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Lo spacciagiochi: Hadara

Oggi vi parlo di uno dei giochi di carte che più mi sono piaciuti negli ultimi mesi e sto per aprire la variopinta scatola di Hadara.

Hadara è un gioco per 2-5 giocatori di Benjamin Schwer e illustrato da Dominik Mayer della durata di un’oretta scarsa. L’età consigliata è 10+ e il titolo è stato portato in Italia da Devir.

La prima volta che ho sentito parlare di Hadara mi è venuta l’acquolina in bocca. Carte, draft, costruzione di una propria civiltà… io adoro 7 Wonders ed ero proprio curioso di provare questo che ne sembrava un degno eredecontendente. Come ho già scritto nell’incipit, il gioco non ha tradito le mie aspettative e, se non ci fosse stato il lockdown, l’avrei già consumato.

Il gioco

Hadara significa “cività e cultura” in arabo ed è proprio la nostra civiltà che dovremo far progredire durante le tre epoche in cui si divide il gioco, potremo scegliere se investire in potenza militare, commerciale o culturale, tenendo sempre d’occhio la produzione di cibo. Sacco vuoto non sta in piedi, diceva mia nonna, e aveva proprio ragione.

Preparazione

La scatola di Hadara è una delle più ben congegnate che io abbia mai visto (se la gioca con Quadropolis, toh). Tolto il coperchio e il regolamento, vi trovate di fronte la plancia modulare (smontata), sotto cui sono incastrate le plancette dei giocatori che fungono da coperchio al resto del materiale, organizzato in pratici incavi. Se avete riposto bene le carte e avete preparato i sacchettini per il setup di ogni giocatore, ci vuole pochissimo per allestire la tavola.

La plancia centrale è modulare, i cinque “spicchi” che compongono il pentagono possono essere assemblati nell’ordine che preferite, iniziamo subito con una notevole varietà. Su ogni spicchio andranno disposte le carte del colore corrispondente iniziando, ovviamente, dall’era I.

La plancia di ogni giocatore è uguale alle altre, ma le carte con le condizioni di partenza sono diverse tra loro, quindi sin da subito i vostri tracciati verranno a trovarsi valori differenti.

Nel centro del pentagono c’è una rotella con cinque aree che riporta cinque simboli diversi, trovate gli omologhi sulle cinque plance dei giocatori. Tenete d’occhio il vostro, perché potrete prendere le carte solo dallo spicchio che indica.

Nell’immagine qui sopra ci troviamo all’inizio della seconda era. Il giocatore con lo scarabeo dovrà pescare dallo spicchio blu, quello con la scimmia da quello rosso, etc.

Il turno dei giocatori è simultaneo, tutti pescano due carte dal proprio “spicchio”, dopodiché la rotella centrale si sposta in senso orario. Il giocatore scarta una delle due carte e decide se comprare l’altra o venderla. Qui c’è la prima grossa differenza rispetto a 7 Wonders: volete una carta? Dovrete sudarvela. Sì, perché le carte non costano poco e i soldi finiscono alla svelta. Sarete costretti a vendere parecchie carte, ma sceglietele bene: quelle vendute tornano nella scatola, quelle scartate restano nello spazio scarti del tabellone.

Le carte hanno un costo (in basso a sinistra) e possono valere punti vittoria a fine partita (in basso a destra) ma, soprattutto, tenete d’occhio i blocchi colorati nella parte alta: servono a far avanzare gli indicatori sui tracciati della vostra plancia.

Terminate le carte (avrete occasione di prenderne una per colore), si procede a un primo controllo dei tracciati:

Si incassano tante monete quante indicate dal tracciato giallo.

Si controlla il tracciato rosso (militare): se è pari o superiore a quanto indicato su una colonia, si riceve questa tessera (ve ne sono diverse e richiedono da 3 a 30 punti militari). Ogni colonia fornisce avanzamenti, punti vittoria, oro.

Si controlla il tracciato blu (civile): se è pari o superiore a quanto richiesto da una delle statue, a sinistra sulla plancia, anche qui abbiamo avanzamenti (anche cospicui).

Inizia ora un secondo giro, in cui i giocatori prendono, non più simultaneamente, ma a turno, la prima carta di uno dei mazzetti degli scarti, può essere comprata o venduta, proprio come prima. Se avete buona memoria, qui potrebbe tornarvi utile, dato che le carte sono state scartate durante la prima fase. Terminate le carte si ottengono nuovamente monete, colonie, statue ma, questa volta, si controlla anche il tracciato verde (cibo). Il numero massimo di carte che potete conservare è pari al valore sul tracciato del cibo, fate attenzione o dovrete scartare le vostre sudate carte (e arretrare sui tracciati)!

In questo momento è possibile anche comprare medaglie d’oro o d’argento, forniranno punti vittoria a fine partita. Comprarle prima può essere un azzardo, ma il costo è molto, molto inferiore a quello di fine partita.

Terminata la terza era si calcolano i punti (colonie, statue, carte, medaglie e le solite monete rimaste) e si determina il vincitore.

Avete fatto caso che le carte della III era costano anche 9 monete ma ne ricevete solo 4 quando ne vendete una?

Conclusioni

Hadara è veramente un ottimo gioco per chi è un po’ stufo di 7 Wonders. Ok, io non sono mai stufo di 7 Wonders, ma ultimamente tra i due preferisco mettere sul tavolo Hadara.

Mi piacciono le plance con gli incavi (Jacob Fryxelius, prendi nota), mi piacciono le carte piccole che impattano meno sullo spazio necessario a ogni giocatore, mi piace che tu abbia potenzialmente accesso a carte di ogni tipo, ma sai già che non potrai tenerle tutte.

Il regolamento è scritto bene, ben organizzato e non lascia adito a dubbi.

L’ambientazione… beh, la sentirete un po’ poco, forse, ma non è che in 7 Wonders sia uno dei tratti distintivi.

Variabilità

Il pentagono centrale è costituito da 5 spicchi da montare, pertanto non troverete facilmente la stessa sequenza della partita prima (600 combinazioni possibili, considerando anche la posizione iniziale della rotella), scordatevi una strategia vincente a priori.

La preparazione introduce altri due elementi che possono alterare la partita, il primo è dato dalle carte setup: ognuno di noi partirà con valori diversi sui tracciati, il secondo dalla possibilità di usare le carte “modalità avanzata“, che modificano parecchio il modo in cui sceglierete di giocare.

Ergonomia

Le carte non vanno tenute in mano, ma solamente posizionate sotto la vostra plancetta, la dimensione è perfetta.

Le plance con gli incavi sono ottime per evitare lo spostamento di segnalini vari e la scatola ha un inserto in plastica concepito per tenere in ordine tutte le carte e velocizzare il setup. Fate attenzione a incastrare bene le plance dei giocatori, hanno la funzione di “tappo”.

In definitiva, Hadara è stato uno dei miei giochi preferiti degli ultimi tempi, se non lo avete ancora provato vi invito a farlo, credo che ve lo porterete a casa al volo.

Trovate Hadara su MagicMerchant.it