Cronache dal picnic ludico 2019 di Castellanza
Poteva essere una domenica come molte ma non lo è stata. Il picnic ludico 2019 è molto più di 150 persone in un unico posto.
beep beep beep beep…
Certo, svegliarsi alle 7 in una domenica di metà settembre dalle mie parti lo si fa o per fare un’escursione in montagna o per andare a raccogliere le mele, ma non è questo il caso. Per noi oggi la sveglia suona per portarci a un evento ludico tanto atteso. Mentre i ludofili centroitalici si dirigono al Modena Nerd, noi valorosi valtellinesi con in auto solo alcuni panini, un passeggino, una scorta di pannolini e due borsoni di giochi (uno da vendere e uno con cui giocare) ci dirigiamo lambendo acque di manzoniana ispirazione verso una cittadina in provincia di Varese: Castellanza.
Giunti sul posto scopriamo la splendida area che fa da cornice a questo piccola ma caratteristica manifestazione (cit.). Una bella corte infarcita di tavoli pronti per ospitare un centinaio di giocatori pronti a sfidarsi ma, soprattutto, a conoscersi e condividere del tempo insieme. Il parco presenta anche numerose attrazioni per bambini sia all’aperto che in una ludoteca legata alla struttura ma vista la bella giornata rimaniamo sempre all’aperto, fortunatamente qualche nuvola durante il mattino non ha fatto salire troppo la temperatura e giocando all’ombra della corte non si sono verificate autocombustioni di cubetti (sogno di ogni americanista) o liquefazioni di dadi (sogno di ogni germanofilo).
Il primo tavolo che scorgo è composto da un gruppo di coraggiosi alle prese, probabilmente dalle prime luci dell’alba, con Barrage e al loro fianco invece siede Danilo Sabia alle prese con una sessione di playtest di un suo inedito gioco. Scambiando due chiacchiere qua e là e rincorrendo piccole creature malamente deambulanti in un attimo la mattina volge al termine, non ho giocato a nulla ma ho spiegato e fatto giocare a un capolavoro di grafica disturbante e dal tema raccapricciante. No, non è un american bensì Bears vs Babies.
Dopo una pausa rifocillante, ci dedichiamo a un’escape room da tavolo nonostante il clima non permetta la massima concentrazione, noi giochiamo per divertirci e non certo per fare dei tempi eccezionali! Ci facciamo quindi prestare Deckscape: il mistero di Eldorado e iniziamo subito la nostra missione su cui non mi dilungo per non cadere nella trappola degli spoiler involontari. Vi dirò solo che nonostante un piccione abbia colpito uno dei partecipanti, nella realtà e non nella finzione, siamo comunque riusciti a portare a termine la missione con un ottimo risultato ed eravamo tutti laureati al tavolo, quindi bambini: studiate, che serve sempre!
In seguito il nostro gruppo di amici si divide tra alcuni che vanno a provare lo Spiel des Jahres Just One mentre io rimango per una partita a Honshu con alcuni amici conosciuti proprio in quel momento. Il gioco viene apprezzato da tutti al tavolo: ne riconoscono semplicità nelle regole e, al tempo stesso, l’importanza di ogni singola scelta. È indubbiamente un gioco che premia la specializzazione verso alcuni obiettivi, piuttosto che la diversificazione.
Infine mi concedo due partite a due novità, almeno per me. Prima una rapida partita a Lama, il coloratissimo nuovo gioco di carte di Knizia, anche questo tra i candidati allo Spiel des Jahres. Il gioco è molto semplice e leggero e forse non molto profondo ma, come tutti i giochi, se affrontato con lo spirito adatto al suo genere, sa far divertire. Infine ho provato una novità messa a disposizione da Educere Ludendo: Second Chance. Ormai si può dire che Wallace sta alla rotella come Rosenberg sta all’incastro dei polimini, questa volta in salsa flip and write. Nel gioco non si fa altro che girare delle carte valide per tutti gli sfidanti e colorare sulla propria plancia la forma scelta. Lo scopo del gioco è, non lo indovinereste mai, minimizzare il numero di spazi vuoti nella plancia. L’edizione è fatta molto bene: un blocchetto molto grande con griglia sul fronte e sul retro e matitine incluse per la gioia delle casse dell’IKEA; peccato solo per le carte forse un po’ piccole dovendole disporre al centro del tavolo per l’utilizzo da parte di tutti i giocatori. Diciamo che se vi piace patchwork (o uno dei suoi rosenberghiani successori) e adorate i roll & write questo gioco finisce di diritto sulla vostra wishlist, se invece odiate anche solo una di queste due categorie meglio girargli a largo.
La mia domenica si è conclusa qui, mi è dispiaciuto di non aver potuto provare il prototipo di Danilo Sabia e nemmeno lo splendido Tang Garden che sul tavolo di ThunderGryph faceva davvero un figurone.
Un ringraziamento infine a Matteo di Educere Ludendo, ad Alessandro di Le Cronache del gioco per l’organizzazione e allo staff della Corte del Ciliegio per l’accoglienza e la cortesia. I picnic ludici sono ormai una realtà affermata, quest’anno ne sono stati organizzati altri e questo evento si pone in continuità con gli eventi “cugini” che iniziano a diffondersi nella penisola. Matteo ci ha fornito alcuni dati che dimostrano, numeri alla mano, l’ottimo riscontro dell’evento. Al picnic hanno presenziato oltre 150 persone e diverse associazioni della zona tra cui: Ludiverse – Tana dei Goblin Bergamo, Ludoverse – Associazione Ludica Lainate, Tana dei Goblin Magenta, Tana dei Goblin Varese, In Ludo Veritas – Tradate. Non sono mancati nemmeno autori ed editori: Luca Borsa, Luca Bellini, Francesco Testini, Danilo Sabia e ThunderGryph Games.
La formula della ludoteca organizzata in modo “comunitario” si ripeterà a partire da ottobre, tenete d’occhio questa pagina Facebook se vivete da quelle parti.
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