Caricamento in corso

Studiosi a Sud del Tigri

Irresistibilmente attratta dalle sue originali meccaniche di manipolazione dei dadi, ho deciso di acquistare Studiosi a Sud del Tigri, nonostante l’approccio un po’ difficile avuto con il precedente capitolo della trilogia, Viandanti a Sud del Tigri. Avrò fatto bene?

Studiosi a sud del tigri in una riga

Autori: S J Macdonald, Shem Phillips | Artista: Mihajlo Dimitrievski | Giocatori: 1-4 | Durata: 60-90 | Età: 12+ | Editori: Garphill Games, Fever Games, Mosaico Jogos, Pixie Games, Portal Games, Reflexshop, Renegade Game Studios, Schwerkraft-Verlag, White Goblin Games

Le meccaniche (più o meno) in breve

Studiosi a Sud del Tigri è un gioco che mescola diverse meccaniche: principalmente è un gioco di piazzamento e manipolazione dadi, bag building (nella parte in cui si aggiungono dadi al proprio sacchetto), e influenza/maggioranze (sulle gilde).

Panoramica del gioco

In Studiosi a Sud del Tigri i giocatori sono, appunto, studiosi al servizio del Califfo che viaggiano per il mondo (la mappa, piuttosto piccola in verità, posta alla sinistra del tabellone) per scoprire preziose pergamene da far tradurre in arabo, nonché per accrescere le conoscenze scientifiche del califfato e acquisire influenza presso le gilde della Casa della Sapienza.

Il gioco dura quattro round nel corso dei quali i giocatori dovranno guadagnare il maggior numero possibile di punti vittoria. I punti vittoria si acquisiscono traducendo pergamene, progredendo nei tracciati della conoscenza, acquisendo influenza nelle gilde e congedando interpreti che passeranno a servizio del giocatore, fornendogli punti vittoria e speciali abilità.

I round sono scanditi dall’uscita delle carte califfo, che sono inserite nel mazzo in un ordine prestabilito. Le carte califfo determinano un conteggio delle influenze sulle gilde, che fornisce punti vittoria o bonus nel corso della partita.

Le pergamene, che costituiscono il cuore del gioco, forniscono sia punti vittoria assoluti che metodi per guadagnarne ulteriori.

Ad esempio possono fornire punti per le pergamene tradotte di determinate lingue, o per il livello raggiunto nella conoscenza di una certa disciplina, o per il numero di interpreti congedati dal servizio.

La selezione delle azioni

Le azioni disponibili sono soltanto quattro e tutte coerenti con il perseguimento degli obiettivi finali. Le azioni sono:

  • Viaggiare (per portare pergamene alla Casa della Sapienza);
  • Assoldare interpreti (che possono essere assunti, a servizio di tutti i giocatori, o mandati via per ottenere bonus);
  • Progredire sui tracciati delle conoscenze scientifiche (che forniscono importanti bonus);
  • Tradurre pergamene.

Vi è poi un’azione di riposo, che fornisce bonus variabili in base alle carte azione giocate.

Il cuore del gioco: colorare i dadi!

Le azioni vengono selezionate ponendo una delle proprie carte azione sul relativo spazio ed associando alla carta uno o due dadi (indispensabili) ed uno o più lavoratori (opzionali). Alcune azioni, infatti, richiedono dadi di valori specifici, mentre altre richiedono dadi di colori specifici. Tradurre pergamene e progredire sui tracciati, ad esempio, richiedono colori specifici, mentre viaggiare ed interagire con gli interpreti richiedono determinati valori.

E qui veniamo al cuore del gioco, nonché alla sua particolarità, ovvero la possibilità di modificare, tramite i lavoratori, non solo il valore dei dadi, ma anche il colore!

Ed infatti, associando al dado un lavoratore del medesimo colore, si aumenterà il valore del dado a sei. Associando invece un lavoratore di colore diverso, si cambierà il colore del dado, che diventerà quello del lavoratore associato.

Ma non è finita qui: è, infatti, possibile (e necessario) anche abbinare dadi di colori diversi per ottenere un nuovo colore, risultante dalla mescolanza dei colori abbinati. Ricordate la teoria dei colori, dai tempi della scuola? I dadi nel gioco si distinguono in dadi di colori primari (ossia rosso, giallo e blu) e dadi di colori secondari (verde, arancione e viola). Questi ultimi possono essere ottenuti abbinando dadi di due colori primari (ad esempio un dado rosso abbinato ad un dado giallo darà come risultato l’arancione).

Sembra complicato, ma non appena si inizia a giocare tutto diventa molto chiaro.

Due parole sulla traduzione

Nella mia esperienza, la parte del gioco che ha creato maggiori difficoltà non è stata la manipolazione dei dadi, ma il sistema di lingue ed interpreti necessari per la traduzione.

La carta riassuntiva, fornita a ciascun giocatore, chiarisce i passaggi tra le lingue, ma il sistema non risulta immediato e a volte ci si confonde tra le lingue o i passaggi necessari per arrivare all’arabo. Gli interpreti, poi, non sempre parlano le lingue giuste e alcuni abbinamenti linguistici sono più rari di altri (ad esempio l’interprete in grado di tradurre dal greco all’arabo), sicché sarà necessario in molti casi effettuare passaggi aggiuntivi, che costano oro e monete.

Padroneggiare il sistema delle traduzioni ha richiesto qualche turno in più di quanto non sia stato necessario per comprendere il meccanismo di colorazione dei dadi.

Ma attenzione, non ritengo sia un difetto: fa parte della bellezza di un titolo che è certamente complesso ma estremamente interessante.

Perché mi è piaciuto.

Studiosi mi è piaciuto da subito, anzi posso dire di essermene letteralmente innamorata.

Devo ammettere che non tutti condividono il mio entusiasmo e di questo sono consapevole. Tuttavia, per me è davvero uno splendido gioco.

Parliamo di un titolo valutato su BGG (board game geek) con una difficoltà di 4.01/5, dunque sicuramente ben superiore ai titoli a cui gioco abitualmente. Eppure non ci ho trovato nulla che fosse “di troppo”, nulla di eccessivo, mi sembra che tutto si incastri alla perfezione pur nell’ambito di un gioco complesso che nasconde molte sfaccettature.

Le azioni sono semplici in sé, ma ciascuna nasconde molteplici implicazioni che andranno attentamente valutate.

Ad esempio l’azione viaggiare, per portare le pergamene alla casa della sapienza, richiederà dadi e monete (che di certo non abbondano nel gioco), ma ci consentirà di acquisire influenza nella gilda presso cui consegneremo la pergamena. L’influenza nelle gilde rileva durante la risoluzione delle carte califfo e a fine partita, secondo un sistema di maggioranze che non può essere trascurato pena la perdita di preziosi punti vittoria.

La scelta degli interpreti, necessari per tradurre le pergamene, richiede di valutare una serie di elementi, quali il costo per ingaggiarli (corrispondente al costo della “stanza”, l’ufficio in qualche modo, nel quale sceglieremo di collocarli), le lingue parlate, le abilità che ci forniranno una volta congedati (quando andranno posizionati sotto alla nostra plancia, in corrispondenza di una delle azioni.

Per tradurre le pergamene, potremo sfruttare sia gli interpreti ingaggiati da noi che quelli di altri giocatori, con la consapevolezza che potremo accelerarne il “pensionamento”. L’utilizzo comune degli interpreti crea una forma di interazione indiretta ma interessante, perché molte volte capiterà che un altro giocatore utilizzi l’interprete che ci occorre prima di noi, obbligandoci ad ingaggiarne un altro per poter svolgere la nostra azione di traduzione.

Le pergamene, oltre a fornire punti immediati, contengono obiettivi, che potremo (anzi, direi quasi dovremo, per guadagnare un buon numero di punti) perseguire per ottenere ulteriori punti vittoria.

Nel giocare le carte azione sulla nostra plancia dovremo considerare i benefici che attiveranno durante la fase di riposo e dovremo fare attenzione a giocarle nel giusto ordine per massimizzare le nostre rendite.

Nonostante questa stratificazione di effetti, trovo che l’insieme risulti comunque lineare e coerente e non ho avuto la sensazione di smarrimento e dispersione che mi aveva dato Viandanti a Sud del Tigri. L’obiettivo è abbastanza chiaro e si comprende facilmente cosa fare.

Anche i famigerati tracciati, che negli eurogame risultano a volte un po’ buttati a caso, risultano, in questo titolo, funzionali al perseguimento dell’obiettivo primario di tradurre pergamene fornendo utili risorse sia immediate che durante la fase di riposo.

Ho trovato geniale il sistema di manipolazione dei dadi, sia nel valore che nel colore.

Ho letto alcuni commenti secondo i quali questa manipolazione di valori e colori dei dadi sarebbe inutilmente complicata. Io non sono d’accordo.  Per me, queste meccaniche di trasformazione dei dadi sono davvero  originali (almeno nella mia esperienza) ed interessanti e rendono questo gioco particolare e diverso dagli altri titoli degli stessi autori.

Certo, è una meccanica che va assimilata, ma non è così difficile da dominare e, in ogni caso, si inserisce in un titolo che si rivolge ad un pubblico esperto, il che giustifica qualche elemento di maggiore complessità.

Mi è piaciuto anche il sistema di conteggio dei round, che sono scanditi dalla pesca delle carte califfo. Queste vengono inserite nel mazzo delle pergamene, mescolandole ad un dato numero di carte pergamena, che varia in base al numero dei giocatori. Poiché le carte pergamena vengono pescate a volte dalla cima e a volte dal fondo del mazzo, l’uscita delle carte califfo risulta alquanto imprevedibile, il che aggiunge tensione al gioco.

La grafica e i materiali mantengono gli ottimi standard cui ci hanno abituato gli autori e la casa editrice. La grafica e le illustrazioni di “The Mico” sono sempre chiare, vivide e piacevoli da vedere. Il gioco intavolato fa una bellissima figura (ma occupa un bel po’ di spazio). Adoro la miriade di dadi, piccoli e colorati. Il tabellone risulta molto leggibile e aiuta a comprendere facilmente le diverse azioni disponibili. La scatola è dotata di un comodo organizer, nel quale trovano comodamente posto tutti i materiali.

Unico problema, che poi non è un problema

L’unico aspetto per me problematico del gioco è la sua durata. Non è un difetto che mi sento di imputare al gioco, ma il tempo che oggettivamente richiede ciascuna partita lo rende, per me, più difficile da intavolare (difficile trovare un paio d’ore libere…).

Intendiamoci, il gioco non è proprio lunghissimo, ma diciamo che i 90 minuti indicati sulla scatola sono un po’ ottimistici in quattro giocatori. O forse il mio gruppo è composto da giocatori lenti.

Sicuramente, le prime partite richiedono più tempo, perché occorre assimilare bene tutte le meccaniche e inquadrare le relazioni tra le varie azioni, benché gli obiettivi risultino chiari fin da subito.

In tre giocatori, risulta decisamente più gestibile e in due a volte le carte califfo escono persino troppo rapidamente, facendo concludere la partita prima di quanto ci si aspettasse. Quindi diciamo che ho preferito giocare in due o in tre.

Il gioco in solo

Questo gioco mi è talmente piaciuto che, pur di giocarci più spesso, ho fatto diverse partite contro l’automa, superando la mia usuale riluttanza ad intavolare da sola a giochi lunghi e complessi.

Sono disponibili diversi livelli di difficoltà dell’automa, ma anche i livelli base risultano già molto difficili da battere, almeno per me, che ho giocato ancora poche partite.

L’esperienza contro l’automa mi è sembrata al momento un po’ diversa rispetto a quella contro altri giocatori (e non mi riferisco soltanto alla mancanza di interazioni umane). Ho l’impressione che la rapidità con cui l’automa aggiunge influenze nelle gilde cambi abbastanza le dinamiche del gioco e costringa il giocatore ad “inseguire” l’automa (per non restare troppo indietro nel conteggio delle carte califfo). Anche la frequenza con cui il bot congeda interpreti costringe il giocatore ad ingaggiare più interpreti di quanti normalmente ne assumerebbe in una partita con altri giocatori.

Nel complesso, comunque, le partite contro l’automa funzionano molto bene e risultano soddisfacenti, anche se alcuni aspetti della gestione del bot non sono immediati da assimilare e mi hanno costretto a consultare più volte l’apposita sezione del regolamento.

Concludendo

Dato che penso si sia capito che il gioco mi è piaciuto tanto, non posso che consigliarvi di correre a comprarlo (ultime copie disponibili) sul nostro store di fiducia MagicMerchant.it.