Fai il tuo gioco entra alla Scuola di Comics di Roma
Ricordate Fai il tuo gioco? Ne avevamo parlato l’anno scorso in questo periodo, ora il workshop è cresciuto e va… a scuola!
Per fare il punto, ho fatto di nuovo quattro chiacchiere con Claudia.
Bentornata, raccontaci un po’ di novità su Fai il tuo gioco!
Fai il tuo gioco, workshop di game design e coaching, da questa edizione diventa un corso della Scuola internazionale di Comics di Roma.
Siamo alla terza edizione completa (la quarta includendo il pilota) e come già fatto nelle precedenti edizioni, abbiamo aggiunto contenuti. Il workshop prima era trimestrale, e adesso raddoppia, diventa semestrale con ben 18 incontri, sia con i docenti, sia formazione esperienziale e coaching.
La formula resta mista cioè blended, una miscela di lezioni sul game design e sul mondo dei giochi da tavolo, più il coaching ed esercitazioni di formazione esperienziale: una miscela che si è rivelata esplosiva perché nella passata edizione il ritmo dei partecipanti è stato fenomenale. C’è chi è riuscito a creare un gioco in 45 giorni ed ora sta progettando l’autoproduzione; c’è chi partendo da zero, solo una vaga idea di un possibile progetto di gioco, in meno di tre mesi ha creato un prototipo e vinto il contest di game design “La scelta di Angiolino” (il concorso interno che si è svolto a maggio già nelle aule della Scuola internazionale di Comics alla presenza delle case editrici invitate a conoscere le nuove proposte). Questo conferma le statistiche internazionali sui benefici del coaching, che migliora del 70% la performance.
Ci ripeti qualcosa sul coaching e come è utile a un game designer?
Il coaching, in sintesi, è un approccio che attraverso un processo creativo stimola il potenziale e aiuta a raggiungere obiettivi concreti, collaborando con il coach professionista.
Questo approccio si basa su due pilastri e un fondamento: i pilastri sono consapevolezza e responsabilità, il fondamento è la partnership. Il coach (che è l’esperto del metodo, mentre il coachee/cliente è e resta sempre il maggior esperto di sé stesso) attraverso una serie di strumenti (domande, feedback e task) aiuta a definire un obiettivo, aumentando la chiarezza – e quindi consapevolezza – dei propri punti di forza ed aree di miglioramento; stimola il senso di responsabilità (perché per raggiungere un obiettivo ci vuole impegno e costanza in prima persona) e sostiene il percorso di crescita (nel nostro caso) del progetto di gioco e di crescita del game designer emergente.
Come raccontato nella precedente intervista, il coaching è un’esperienza e va vissuto per comprenderlo pienamente, perciò si spiega meglio con un esempio: a tal proposito, posso riportare la storia di un partecipante della scorsa edizione di Fai il tuo gioco e di quali benefici ha tratto. Il coaching è stato particolarmente utile ad un giovane game designer emergente che durante lo sviluppo del suo progetto di gioco ha incontrato un imprevisto. Il suo socio per questo progetto ha deciso di dedicarsi ad altro, e lui rimasto da solo voleva mollare, nonostante fosse per lui importante portarlo a termine e seguitare la strada per diventare un futuro professionista, consapevole che la strada è lunga e difficile, ma ci tiene molto ed ha talento. Grazie alle sessioni di coaching con me, come lui stesso ha dichiarato più volte, ha trovato carica e motivazione per non mollare: anzi, ad oggi, ha già completato il secondo prototipo – in questo momento in visione da parte di un editore – e sta per fare una sessione di coaching per ispirarsi nel creare il terzo prototipo. Ha tratto perciò beneficio dall’approccio, l’ha interiorizzato come metodo: adesso quando lavora ad un progetto si pone delle domande – come è tipico del coaching – e da queste trova soluzioni di game design; inoltre si pone da solo delle tempistiche da rispettare… e le rispetta!
Il coaching quindi è uno strumento utile per il processo di realizzazione, che va a corredare i contenuti dati dagli specialisti del game design.
Ci parli del vostro gruppo? So che ci sono nomi ben noti nel panorama ludico italiano.
Anche in questa edizione di Fai il tuo gioco con la Scuola internazionale di Comics di Roma, avremo sempre Andrea Angiolino (che il 27 ottobre presenta alla Scuola Comics il suo nuovo libro “Storie di Giochi”, ed. Gallucci), poi Andrea Sfiligoi e Walter Nuccio. Squadra che vince non si cambia!
Ho voluto però aggiungere anche un altro elemento al team: l’autore ed editore Sergio Roncucci, che pubblica sia con la propria casa editrice (Cards & co.) sia con la Giochi Uniti. Sergio riporterà la sua esperienza nella doppia veste di autore ed editore e risponderà alle domande dei nuovi iscritti sul mondo dell’editoria e dell’autoproduzione. Sergio è pieno di entusiasmo ed inventiva e sarà un ottimo esempio per gli aspiranti game designer.
Fai il tuo gioco, infatti, oltre a fornire strumenti conoscitivi per la progettazione è attento anche al “dopo”: una volta completato un prototipo e adeguatamente playtestato cosa fare? Durante il corso viene affrontato questo argomento: Andrea Angiolino spiega come relazionarsi con gli editori, Sfiligoi e Roncucci illustrano l’autoproduzione, il self publishing e cenni sul crowdfunding e kickstarter.
Su quest’ultimo punto faremo anche una master class di approfondimento: ma questo è un altro workshop!
Quindi tra le novità c’è anche un workshop su crowdfunding & kickstarter?
Sì, a novembre partirà a Roma un workshop di 5 incontri. In questo caso Fai il tuo gioco sarà in partnership con Ludus Magnus Studio, un’azienda americana con filiale a Roma: si occupano di game design, concept art e 3D e hanno già lanciato due prodotti di successo, Nova Aetas e Sine tempore.
Sine tempore, un cooperativo con miniature fighissime ha ottenuto in un mese oltre 654.000 dollari su Kickstarter, ora è su Backerkit e complessivamente sta sfiorando il milione di dollari tramite crowdfunding… ecco il docente del corso su crowdfunding & kickstarter è proprio Andrea Colletti che ha curato la campagna di Sine tempore (tra poco in fiera ad Essen). Spiegherà agli iscritti come si fa in pratica il proprio crowdfunding.
Lo strumento è utile anche alle case editrici, quindi il corso è rivolto sia a coloro che lo vogliono usare in prima persona, sia a coloro che vogliono collaborare con una casa editrice e quindi apprendere una competenza molto apprezzata nel settore.
A corredare (stavolta in piccola parte) ci sarò io con elementi di marketing e di business coaching per creare un piano di azione: in questo caso la mia presenza come coach professionista riprende una prassi consolidata nei business accelerator e negli incubatori per start up, dando un supporto che facilita i risultati e appunto, statisticamente, migliora la performance del 70%.
Nel ringraziare Claudia vi ricordo il link a Fai il tuo gioco su Scuolacomics.com e l’appuntamento con Andrea Angiolino il 27 ottobre, io ho iniziato a leggere “Storie di giochi, dal nascondino al Sudoku“, che potete trovare sul sito di Carlo Gallucci editore
ed ecco un motivo che mi ha convinto che stavo facendo bene ad addentrarmi tra le pagine di questo libro:
Non ci occuperemo perciò solo dei giochi più famosi: di alcuni, anzi, la maggior parte dei lettori non avrà mai sentito parlare, ma ci sono perché hanno comunque qualcosa di interessante o buffo da raccontarci.
Insomma, Andrea ci porta nel mondo dei giochi a modo suo, tra Storia con la s maiuscola e curiosità, avremo modo di parlarne ancora, ma se dopodomani siete in zona, vi consiglio di non perdervi la presentazione di questo libro.
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