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Lo spacciagiochi – Incipit

Leggi l’incipit, lancia i dadi e completa la storia in questo gioco di narrazione

Incipit è un gioco che deve tanto, ma tanto tanto a Rory’s Story Cubes, vediamo insieme di cosa si tratta partendo da… l’incipit del regolamento.

Incipit è un gioco creativo che libera la fantasia: scegliete il vostro incipit e divertitevi lanciando i dadi, che possono generare oltre 2 miliardi di combinazioni! Coraggio, lanciate i dadi e cominciate la vostra storia.

Incipit in una riga

Autori: Nicola Palmieri e Mario Palladino | Persone: 2-99 | Durata: 15-45 | Età: 6+ | Distribuito da Asmodee Italia

Scopro visitando il sito dedicato al gioco, che si tratta di Redez e Synergo di “Quei Due Sul Server” canale YouTube a tema videogiochi nato nel 2012. Data la mia assoluta ignoranza in fatto di videogiochi, non me ne vorranno, non avevo idea di chi fossero Nicola e Mario, ma sembrano due personaggi piuttosto eclettici.

Nella scatola

La scatola, molto, molto compatta, contiene un foglietto con il regolamento e 12 dadi a sei facce di generose dimensioni. Tutto qui? Sì, più o meno, sappiate però che Incipit si avvale di un’app per generare delle introduzioni alla vostra storia.

Il gioco

Esistono diverse modalità di gioco, ma partiamo da quella standard.

Si legge un incipit, si sceglie un dado, lo si lancia e si usa l’icona come spunto per proseguire la storia. Detto così può non essere chiarissimo, se non conoscete giochi come C’era una volta, Raccontami una storia o Rory’s Story Cubes, per cui vi mostro lo svolgimento di una partita.

Apro l’app e inizio a leggere un incipit.

Mi chiamo Francesco Bavastro e gioco da tavolo da tanti anni. Nel corso della mia carriera mi sono occupato di giochi che, nel tempo, vi sono diventati familiari e altri che potreste non aver mai sentito nominare.

Ah, no, questo era l’incipit di un’altra cosa! Torniamo al gioco!

Per semplicità, vi mostrerò due dadi per volta, ma vi ricordo che ogni persona lancia un dado, prosegue la narrazione e passa i restanti dadi a chi gioca dopo, fino a esaurimento dadi.

Trudi Judi, la coccinella, era titubante, ma dalla foresta alcune foglie degli alberi volarono verso di lei e si posarono al suolo, quasi invitarla a proseguire.

Trudi Judi entrò nella foresta, tuttavia ben presto si fece buio: il cammino diventava sempre più difficoltoso e non vi era nessuna traccia del libro.

Smarrita, Trudi Judi, si guardò intorno e vide un bagliore.

Si spense subito.

Ed eccolo, di nuovo, e poi ancora nulla.

Ma certo, una lucciola!

“Lucciola, per favore potresti aiutarmi nella mia ricerca? Un libro mi ha rubato tutti i punti.” chiese Trudi Judi alla lucciola, avvicinandosi.

Grazie alla lucciola, che si chiamava Jocasta Nu, Trudi Judi poté proseguire la sua ricerca, finché arrivò a una roccia in mezzo a una radura.

Facendo attenzione, Trudi Judi notò che quella che credeva una roccia era in realtà una duplice statua, dedicata a Marte e Venere, lo scudo della statua di Marte rifletteva il bagliore della lucciola. “Proprio come con la statua di Atena del Grande Tempio!” pensò Jocasta Nu.

L’indomani, insieme, i due insetti decisero di salire la montagna che sovrastava la foresta, in cerca di un punto di riferimento per sfuggire alla vastità di alberi che le circondava.

La montagna era molto alta, ma finalmente uscirono al di sopra le nubi e videro la luce del sole.

Sulla cima della montagna trovarono Tenti, il libro. Anche Tenti avuto l’idea di stare più in alto, aveva infatti visto Episodio III e aveva volutamente scelto di ignorare la questione di Episodio I in cui era Maul più in alto.

Tenti era molto contrariato, perché era scritto tutto in blu e i puntini della coccinella erano neri. Con uno scatto d’ira si chiuse di botto facendo volare via i puntini e urtando un rovo. Ahia!

Sì, era punto.

Il libro era molto triste, credeva di aver trovato la soluzione alla sua punteggiatura, invece era punto e a capo.

Trudi Judi si avvicinò e rimise a posto i suoi punti, spiegando al libro che non era questo il modo di comportarsi e, con straordinaria cortesia, gli corresse la punteggiatura con del succo di mirtillo blu.

Alla fine, col succo rimasto, Trudi Judi e Jocasta nu si fecero una bella bevuta, dopodiché si incamminarono verso il confine della foresta, felici e con Tenti.

Fine.

Come avete visto, a seconda di chi narra, la storia può essere più o meno bislacca e più o meno stringata. Il regolamento non aiuta in questo senso: non ci sono indicazioni su quanto deve parlare chi narra, potete vederlo come un punto negativo o un punto positivo ma, visto che si tratta di un gioco dove la fantasia e l’estro la fanno da padroni, propenderei più per definirla una caratteristica intrinseca.

Anche qui, per rendere un po’ più coinvolgente la storia, ho adottato la regola del dare un nome a ogni personaggio, ma non è richiesto dal regolamento.

Conclusioni

Il gioco presenta un formula già vista, come dicevo, ma ha anche altre modalità oltre a quella descritta (attenzione, i nomi sull’app e sul regolamento non collimano, ma non è difficile capire che La macchina della follia è Insania nell’app, Il mucchio selvaggio è Tempus Fugit e Freemode non richiede l’app.

Devo confessare che la modalità principale non mi è piaciuta particolarmente, essendo legata al lancio di un singolo dado per volta e nemmeno “La macchina della follia” mi pare così riuscita (sull’app a ogni lancio di dado leggerete un messaggio casuale che, nelle intenzioni, dovrebbe generare un po’ di caos), mentre ho preferito Il Mucchio selvaggio (si lanciano più dadi a testa e si crea un frammento più omogeneo di storia) e Freemode, dove si lanciano dadi a piacimento e si crea una storia.

In Rory’s Story Cubes (distribuito anch’esso da Asmodee Italia), ogni persona lancia 9 dadi e inventa una storia che colleghi tutte le icone; sono 9 perché, nell’intenzione dell’autore, se ne usano tre per atto (inizio centro fine) in cui è divisa la storia, qui, con 12 dadi, è tutto leggermente più dilatato, per contro vi bastano questi per generare una miriade di storie, senza dover acquistare diversi set di dadi, cosa che potreste voler fare dopo un po’ con Rory’s Story Cubes, insomma: pro e contro.

Trovate Incipit a meno di 12€ su MagicMerchant.it, la cifra è molto contenuta e, con il gruppo di gioco giusto, questo gioco può regalare un sacco di momenti divertenti e generare aneddoti che racconterete a lungo. Potete portarlo persino in pizzeria o in treno, richiede veramente uno spazio quasi nullo. Se non avete mai provato un gioco del genere, può essere davvero un buon investimento.