Il pilota: iZombie
Il pilota continua a esplorare, oggi vi porto all’obitorio, assieme ai protagonisti di iZombie, un adattamento dall’omonimo fumetto pubblicato da DC Comics.
“Questa era la mia vita prima di morire”, l’incipit mi ricorda un po’ quello di Roswell, vi ricordate? “Mi chiamo Liz Parker e cinque giorni fa sono morta”. Il nome di chi parla non è nemmeno tanto diverso: Liv.
Olivia “Liv” Moore è tirocinante all’ospedale, è una ragazza brillante, con un futuro da medico e un matrimonio in vista.
Un invito a una festa, il fidanzato che le dice una di quelle frasi che solo in un telefilm si possono sentire: “vai, cosa mai ti potrà accadere?”
Cut to, come si dice in gergo, “cambio scena”…
Zombie ovunque.
Liv viene graffiata, muore e diventa a sua volta una non morta.
Fino a questo momento avevo qualche perplessità, ma intanto mi piacevano gli stacchi tra un capitolo della puntata e l’altro con l’immagine che diventa un fumetto e riporta il titolo del capitolo a cui stiamo per assistere. Il fumetto, il font… se non vi verrà in mente Heroes è solo perché non l’avete visto.
Probabilmente lo sapevano tutti, ma io ho dovuto arrivare alla sigla per leggere il nome di Rob Thomas, al che ho capito che 1) avrei dato una chance a questa serie e 2) il fatto che la protagonista sia così loquace nei confronti del pubblico non doveva stupirmi.
Faccio un passo indietro, chi non conoscesse Rob Thomas sappia solo che ha creato il personaggio di Veronica Mars, che si comportava esattamente allo stesso modo, condividendo con lo spettatore elucubrazioni e informazioni utili in genere.
Dopo la sua trasformazione Liv molla il tirocinio all’ospedale e inizia a lavorare all’obitorio, il suo capo è il medico legale e la ragazza “chiude” i cadaveri dopo l’autopsia.
Sappiamo tutti che gli zombie mangiano cervelli, no? Beh, se Spike e Angel avevano trovato il modo di bere sangue senza uccidere umani Liv non è da meno. Col suo lavoro ha un sacco di cervelli a disposizione.
Se pensare a una persona che mangia un cervello vi fa schifo state tranquilli, Liv è una ragazza educata, prima di tutto usa le bacchette e non le mani e in secondo luogo il cervello viene sminuzzato e viene aggiunto qualche condimento, tra cui la salsa piccante. Molta salsa piccante.
Come c’era prevedibile il capo la scopre ed è elettrizzato all’idea di poter avere a che fare con una zombie, la prima domanda che le pone è infatti quella che sarebbe venuta in mente a chiunque di noi: “Perché la salsa piccante?”. Facile, per sentire un qualche sapore.
Qualcuno ha detto Roswell? Sì, intendo a parte io all’inizio dell’articolo. In questa serie, a cui ha lavorato anche Ronald “Battlestar Galactica” D. Moore i ragazzi alieni usavano il tabasco per insaporire i cibi, altrimenti insapori per loro. All’epoca mia sorella me ne aveva regalata una bottiglietta, grazie Chiara.
Mangiare i cervelli ha un effetto collaterale, Liv riesce ad avere delle visioni della persona morta, parlare la sua lingua e via dicendo.
Quando entra in una stazione di polizia per aiutare a risolvere il caso dell’omicidio un po’ speravo di vedere un cameo di qualcuno del cast di Veronica Mars, una comparsata di Lamb sarebbe stata il massimo.
La storia a questo punto è chiara, ogni settimana Liv aiuterà il suo nuovo amico, detective della Omicidi tenuto in scarsa considerazione dai colleghi, a risolvere un caso. L’abbiamo visto nelle 3 stagioni di Veronica Mars, Rob Thomas sa intrecciare piuttosto bene la trama verticale con quella, più blanda, orizzontale, della quale abbiamo un piccolo assaggio negli ultimi attimi del pilot.
Izombie: promossa!
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