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Giochi Atipici – Solar Sphere

Solar Sphere è un gioco competitivo uscito vittorioso da una fortunata campagna Kickstarter. Un’ambientazione apocalittica dove l’uomo ha esaurito tutta l’energia sulla terra e si ritrova a sfruttare quella del sole. Un gioco dal peso medio che ha convito 2000 backer ma un po’ meno me.

Ayden Lowther e Simon Milburn autori del gioco, già memori del successo di Solar Storm, hanno deciso di continuare con la stessa tematica. Nonostante io non sia un’amante dei giochi con tema spaziale (devo ammettere che in collezione ne ho davvero pochi) Solar Sphere con quei dadi trasparenti mi aveva fatto accettare quell’ambientazione, il problema è che il gioco, alla fine, nonostante su carta abbia tutte le caratteristiche che mi possono piacere, non mi ha conquistata.

Partiamo dai materiali. Quelli sono sicuramente il punto forte del gioco, carte con un bel finish, plancia centrale componibile con un cartone bello robusto, dadi e dadini trasparenti di ottima qualità ma soprattutto plance double layer. I componenti in legno sono piccoli e poco maneggevoli ma su cui si può soprassedere.

Passiamo al regolamento, primo grande difetto del gioco. Ho trovato l’impostazione molto confusionaria e soprattutto una spiegazione poco chiara. Ho scoperto dopo qualche partita che in realtà erano presenti vari errori. Il termine “Smantellare” ,per esempio, ripetuto varie volte, in realtà deve essere inteso come “Recuperare”, che è un’azione completamente diversa. Addirittura vi è un errore nell’icona di una carta che mostra un simbolo di “infinito”, ma in realtà dovrebbe mostrare un “6”. L’azione stessa poi è spiegata male: “pari al valore del dado” va letta come “pari al massimo al valore del dado” ( questo piccolo dettaglio non vi nego che avrebbe cambiato alcune scelte nel corso delle mie partite). Insomma il regolamento è assolutamente bocciato.

L’ambientazione come detto all’inizio è spaziale. Avremo il grande compito di sfruttare l’energia del sole e creare una sfera di Dyson. Ma non tutti saranno d’accordo, la resistenza ci intralcerà nella nostra impresa. Forse questo è l’unico punto in cui si percepisce l’ambientazione, se decidiamo o no di partecipare alle spedizioni contro i ribelli, quest’ultimi ci metteranno i bastoni tra le ruote e ci faranno perdere punti morale.

Ma cosa ha Solar Sphere da avermi convinto così poco? Avremo a disposizione solo 6 turni di gioco con 3 azioni ciascuno, per un totale di 18 azioni per tutta la durata della partita (avremo la possibilità di 3 azioni extra con l’uso del dado speciale ma non sempre riusciremo a sfruttarlo). Solitamente i giochi così stretti mi piacciono ma in questo 18 azioni sono davvero poche, non riusciremo mai a portare a termine la nostra strategia, la partita finisce troppo presto. Anche concentrandoci su un obbiettivo non riusciremo mai a sfruttarlo pienamente. Dovremo tenere poi d’occhio tutto, perché la resistenza deve essere ostacolata, il sole deve essere conquistato, tutto è importante ma anche volendo creare un proprio motore di gioco, non riusciremo mai a sfruttarlo a dovere. Troppe cose e troppo poco tempo, solitamente una qualità da me apprezzata, ma qua l’ho trovato solo un vero ostacolo al mio gioco.

Le meccaniche, non sono particolarmente innovative: un piazzamento dadi e un gestione risorse, con i soliti vantaggi e svantaggi del caso. Parlando di gameplay, poi, vale la pena sottolineare un altro punto debole del gioco; ai punti a fine partita si aggiungeranno quelli che avremo accumulato nel corso dei round facendo salire dei segnalini Fazione su un tracciato. L’ho trovato una cosa forzata, aggiunta lì per dare punti. Se conquisti le varie zone del sole, se prenderai carte equipaggio o se sconfiggerai la resistenza otterrai degli avanzamenti, non vi è altro modo per procurarseli. Il problema è che solo per ogni set di simboli fazione diversi, guadagneremo 5 punti a fine partita. Ma le carte tenderemo a prenderle per le abilità che ci darà il membro dell’equipaggio, conquisteremo il sole in base al valore dei dadi che lanceremo, e cercheremo di battere la resistenza per non perdere punti morale, insomma guarderemo pochissimo quei simboli. Avrei preferito conquistare il sole e ottenere punti, abilità, punti morale, ma non questi avanzamenti. Devo ammettere che non sono un’amante dei tracciati ma in questo gioco, di base così elegante, è un vero e proprio pugno in un occhio.

Il gioco poi scala bene in due, in tre può andare ma in quattro non lo consiglio: troppo stretto ci ritroveremo a pagare per fare qualsiasi azione. Direte voi, “Ma è solo un gioco stretto!” e vi darei ragione, se non fosse che in un gioco stretto, grazie a un po’ più di ragionamento potremo ricalcolare la nostra strategia, mentre qui ci sono i dadi e alcune scelte saranno “obbligate”, perché gli spazi azione (luoghi) richiedono determinati valori di dadi. È un gioco troppo stretto: neanche riesci a goderti la partita.

L’interazione anche se indiretta mi è piaciuta. Quando troverai occupato il luogo che stavi aspettando di visitare, diciamo che non ti piacerà. Dovrai pagare con un drone renderlo inattivo dopo aver fatto tanto per attivarlo. Quindi l’interazione anche un po’ cattivella c’è.

La variabilità è quella che è: ci sono quattro obiettivi di fine partita, ma ben poco cambia ai fini dello sviluppo della partita.

In conclusione Solar Sphere, che inizialmente aveva fatto breccia nel mio cuore mi ha lasciato l’amaro in bocca. L’idea è sicuramente elegante ma quei piccoli elementi l’hanno reso per me poco apprezzabile. Un vero peccato perché poteva essere un buon elemento per farmi amare il tema fantascientifico!

Per un sacco di giochi spaziali, in ogni senso, vi consigliamo MagicMerchant.it