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Two Rooms in Italia con Fever Games

Una scatola, una manciata di carte e una vacanza in una casa di montagna dove qualcosa non torna… Ecco Two Rooms, di Fever Games

So dirvi molto poco su questo Two Rooms, mi è arrivato un criptico messaggio dal team dell’aeroplanino giallo a un post su BGG e da lì sono risalito a quanto vi sto per raccontare.

Two Rooms è un gioco di carte cooperativo per due giocatori. Ecco come me l’hanno descritto gli amici di Fever.

In vacanza nella casa di montagna degli zii, in compagnia di amici, l’atmosfera in casa è però un po’ strana.

Tutti appaiono diversi da come li ricordava Nina. E chi è quello strano signore che vive da loro?

I ragazzi decidono di indagare, ci sono due porte in fondo alla cantina…

Il gioco si svolge nelle due metà della scatola: una rappresenta una porta rossa, l’altra una porta verde e ruota attorno a un mazzo di 15 carte. Nel vostro turno pescherete una carta dal mazzo e la posizionerete in una delle due stanze. Quando si “apre” la stanza per aggiungere la carta, si guardano le carte presenti e se ne risolvono gli effetti in ordine di numero.

Alcuni effetti vi faranno mettere carte nell’area “caduti”, altre faranno cambiare stanza alle carte e via dicendo. In tutto questo, chi non sta giocando dovrà tenere gli occhi chiusi.

Il gioco ha quattro livelli di difficoltà e vincerete se lo strano signore finisce nell’area “caduti” ed è nota l’ubicazione di una delle carte, Nina.

Perdere è molto più semplice, vi sono diverse condizioni di sconfitta, tra cui far finire Nina nell’area “caduti” o esaurire le carte del mazzo.

Questo gioco è già uscito l’anno scorso in Giappone grazie a un editore che, confesso, non avevo mai sentito nominare: YUTRIO. La nuova edizione di Fever Games, però, non è una semplice traduzione: se prima avevamo umani che cercano di sfuggire al Vampiro Ammantato, qui abbiamo una storia un po’ diversa (e forse più appetibile per un pubblico più ampio) e per le illustrazioni del gioco è stato chiamato il talentuoso Lorenzo De Felici, potete vedere un assaggio del suo lavoro nell’immagine di copertina. Io ho già visto anche un paio di carte e, fidatevi, sono veramente spettacolari (se vi piace lo stile).

Decisamente non è il mio tipo di gioco, ma in qualche modo mi ha incuriosito, un po’ per le illustrazioni e un po’ per lo stile minimale che apprezzo molto (sapete quanto io ami i chili di utilissime miniature nei giochi, no?). Detto questo, però, nemmeno Mantis Falls avrebbe dovuto entusiasmarmi, e invece…

Voi che ne pensate?

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