The Green Player presenta TANG GARDEN: SEASONS
Il Kickstarter di Tang Garden: Seasons sta volgendo al termine. Siete ancora indecisi sul pledge? Proverò a togliervi qualche dubbio raccontarvi le impressioni che ho avuto provandolo in anteprima!
Nella Cina del VIII secolo, prende vita una delle storie d’amore più celebri del paese. L’imperatore Xuanzong, dopo la morte dell’imperatrice Wang, si innamorò follemente di una giovane donna al punto da spingerla a lasciare il marito per diventare monaca a palazzo, iniziare una relazione segreta e poi trasformarsi in concubina. Il suo nome era Yang Yuhuan, donna di una bellezza leggendaria. L’imperatore, nonostante avesse letteralmente migliaia di concubine, continuava ad avere attenzioni speciali solo per lei, al punto che il declino della dinastia Tang viene attribuito proprio a questa relazione, che nel tempo lo rese distratto e quindi debole. Uno degli scenari dove si svolse questa storia è il palazzo di Huaqing, circondato da un bellissimo giardino che l’imperatore cerco di espandere e curare durante il suo impero e nel quale tutt’oggi è possibile osservare la statua di Yang Yuhuan.
Tang Garden: Seasons
Dopo l’ottimo successo commerciale del gioco da tavolo, prodotto tramite campagna crowdfunding nel 2020, con due espansioni (Golden Age e Ghost Stories) già incluse al lancio, ThunderGryph Games ha pensato di credere nella voglia di Francesco Testini di raccontare una nuova storia coadiuvato da Pierpaolo Paoletti.
Ma le stagioni non erano quattro?
Nella scatola di Seasons sono previsti 6 moduli:
Autunno
Inverno
Primavera
Estate
Equinozio
Solstizio
Poi è un Kickstarter, quindi ovviamente ci sono un mucchio di materiali aggiuntivi (chiamati “Stretch Goals” da chi bazzica la piattaforma) che includono altri elementi come ad esempio nuove decorazioni, nuove tessere, nuovi personaggi, oltre che alcuni miglioramenti ergonomici interessanti come le basette con puntatore per i personaggi (che aiutano a comprendere in che direzione volge lo sguardo dei personaggi) e gli adesivi per “ingrandire” le icone paesaggio (nota dolente del gioco base).
Anteprima parziale
Ho avuto per circa una settimana a disposizione una copia di pre-produzione di Tang Garden: Seasons contenente una parte del contenuto finale. Vedrete quindi diverse foto in questo articolo di un prodotto non finale, ma che come potrete constatare ha già un’ottima qualità dei materiali.
Andiamo per gradi e procediamo con le impressioni che ho avvertito durante il gioco.
Si sta come d’Autunno: le foglie
Il primo scenario che abbiamo provato è stato l’Autunno. Il cuore del modulo sono le bellissime foglie in quattro colori. Vengono disposte sulla plancia e quando raccolte possono essere o donate in un sacchetto centrale (in cambio ci verrà data la possibilità di avanzare sul nuovo tracciato rosso), oppure possono esser tenute per fare punti vittoria proporzionali alle foglie che a fine partita saranno nel sacchetto precedentemente citato.
Oltre a questo vengono aggiunte le decorazioni del bamboo e del martin pescatore, che sono dei jolly rispettivamente per i set loto/peonia e pesci/uccelli.
Il modulo non stravolge il gioco base, aumentando la durata della partita (perché ogniqualvolta si sceglie una foglia, probabilmente si starà rinunciando ad un gettone panorama) e l’effetto complessivo è gradevole. Promosso.
Maledetta Primavera
Lo scenario per la partita successiva è stato quello delle lanterne, detto primavera, basato su un sistema di asta a pugno chiuso che si innesca ogniqualvolta un giocatore sceglie come decorazione proprio una lanterna. L’asta, essendo basata sulle monete, chiede al vincitore di fatto di rinunciare ad un numero di punti vittoria per ottenere un beneficio (che il giocatore individuerà prima dell’asta tra alcuni disponibili su di un foglio). In più al termine, il giocatore i cui personaggi guarderanno più lanterne, otterranno un numero di punti, pari alla somma dei valori di tutte le lanterne giocate (hanno valori differenti).
Sulla carta, leggendo il regolamento, questo delle lanterne mi aveva davvero entusiasmato. Il regolamento mi è sembrato brillante ed elegante, ma nella nostra partita poi, questo modulo ha inciso pochissimo. Nessuno si è sentito realmente di investire sulle lanterne, ne sono uscite poche e di fatto è sembrato di spendere una partita giocando il gioco base. Sono rimasto un po’ deluso, vi dirò.
Un’estate che vorrei potesse non finire mai
Il modulo dell’estate è quello che più mi ha convinto, ve lo premetto. Qui, rispetto al precedente, partivo un po’ prevenuto, perché ero sinceramente scettico su come potesse uno scenario trasformare un gioco come Tang Garden in un cooperativo in maniera convincente, senza dare l’impressione di qualcosa di forzato, posticcio, adattato oltremodo. Mi sono dovuto ampiamente ricredere.
Tra l’altro questa partita è stata speciale, perché svolta proprio con uno dei due autori di Tang Garden: Seasons, cioè Francesco Testini.
In questa modalità, i giocatori si ritrovano alle prese con delle tessere richiesta, che bisognerà soddisfare man mano che si avanzerà nella partita, costruendo solo negli spazi adiacenti ai segnalini supervisore. Per spostare i supervisori e costruire altrove, sarà necessario usare dei token, che esaurendosi decretano il fallimento della partita e sono recuperabili completando le richieste. Si vince se si completano 8 richieste.
Conflitto interiore
Non voglio mentirvi e sarò sincero: io non sono a favore delle espansioni. Ne compro poche e spesso finisco per tenerle in libreria a prender polvere. I motivi sono molti e non voglio parlarne in questa sede. Sta di fatto che provando ad escludere questa mia inclinazione personale, Tang Garden: Seasons mi ha dato ottime sensazioni. Un prodotto studiato nel minimo dettaglio per arricchire l’offerta preesistente con una ventata di freschezza.
Inoltre, il Kickstarter mostra due volontà ben chiare:
La prima, quella di voler permettere il recupero dei capitoli precedenti a chi li avesse persi e perché no, ottenere anche qualcosa in più con l’offerta di una edizione omnicomprensiva tramite la big box;
La seconda, quella di inserire i precedentemente citati elementi che puntano a mitigare quei difetti ergonomici riscontrati nel gioco base (di cui avevo tra l’altro anche parlato nella mia recensione).
Il tempo scorre, lascio decidere a voi se effettuare o meno il pledge, ma fatelo in fretta.
Si ringrazia ThunderGryph Games per l’anteprima.
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