autore: Shem Phillips | Artista: Sam Phillips | Giocatori: 1 | Durata: 60 | Età: 12+ | Editori: Garphill Games, CHUR GAMES, Lavka Games, Mosaico Jogos, Pixie Games, Reflexshop, Renegade Game Studios, Schwerkraft-Verlag, Tesla Games
Da dove cominciare?
Confesso di aver scritto e riscritto questo articolo moltissime volte, perché L’Eredità di Yu è un gioco molto denso, sul quale ci sono tante cose da dire, che ho faticato non poco a sintetizzare. E alla fine non ci sono nemmeno riuscita, per cui l’atricolo è più lungo di quanto non volessi! Da un lato, mi sembrava importante spiegare, almeno a grandi linee, come si svolge il gioco, ma dall’altro miravo soprattutto a trasmettervi e raccontarvi le mie impressioni su questo titolo che, vi anticipo, ho molto apprezzato. Se volete soltanto sapere cosa ne penso, potete saltare direttamente alle conclusioni.
La campagna
L’Eredità di Yu è un gioco a campagna non lineare, completamente resettabile, esclusivamente per singolo giocatore, nel quale il giocatore interpreterà il ruolo del leggendario eroe della Dinastia Xia, Yu il Grande.
Il suo compito sarà quello di costruire un canale, destinato a deviare la piena del fiume, prima che sopraggiunga l’incombente inondazione, difendendo nel contempo l’insediamento dalle incursioni delle tribù barabriche confinanti.

Ad ogni partita, verranno svelate nuove parti della trama, attraverso i capitoli del Libro storia, che conferiscono anche un pizzico di imprevedibilità al gioco. I capitoli del Libro storia, infatti, possono cambiare improvvisamente le sorti della partita, in positivo o in negativo.
Il gioco ha un sistema di auto bilanciamento che si adatta alle capacità del giocatore, aiutandolo nel caso di sconfitta, ostacolandolo in caso di vittoria. Questo sistema mantiene sempre alto il livello di sfida.
La campagna termina dopo aver totalizzato sette vittorie o sette sconfitte (anche non consecutive).
Il set up (viva l’inserto!)
Il set up del gioco è abbastanza rapido, specie dopo la prima partita, quando si conoscono i pochi elementi da preparare. Il set up è agevolato dallo splendido inserto della scatola, che suddivide i materiali facilitandone il reperimento e la preparazione.

Scopo del gioco e condizioni di vittoria sconfitta
Per vincere la partita occorre completare le sei sezioni del canale prima che sopraggiunga l’inondazione, sopravvivendo fino alla fine del round, il che non sarà affatto facile, ve lo garantisco.
Se esiste un unico modo per vincere, si può invece perdere in tre modi diversi:
- a causa dell’inondazione (se il segnalino inondazione deve essere spostato su una sezione di canale non costruita);
- a causa dei barbari (se ci sono sette carte barbaro nella parte superiore del tabellone);
- a causa dei danni (se occorre distruggere carte cittadino, ma non ci sono più carte da distruggere nel proprio mazzo).
Meccaniche di gioco
L’Eredità di Yu è un gioco principalmente di gestione risorse, utilizzo/piazzamento meeple-lavoratori, e deck building (sotto forma di acquisizione di nuove carte cittadino).
Il vero cuore del gioco è la gestione delle risorse, rappresentate da provviste, conchiglie (la moneta del gioco), legno, argilla e meeple. Il reperimento delle risorse, a parte la fase del raccolto, avviente tramite l’utilizzo delle carte cittadino, che rappresentano il principale motore del gioco e sono contraddistinte dai molteplici utilizzi tipici dei giochi di Shem Philips.
I cittadini possono, infatti, essere utilizzati (collocandoli nel mazzo delle carte esaurite del giocatore) per fornire le risorse indicate su sfondo marrone, o sacrificati per ottenere anche le risorse su sfondo rosso (in questo caso, la carta andrà scartata definitivamente, riducendo il mazzo del giocatore); inoltre, possono essere inseriti sotto al tabellone per usufruire delle rendite indicate nella parte inferiore della carta, tenendo a mente che gli spazi per inserire queste carte sono limitati e sono legati alla costruzione delle capanne (idealmente, per ospitare nuovi cittadini occorre espandere l’insediamento).
Le carte cittadino, inoltre, dovranno essere sacrificate (ossia ubicate nella pila degli scarti generali) quando si procede alla costruzione del canale, o quando si subiscono gli attacchi dei barbari, se non si è in grado di “corromperli” pagando la risorsa alternativa richiesta da ciascuno. Questi cittadini eliminati simbolicamente rappresentano i rischi connessi ad un’opera imponente e rischiosa come la costruzione di un canale.

All’inizio della partita, il giocatore ha a disposizione un mazzo composto da dieci carte cittadino, pescate a caso dal mazzo principale. Questo mazzo potrà (e dovrà) essere rimpinguato, arruolando altri cittadini, disponibili nella parte superiore del tabellone. Questa operazione risulta necessaria perché nel corso della partita saremo costretti a sacrificare molte carte, eliminandole definitivamente; e siccome esaurire le carte determina la sconfitta, occorre disporre sempre di un’adeguata riserva di carte, per fronteggiare eventi imprevisti.
Inoltre, ogni volta che occorrerà rimescolare gli scarti del giocatore per pescare nuove carte, l’inondazione (il segnalino blu) avanzerà, rischiano di farci perdere la partita se dovesse raggiungere uno degli spazi canale non costruiti. Il mazzo di carte rappresenta quindi una sorta di timer del gioco e risulta fondamentale contare quante carte ci restano nel mazzo all’inizio di ciascun round, per prevedere quando saremo costretti a rimescolare.
Come si gioca
All’inizio di ogni round, si svolge una fase di raccolto, durante la quale si riscuotono le rendite. Queste includono una mano di 4 carte cittadino, pescate dal mazzo del giocatore, e poco altro, almeno all’inizio della partita. Ma il raccolto potrà essere incrementato garantendo nuove rendite. Ciò avviene sia tramite gli effetti dei cittadini inseriti sotto al tabellone, che grazie alla costruzione di alcuni edifici, ovvero le fattorie.
A che servono le (scarse) risorse a nostra disposizione?
Le risorse dovranno essere amministrate per svolgere diversi compiti, tutti fondamentali per il successo della partita. I principali sono:
- Costruire il canale. Questo costerà lavoratori e conchiglie; la costruzione di ogni sezione del canale richiederà inoltre il sacrificio di una o più carte cittadino dal nostro mazzo, che quindi si assottiglierà con il progredire dell’opera (e ricordiamo che ogni volta che dovremo rimescolare il segnalino inondazione avanza). Spesso, alla costruzione del canale è associata la lettura di una sezione della storia, che potrà comportare altri effetti, negativi (spesso) o positivi. Costruire il canale, inoltre, determinerà l’aumento delle carte barbaro da rivelare alla fine del round.
- Costruire edifici (fattorie, capanne e avamposti) per ampliare l’insediamento. Anche per gli edifici occorre spendere risorse e meeple, ma ogni edificio ci aiuterà in vario modo. Le fattorie forniscono rendite aggiuntive, gli avamposti rendono equivalenti i colori dei meeple, garantendoci più flessibilità, mentre le capanne consentono di liberare spazi azione su cui collocare meeple che, durante il raccolto, torneranno disponibili. Gli spazi per costruire edifici sono limitati (all’inizio solo uno) e vengono scoperti man mano che si avanza con la costruzione del canale, ma non sarà mai possibile costruirli tutti.
- Sconfiggere i barbari. Per farlo ci occorreranno provviste (tante) e meeple, tre per ciascun barbaro. Ma se non li sconfiggeremo, questi richiederanno il sacrificio di risorse nella fase di attacco (alla fine del round) e resteranno sulla plancia, aggiungendosi a quelli che verranno rivelati sempre a fine round dopo l’attacco. Sconfiggere i barbari, dunque, è fondamentale quanto costruire il canale, ma sarà molto difficile procurarci i meeple e le provviste necessari.
- Reclutare nuovi cittadini, pagandone l’eventuale costo in provviste.

Cosa penso del gioco (lo adoro!)
Come ho anticipato in apertura dell’articolo, ho adorato L’Eredità di Yu.
La velocità e semplicità del setup lo rendono perfetto per chi, come me, si fa scoraggiare dai setup complicati, quando si tratta di giocare in solitario. Anche la durata è contenuta, le partite durano più o meno un’ora e solitamente, alla fine, mi resta sempre il desiderio di iniziarne subito un’altra.
Il gioco è lineare e fluido nelle meccaniche (le azioni sono poche e facilmente comprensibili) eppure molto sfidante. Probabilmente io non sarò particolarmente brava, ma vi assicuro che ho collezionato più vittorie che sconfitte fino ad ora.
La difficoltà deriva dalla necessità di tenere sotto controllo molteplici fattori, senza perdere mai di vista ciascuno degli obiettivi e ciascuna delle azioni disponibili, che sono tutte assolutamente fondamentali per assicurarsi la vittoria. Il gioco è una sorta di puzzle nel quale ci sono tante piccole cose da fare, ma tutte sono fondamentali e nessuna può essere trascurata, il che è un tratto tipico di molti dei giochi di Shem Philips. Indovinare il timing giusto di un’azione rappresenta spesso il discrimine tra vittoria e sconfitta.
Il tutto sapendo che, comunque, il libro storia può riservarti brutte sorprese, mandando in fumo piani accuratamente elaborati. Durante le mie partite, ogni volta che su una carta compariva il simbolo associato alla lettura della storia, iniziavo a sudare freddo temendo che qualche disgrazia imprevista colpisse il motore di gioco tanto faticosamente costruito.
La lettura dei capitoli della storia è veloce e non appesantisce la partita. Ci appassionerà apprendere le storie dei personaggi che entreranno in gioco, a volte per darci una mano, altre per ostacolarci, o le ragioni di un improvviso rovescio di fortuna. E se proprio non dovessimo avere voglia di leggere le storie, perché refrattari al tema, potremmo sempre saltare alla parte in cui si illustrano gli effetti della storia.
Ogni decisione è terribilmente sofferta e va accuratamente soppesata.
Scegliere se utilizzare le provviste per sconfiggere dei barbari, o per reclutare nuovi cittadini che rimpolpino il mazzo, è una delle decisioni più difficili che ci troveremo davanti.
Quando la costruzione del canale inizia ad esigere meeple colorati, ci si troverà a dover scegliere se utilizzare quell’unico omino blu faticosamente raccolto per il canale, oppure per liberarci di un barbaro troppo difficile da corrompere.
Se il mazzo delle carte cittadino non “gira” nel modo giusto (e qui la fortuna ha un po’ di influenza), ci si potrebbe ritrovare a corto di meeple colorati, oppure a corto di provviste.
Raramente si riusciranno a sconfiggere tutti i barbari in gioco e occorrerà predisporre le risorse necessarie per corromperli, perché distruggere carte in seguito agli attacchi si rivela, spesso, fatale.
Persino costruire il canale è una azione da ponderare attentamente, perché ci costringerà ad eliminare carte dal mazzo, peraltro da quello dei cittadini pronti, senza sapere, quindi, quale carta saremo costretti a sacrificare (e spesso e volentieri si tratterà di quell’unico cittadino che ci forniva il meeple del colore giusto per sconfiggere un determinato barbaro, o per costruire la sezione successiva del canale…).
Inoltre, il gioco presenta un’ulteriore restrizione che ci renderà la vita più difficile: ad ogni round, sarà possibile costruire una sola sezione del canale. Pertanto, se non avremo fatto bene i conti, o se il libro delle storie ci riserva qualche sorpresa, potremmo ritrovarci sconfitti dalla piena incombente, dovuta alla necessità di rimescolare il mazzo.
Anche la struttura del round, che si conclude non soltanto con gli attacchi ma anche con la fase di ripristino e aggiunta delle carte nel “mercato”, contribuisce ad aumentare la tensione, perché la condizione di vittoria esige non solo di riuscire a completare le sezioni del canale, ma anche di sopravvivere fino alla fine del round, sostenendo gli attacchi dei barbari e assicurandosi di avere spazio sufficiente per le nuove carte che dovranno essere aggiunte (che, dopo aver costruito l’ultima sezione del canale, sono ben 4!). Molte volte vi capiterà di riuscire a completare l’opera, ma non a sopravvivere alla comparsa di nuove carte barbaro nella fila, cosa decisamente frustrante, almeno secondo me!
In definitiva, per me L’Eredità di Yu è un gioco davvero eccellente, profondo (per un peso medio), ricco di scelte che variano ad ogni partita in base alle condizioni disponibili, ma nel contempo veloce da intavolare e da giocare. MI ha tenuta incollata al tavolo, lasciandomi anche a ripensare alla partita fatta nei giorni successivi, chiedendomi se, magari, cambiando questa o quella scelta avrei potuto evitare la sconfitta.
Il gioco riesce ad equilibrare egregiamente le componenti di puzzle (che potrebbero risultare, alla lunga, ripetitive) con l’aggiunta di elementi di imprevedibilità che tengono sempre viva l’attenzione, lasciando il desiderio di giocare ancora.
La campagna è completamente resettabile e la randomizzazione degli elementi che concorrono al dipanarsi della storia aggiunge sufficiente varietà da consentire di rigiocarla più volte.
Se vi ho fatto venir voglia di cimentarvi nell’impresa di Yu il Grande, potete trovare l’Eredità di Yu sul nostro store di fiducia, MagicMerchant.it (sono rimaste le ultime copie!).