Etna Comics – Area Inediti Massimiliano Cuccia: dove i sogni diventano realtà!
I giochi da tavolo sono il mio mondo, l’Etna Comics quest’anno mi ha permesso di esplorarlo guardandolo da un’altra prospettiva, grazie all’Area Inediti.
Come detto precedentemente in un mio articolo, la manifestazione è uno dei più grandi eventi in Sicilia che dà così ampio spazio ai giochi da tavolo! Nell’Area Games, gestita da Salvatore Mellia, ho percepito fin da subito la passione che aleggiava per questo mondo. Ma la cosa che più ha attirato la mia attenzione è stata l’Area Inediti.
L’Area Inediti nasce nove anni fa grazie a un’idea di Massimiliano Cuccia a cui oggi è dedicata l’area e i vari premi assegnati. È un ritrovo per autori e aspiranti tali, per condividere idee, aiuto, sostegno e, soprattutto, per confrontarsi. È un momento in cui, magari, dopo un duro lavoro, si fondono creatività e passione, il gioco ideato viene provato e playtestato!

Ho avuto occasione di parlare con i giudici dei vari workshop che si sono tenuti, ma anche con partecipanti e vincitori. Quello che ho capito è che principalmente, nel creare tutto ciò, hanno messo l’amore per questo mondo, proprio come Massimiliano Cuccia aveva fatto. Max era uno degli organizzatori dell’Etna Comics, aveva creato l’area inediti e la gestiva con grande passione, la sua prematura scomparsa a gennaio del 2023 ha lasciato un grande vuoto in chi l’aveva conosciuto e affiancato nell’organizzazione. Luca Bonora giornalista e giudice dei vari workshop ha dichiarato: “Quando ti giri nell’Area Games speri sempre di vederlo seduto ad un tavolo a giocare”. È stata una persona importante anche per gli autori come Roberta Marchetta che lo ha ricordato così: “Posso dire con certezza che senza Massimiliano oggi non avremmo un mobile colmo di targhe, non avremmo le nostre idee trasformate in scatole e vendute nei negozi […] Oggi l’area Inediti è Massimiliano in ogni sua forma, nei prototipi fatti in casa, nelle magliette sudate, nei vassoi di paste. Il significato è questo, siamo una mandria di autori che stanno trovando il loro spazio in questo mondo, editi e non editi, ma ci supportiamo a vicenda, siamo giocatori prima di tutto e, anche se non ce lo diciamo abbastanza, lavoriamo senza sosta sapendo che in quei giorni di Etna Comics ci rivediamo tutti lì nel nostro spazio, per crescere un altro po’, giocare e ricordare. “

Quando quest’anno ho assistito alla premiazione dei vari prototipi presentati, in effetti, ho notato subito la commozione negli occhi di tutti nel ricordare un amico che aveva condiviso con loro, fino all’anno precedente, quei momenti.

Massimiliano ha lasciato una grande eredità che tutti, all’interno, stanno portando avanti per lui e per sua moglie Rita. Ma cosa accade in questa area inediti? Quando all’inizio vi ho detto che ho conosciuto questo mondo da un’altra prospettiva , è appunto perché io sono una giocatrice, ed è bello vedere il gioco ormai finito, tutto colorato con i componenti al loro posto, ma quando lo giochiamo ci chiediamo mai a chi sia venuta l’idea e come? Io a volte me lo sono chiesta, ma vederlo e sentirselo raccontare ti fa vedere tutto con occhi diversi.
L’Area Inediti dà spazio ad autori e aspiranti tali tramite dei workshop, quest’anno è stata la volta della sesta edizione dei Workshop “Sviluppalo!” e Workshop “Working Title” e della quarta edizione del Workshop “Speed pitch”.
In “Sviluppalo” ad ogni edizione viene assegnato un tema, quest’anno, il tema, erano le locandine dell’Etna Comics, e inoltre viene consegnato a tutti i partecipanti una serie di componenti; in cinquanta minuti bisogna progettare e successivamente esporre alla giuria il proprio prototipo. Il vincitore del 2024 è stato Stefano Di Maria, che insieme a Marco Cristaldi e Lorenzo Miceli ha creato il prototipo di un gioco chiamato Fenix BlackFire, il gioco è un “real time tile placement” ossia un piazzamento tessere in tempo reale. I giocatori contemporaneamente si sfidano a portare una fiamma fuori da una griglia, piazzando delle tessere lungo un percorso, una dopo l’altra, tutti contemporaneamente, vince il giocatore che fa uscire la fiamma dal suo lato della griglia. Ricorda un po’ Tsuro, ma senza un’alternarsi di turni. Bisogna solo essere il più veloce!
Durante il workshop “Working Title”, ovvero quello del miglior gioco inedito, ai partecipanti viene richiesto di portare in fiera i loro prototipi per farli provare al pubblico e alla giuria, che hanno avuto il tempo di testare i giochi per tutta la durata della fiera. Quest’anno il premio è andato a Giovanni Spadaro e Roberta Marchetta i quali hanno portato un party game dal nome Zia Maya. Durante la partita i giocatori avranno dei dadi con i simboli Maya, in base alle icone sui propri dadi un giocatore dovrà narrare una profezia, gli avversari avranno il compito di indovinare i simboli presenti nei dadi del narratore in base alla profezia, chi ne avrà indovinati di più sarà il vincitore. Luca Bonora giudice della gara ha detto: “ L’idea c’è, funziona, è divertente e ti lascia la voglia di fare un’altra partita”. Roberta e Giovanni hanno dichiarato: “Quest’anno abbiamo portato a casa il Working Title, il premio per il miglior prototipo di gioco, cioè un nuovo inizio. Non è un premio per aver raggiunto un traguardo, al contrario è un riconoscimento che ti invoglia a credere in quell’idea, ti fa capire che quegli sforzi stanno andando nella giusta direzione, che funziona. Ma sarebbe bastato uno sguardo di Massimiliano per avere le stesse risposte“

L’ultimo, e non per meno importanza, è il workshop “Speed pitch”, nel quale i partecipanti devono raccontare un loro prototipo avendo a disposizione solo tre minuti. In questa prova contano capacità di sintesi e chiarezza di esposizione. Le edizioni precedenti sono state tutte vinte da Rosaria Battiato, co-autrice di Bonsai, che con le sue capacità espressive ha saputo incantare la giuria. Quest’anno, in veste di giudice, ha assegnato il premio a Gaetano Cavallaro, già autore di Rebis, gioco contenuto all’interno della Matchbox collection pubblicata da Thundergryph, che con il suo Cavalcatori di Montagne ha convinto in pochi minuti la giuria. Il gioco è nato mentre l’autore era imbottigliato nel traffico catanese e prende spunto da un vecchio videogame. Bisognerà giocare delle carte per muoversi su una scacchiera di uno, due o tre passi, il gioco è solo una bozza, ma ha del gran potenziale!

Negli anni alcuni prototipi presentati hanno preso vita, e sono stati pubblicati:
Rosaria Battiato e Massimo Borzì
- Atelier daVinci (dV Giochi, 2020)
- Bonsai (dV Giochi, 2023) con Martino Chiacchiera
Salvatore Catalfamo
Exagon (Tambù, 2019)
Gaetano Cavallaro
Rebis (Thundergryph, 2020)
Tea Bruno
Sipario (Giochi Uniti, 2023)
Roberta Marchetta e Giovanni Spadaro
- Assalto al castello (Giochi Uniti, 2018)
- Beccato (RedGlove, 2020)
- Sweet Dreams (RedGlove, 2022)
- Ruba Parola (Erikson, 2023)
Salvo Guastella
Fox on The Run (BeeZarre Games, 2020)
Stefano Di Maria e Rosa Linda Romano
Kopis (SBG Editions, 2024)

Insomma l’Area Inediti realizza sogni! Non conoscevo questa parte del mondo ludico siciliano, ma sono stata fiera di scoprirlo, e di vedere con i miei occhi la passione e la stima reciproca che accomuna queste persone. Non ho avuto il piacere di conoscere Massimiliano Cuccia, ma vedendo quello che è riuscito a creare doveva essere una persona meravigliosa. Rosaria Battiato e Massimo Borzì parlando di lui hanno detto: “Per tanti anni è stato lui a credere e portare avanti l’Area Inediti, luogo di condivisione, creatività e sostegno reciproco. Massimiliano è stato non solo esempio di accoglienza verso chi si approcciava per la prima volta al game design, ma è stato per tanti anni motore instancabile di quell’idea che con lo scambio e il confronto sarebbe stato possibile raggiungere la pubblicazione. Venuto a mancare nel 2023, il premio vuole oggi ricordare il suo impegno e portare avanti quei valori che abbiamo condiviso insieme”. Da esterna posso solo fare i miei complimenti a tutti gli organizzatori dell’Area che stanno portando avanti un progetto fantastico in maniera davvero impeccabile!
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