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Giocatore in solitario #4: Arkham Horror 3a Edizione, da solo contro gli orrori cosmici

Quarto appuntamento con il nostro Giocatore Solitario, che oggi ha pensato bene di indagare i misteri occulti di oscure sette e combattere perché il mondo non venga devastato da terribili entità aliene. Credo che il gioco di oggi non necessiti di uleriori presentazioni.

Sono un appassionato dell’opera di Howard Phillips Lovecraft, detto “il solitario di Providence” e non solo per le storie di orrori cosmici e culti innominabili. Scrisse davvero tanto nella sua vita e fu un uomo straordinario per cultura e sensibilità. Non mi stupisce che molti giochi (ma anche libri, illustrazioni, epigoni…) si ispirino alla sua opera… forse complice anche il fatto che non esistano diritti su ciò che ha scritto, né qualcuno che lo difenda dallo sfruttamento senza controllo.

Il gioco di cui vi parlo oggi é un po’piú “pulp” rispetto ai suoi libri, ma trovo che affrontarlo in solitario sia qualcosa di veramente lovecraftiano!

Arkham Horror 3ª edizione

Durata media 150′ | Autori Nikki Valens, Richard Launius, Kevin Wilson | Artwork Justin Adams, W. T. Arnold, Anders Finér | Editore Asmodee

Non ve lo ascondo: Arkham Horror 3ª Edizione è uno dei giochi che preferisco in assoluto. Questa terza edizione mi piace particolarmente perché costituisce la sintesi di altri tre giochi a tema che adoro, Arkham Horror, Eldritch Horror e Arkham Horror LCG. Comunque, per saperne di più, vi rinvio alla Ludografica dedicata a questo gioco.

Arkham Horror 3ª Edizione non ha una vera e propria modalità in solitario, semplicemente si può giocare da soli o fino a 6 personaggi usando le medesime regole di gioco e lasciando la scalabilità alla pesca dei segnalini Fato alla fine di ogni turno giocatore e alle quantità di punti ferita o Indizi di mostri/effetti.

Calvin Wright è un ottimo personaggio per affrontare una partita in solitario: la sua carenza di volontà è compensata dalle sue altre abilità
e può essere gestita muovendosi fra i vari ambienti del tabellone. Certo, il suo Patto Oscuro non aiuta…

Ho trovato giocare da solo ad Arkham Horror veramente avvincente e anche se la partita è durata più di due ore, sono state due ore molto intense: durante la partita è necessario scegliere con cura i Luoghi in cui avere incontri a seconda di cosa ci serve e delle capacità del personaggio, capire quando è necessario sconfiggere un mostro o esaurirlo perché non si attivi per quel turno e compiere un’altra azione, che spostamenti fare per non rimanere troppo scoperti. Insomma, parecchie cose, un vero gioco di avventura.

Molti dicono sia impossibile vincere con un personaggio solo e che ne servano almeno due, ma sono d’accordo con questa affermazione solo in parte: ci sono effettivamente alcuni personaggi con cui è più difficile affrontare da soli le avventure e sono quelli che peccano in Forza o Intelligenza, per gli altri le cose possono essere gestite.

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