Spirit Island in italiano, orrore o tanto rumore per nulla?
In questi giorni Spirit Island è arrivato sulle tavole dei giocatori italiani e le polemiche sulla traduzione sono arrivate immediatamente, cercherò di fare il punto.
Premessa
Ci ho pensato un po’ prima di scrivere queste righe. C’è chi sostiene che chi si occupa di informazione ludica non voglia mai scrivere cose scomode perché poi non riceverà più copie demo per le recensioni, ma la verità (almeno per quanto riguarda il sottoscritto), è che non ne ho voglia.
E perché ho usato ore preziose per scrivere di questo tema? Perché mi andava così e avevo voglia di vedere chi mi avrebbe tolto il saluto.
Sotto premessa
Non ho l’edizione di Ghenos Games di Spirit Island, la mia copia arriva da un’amica canadese che ce l’ha regalata per il matrimonio, un paio di anni fa. Ho attinto dalle foto presenti in rete per tutti i riferimenti che leggerete sotto.
Il caso
L’edizione italiana di Ghenos Games è piena di errori nel regolamento, sulle plance e sulle carte.
Mancava solo lo strillone per strada, ieri non si parlava d’altro. Se avete avuto la fortuna di non essere coinvolti in questa polemica, rimediamo subito, vi riassumo io la questione.
Andiamo con ordine
A oggi è noto UN (uno) errore in un esempio, dove una E è diventata una O. Con un determinato potere si possono rimuovere: 2 villaggi / 1 villaggio o 1 colono / 2 coloni. Ora, posto che le icone rendono palese il refuso e quindi è facile capire che si possono rimuovere 1 villaggio E 1 colono, questo è un errore. Giriamola come vogliamo, è sbagliato. Se chiedete a Ghenos Games vi dirà “abbiamo sbagliato” (e lo so, perché sono stato una ventina di minuti al telefono con William di Ghenos).
Ci sono dei refusi
Una carta ha questo titolo:
I raccolti apppassiscono e sfioriscono.
Ora, io sto scrivendo su LibreOffice Writer e la parola è sottolineata, non ci voleva tantissimo ad accorgersene, ma Spirit Island ha un regolamento di pagine trentadue (32) e carte centodiciannove (119). Se volete imbustarle, vi servono le bustine da 63.5x88mm, per la cronaca.
Vogliamo crocifiggere qualcuno perché ha scritto una P di troppo su questa mole di testo? Mi sembra un po’ esagerato.
I testi degli spiriti sono tradotti in maniera indecorosa
Ecco, qui un po’ (e l’ho detto anche a William), invece sono d’accordo. A scuola qui ci sarebbe da dare un 5.
Prendo come esempio “Spread of Rampant Green”, ovvero “Una diffusione di Verde Rampante”.
Inglese
One of the older spirits on the island, though it’s even more wild and exuberant these days than when it was young. Contrary to some stories, it does think things through – it’s just far more concerned with the process of life than with things like ‘consequences”.
It’s not unfriendly to the Dahan, but its idea of a good time is to smother their buildings in all manner of inconvenient greenery, and its notion of “help” transforms careful cultivated areas into overgrown thickets. Entire villages have been known to move to fresh planting-sites y ears early if a spirit-speaker suspects that Rampant Green is going to stay in the area for too long.
Ghenos Games
Uno dei più antichi spiriti sull’isola, anche se è anche più selvaggio ed esuberante in questi giorni di quand’era più giovane. Contrariamente ad alcuni miti, ha alcuni pensieri – è solamente più concentrato nel processo della vita rispetto a cose come le “conseguenze”.
Non è nemico dei Dahan, ma la sua idea di un buon passatempo è quella di ricoprire i loro edifici con ogni genere di infestanti e la sua nozione di aiuto trasforma aree coltivate accuratamente in boschetti rigogliosi. Si sa che alcuni anni fa interi villaggi venivano convertiti in nuovi siti di piantagioni se un profeta dello spirito sospettava che Una Diffusione di Verde Rampante avesse intenzione di fermarsi in zona per qualche tempo.
Francesco Bavastro
Uno degli spiriti più antichi dell’Isola, oggi ancora più selvaggio ed esuberante di un tempo. Secondo alcune leggende non soppesa le proprie azioni, ma in realtà è solo molto più interessato alle fasi del ciclo della vita che alle “conseguenze”.
Non è ostile ai Dahan, ma la sua idea di divertimento prevede l’avviluppare i loro edifici con una variegata e inopportuna vegetazione e nel suo concetto di aiuto rientra il trasformare le loro aree coltivate con cura in selve incolte. È cosa nota che interi villaggi abbiano abbandonato terreni ancora fertili per cercare nuove aree in cui stabilirsi, se un vate degli spiriti avesse avuto il sentore che Verde Dilagante volesse trattenersi troppo nell’area.
Ora, se io ci ho messo poco più di 10 minuti è perché ho fatto il traduttore per diversi anni e poi ho chiesto a mia moglie (traduttrice) di revisionarmi il testo, vediamo quali sono stati gli errori di fondo.
Ghenos Games ha chiesto di tradurre il regolamento a un madrelingua inglese.
Questo è un errore comune, non è la conoscenza della lingua di partenza l’abilità cardine di un traduttore, ma la conoscenza di quella di arrivo. Io parlo italiano e so scrivere in un italiano fluente.
A me questo sembra tutto, tranne un italiano fluente: “anche se è anche”, frasi che suonano poco sensate, punteggiatura assente. Io, quando revisionavo i testi tradotti da altri, ero solito ripetere: se una frase non vi suona bene in italiano, non l’avete tradotta bene. Qui le frasi legnose ci sono e vedremo tra poco come mai.
La seconda abilità cardine di un traduttore è la conoscenza della materia. Per certo in Ghenos non mancano gli esperti in materia ludica e so che questo aspetto è stato tenuto enormemente in considerazione (non a caso, come ho sottolineato sopra, finora è stato trovato solo un micro errore in un esempio), ma in questo caso la competenza ludica c’entra ben poco (anzi nulla).
La terza abilità cardine di un traduttore è la conoscenza della lingua di partenza.
Qui ci sono state delle carenze che hanno portato alle frasi bizzarre. Think things through vuol dire riflettere prima di agire e non “avere alcuni pensieri” e tutta la frase dello stabilirsi in nuove aree non ha alcuna attinenza con ciò che si legge nel testo di Ghenos.
In ultimo, un traduttore dovrebbe essere invisibile. Dovrebbe passare inosservato, traducendo il più fedelmente possibile il testo originale, ma adattando il risultato alla lingua di destinazione, ricostruendo le frasi, cambiando la punteggiatura, evitando calchi e trasponendo le frasi fatte. Se riuscite a non pensare “questo testo mi suona un po’ strano, forse è stato tradotto”, il traduttore ha fatto bene il suo lavoro. Io so che Ghenos ha avuto un approccio più interventista, che non mi piace, ma è una scelta e le scelte, in quanto tali, non sono errori (ma si deve essere pronti a subirne le conseguenze senza alcuna recalcitranza).
Il testo di colore
Il flavour text, o “testo di colore”, cito da Wikipedia, è:
Un testo stampato all’interno di un gioco, con lo scopo di dare realismo e profondità all’ambientazione senza incidere sulle meccaniche del gioco stesso.
Insomma, se il testo di colore è tradotto con i piedi, si perde qualcosa riguardo all’ambientazione, si perde qualche riferimento simpatico, ma il gioco non ne risente.
Ghenos ha fatto un buon lavoro?
Ni.
Partiamo dal presupposto che io non ho fatto un numero esagerato di partite a Spirit Island, ma ho letto ben ZERO volte il testo di colore sulle plance degli spiriti.
Ora, senza tutte queste polemiche, seriamente, voi avreste fatto caso al testo scritto sul retro delle plance degli spiriti? (Sì, potete leggerlo solamente se non state giocando, perché non si può capovolgere la propria plancia durante la partita).
Ci sono due risposte per due tipi di giocatori, il primo è più american, il secondo più eurogamer.
Il primo ama immedesimarsi maggiormente nel gioco che sta affrontando e, probabilmente, leggerà questo testo.
A esemplificare il secondo gruppo, a cui appartengo, citerò mia moglie: “A me non frega niente, io voglio giocare e una volta che so che sono quello spirito il resto è un di più.”
Considerando, poi, che Spirit Island è un gioco che ha un approccio molto gestionale, io sono abbastanza convinto che la maggioranza dei giocatori ricada nel secondo gruppo, potrei sbagliare clamorosamente, per carità, ma…
Detto questo, mi spiace di non aver letto con più attenzione questi testi prima di parlare con William, perché sarei stato più categorico: non sono tradotti bene. “Steer clear” non vuol dire “stare al chiaro” ma “tenersi alla larga”, “joint undertakings” non vuol dire “compiere imprese” ma si riferisce a operare in maniera congiunta, ecc. Per curiosità ho voluto cercare queste due frasi su Google e i risultati che si ottengono sono corretti, quindi non è nemmeno un problema di traduzioni automatiche. Qui è mancato il lavoro di un professionista e si vede.
Non ho intenzione di addentrarmi in discussioni sul costo per ingaggiare traduttori professionisti rapportati al prezzo di copertina, perché anche se ho una idea piuttosto precisa di come venga frazionato il guadagno sulla singola scatola tra autore, editore, distributore e negoziante, non possiedo una casa editrice. Certo è che se ho un titolo come Spirit Island, che si vende da solo, al punto tale di andare esaurito durante la fase di preordine nonostante il prezzo di copertina non esattamente contenuto, posso anche pensare che investire in professionisti sia una spesa inutile e cerco di fare tutto in casa, anche perché i dipendenti non costano poco.
Giusto? No. Comprensibile? Sì.
Se non siete d’accordo, aspettate di avere un’azienda con almeno un dipendente e poi mi dite.
In definitiva, tutto ciò inficia la possibilità di giocare a Spirit Island?
La risposta è, ovviamente, “no”, quindi non è una tragedia, non abbiamo speso 75€ per un cumulo di carta legno plastica inutilizzabili e possiamo giocare tranquillamente a uno dei migliori cooperativi sul mercato senza problemi.
Un colpo al cerchio e uno alla botte?
No, è che tutta questa energia da spendere nel fare una crociata contro Ghenos Games io non ce l’ho e se l’avessi la userei diversamente.
Questo tipo di traduzioni danneggia pesantemente il mercato ludico italiano, dato che la gente è abituata a fare di tutta l’erba un fascio? Questa è un’affermazione che ho letto diverse volte ieri e non sono convinto che sia così, io vedo sempre pochi esagitati su Facebook dire che comprano i giochi in inglese perché le edizioni italiane fanno schifo, ma magari poi scrivono “tutto apposto” o “plancie” con la “i”.
Certo, il problema delle traduzioni approssimative esiste ed è giusto rompere le scatole alle case editrici per averle, però cerchiamo di rimanere lucidi.
Alcune cose da migliorare, secondo il mio punto di vista:
Ghenos Games: far revisionare i testi, in vista della ristampa di dicembre 2020. Ho parlato stamattina al telefono con loro, ci sarà un comunicato, non vi posso dire altro, ma di certo ho apprezzato molto che non si siano nascosti dietro a un dito.
Giocatori: gridare allo scandalo per gli errori e non per un refuso in un titolo di una carta.
Altri editori che si sono esposti in modo molto vocale: scegliere un profilo più basso, specie se non si è in buoni rapporti con Ghenos o non si è sollevato lo stesso polverone nel caso di altri giochi con errori che stravolgevano la partita (qualcuno ha detto Nemesis?).
Mi limito sommessamente a dire che con il regolamento italiano di Tang Garden scaricabile dal sito dell’editore non si può nemmeno iniziare a giocare una partita, perché mancano i cubi rossi, ma non c’è stato nessun sollevamento popolare.
Scegliete ciascuno una Plancia Giocatore e prendete tre cubetti dello stesso colore della vostra plancia.
E invece ogni giocatore deve prendere tre cubetti di colori diversi, quelli dei tracciati sulla plancia, come sa chiunque abbia giocato anche mezza partita a Tang Garden.
Vedete com’è facile fare errori? Eppure con un po’ di pazienza si riesce a intavolare e godersi un gioco spettacolare che, a fine partita, vi regalerà uno degli spettacoli più belli che abbiate mai visto sul vostro tavolo.
Se siete arrivati fin qui, vi ho fatto perdere una decina di minuti che avreste potuto impiegare a giocare a Spirit Island, Tang Garden o anche a girarvi i pollici.
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