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Devir (senza scatola piccola, stavolta): Ciarlatani di Quedlinburgo

Prima degli eurogame compatti, la Devir ha pubblicato diversi altri titoli di grande successo e, dato che le scuse per provare giochi nuovi per me non sono mai abbastanza, ho deciso di recuperarne qualcuno!

Oggi comincio con un gioco del 2018, che, dopo aver vinto il prestigioso premio “Kennerspiel Des Jahres” (ovvero il Gioco dell’Anno tedesco per un pubblico non alle prime armi), è diventato un vero e proprio classico, tanto da scalare la classifica di Board Game Geek, collocandosi al settimo posto nella categoria “family” (e un buon 63 nella classifica generale).

Ciarlatani di Quedlinburgo in una riga: Autore: Wolfgang Warsch | Artista: Dennis Lohausen | Giocatori: 2-4 | Durata: 45 | Età: 10+ | Editore: Devir Italia

La storia

Una volta all’anno, la città di Quedlinburgo ospita un bazar di 9 giorni all’interno delle sue mura. Sedicenti dottori e chirurghi ciarlatani si incontrano qui per esibire i loro rimedi curativi. Piedi maleodoranti, nostalgia di casa, singhiozzo e cuori infranti: hanno una cura per tutto. Ogni ciarlatano ha la sua speciale infusione.

Ogni giocatore pesca gli ingredienti dal proprio sacchetto finché non è convinto che la sua pozione sia quella giusta. Ma state attenti: un ingrediente di troppo e la pentola potrebbe esplodere!

La meccanica in breve

Ciarlatani di Quedlinburgo è un gioco di bag building e push your luck.

I materiali

I materiali del gioco sono ben fatti e di buona qualità. Tutto è molto allegro e colorato, proprio come piace a me. Abbiamo alcuni dischetti in legno (la goccia, che segna il punto di partenza della pozione, il segnalino ratto e dischetti segnapunti), la plancia centrale che fa da segna round e conta punti, i quattro grandi paioli, che rappresentano le plance giocatore, ciascuna con la propria fiaschetta di pozione, 12 libri degli ingredienti, in 7 colori, e tantissimi gettoni ingrediente in cartone spesso e robusto.

Completano i materiali le carte veggente, che verranno lette all’inizio di ogni turno, un sacchetto di stoffa per ogni giocatore da cui pescare gli ingredienti, i rubini di plastica sfaccettata, e il dado per i bonus. I libri degli ingredienti riportano effetti diversi su fronte e retro, permettendo di creare diverse combinazioni per aggiungere varietà alle partite. Alcune sono suggerite nel regolamento ma, una volta acquisita un po’ di esperienza, è possibile creare a piacimento i propri set di ingredienti.

Dato che si tratta di comporre pozioni, avremo a disposizione una lista di ingredienti dai nomi originali e perfettamente in tema con l’ambientazione:

  • I bianchi sono i fiori di campo (dal nome innocente, ma che ci faranno esplodere!);
  • gli arancioni sono le zucche;
  • i verdi sono i ragni;
  • gli azzurri sono teschi di corvo;
  • i rossi sono i funghi velenosi;
  • i gialli sono mandragole;
  • i viola sono alito di fantasma;
  • i neri sono farfalle “testa di morto”.

Ciascun ingrediente ha un effetto specifico, riportato sul relativo libro, che varia a seconda del set di ingredienti scelto.

Come si gioca

Il gioco è davvero semplicissimo, quindi, forse, stavolta ce la faccio ad essere breve nella spiegazione.

La regola da rammentare è praticamente soltanto una: ad ogni round, si pescano ingredienti dal proprio sacchetto fino a quando si deciderà di fermarsi, oppure fino a quando la nostra pozione esploderà. La pozione esploderà quando saranno stati estratti segnalini bianchi il cui valore complessivo supera 7 punti.

Ma vediamo con ordine come si svolge il gioco.

Prima di tutto, occorre preparare gli ingredienti. Ad inizio partita, saranno disponibili soltanto gli ingredienti arancioni, neri, rossi, blu e verdi. I gialli saranno sbloccati al secondo round, i viola al terzo. Gli ingredienti possono valere 1, 2 o 4 punti.

Ciascun giocatore avrà il proprio paiolo ed il proprio sacchetto di ingredienti, dove al principio si troveranno soltanto gli ingredienti indicati sulla plancia paiolo: 4 segnalini bianchi (fiori di campo) da 1, due da 2, uno di valore 3, un verde da 1 e una zucca da 1. I segnalini bianchi hanno un valore complessivo di 11 punti.

Ad inizio round, si scoprirà una carta veggente. Gli effetti possono essere di vario tipo e comprendono bonus per i giocatori più svantaggiati, o vantaggi per tutti, come l’innalzamento del “punto di esplosione”, o la possibilità di rimettere nel sacchetto tutti gli ingredienti e ricominciare la pesca.

Una volta risolta la carta veggente, tutti i giocatori contemporaneamente inizieranno a pescare dal proprio sacchetto gli ingredienti per comporre la pozione, uno alla volta. Ogni ingrediente pescato dovrà essere collocato sul paiolo, alla distanza indicata dal suo valore. Un segnalino di valore 1 verrà posizionato adiacente all’ingrediente precedente, quello di valore 2 a distanza di due e così via.

I giocatori dovranno decidere quando fermarsi, scegliendo se rischiare per fare più punti e ottenere più vantaggi, o rinunciare per non rischiare l’esplosione! Per migliorare le proprie chances, ogni giocatore ha anche a disposizione una fiaschetta, che potrà essere utilizzata per rimettere nel sacchetto l’ultimo segnalino pescato, a condizione che non abbia già fatto esplodere la pozione. Ovviamente potreste essere così sfortunati da ripescarlo subito dopo…

Quando tutti avranno deciso di fermarsi (o saranno esplosi) si procede al conteggio dei punti, diviso in fasi che sono indicate molto chiaramente nella plancia centrale.

A seconda di dove si sarà fermato, ogni giocatore otterrà un dato numero di punti vittoria e un certo valore in monete (indicato nella prima casella libera visibile dopo l’ultimo segnalino collocato), da spendere per acquistare nuovi ingredienti da inserire nel proprio sacchetto. Chi avrà fatto esplodere la propria pozione, invece, dovrà scegliere se acquistare nuovi ingredienti oppure ottenere i punti vittoria.

In alcune caselle, i giocatori potranno ottenere anche un rubino. I rubini (che sono bellissime gemme di plastica rigida) potranno essere spesi per far avanzare il segnalino goccia, che indica il punto di partenza della propria pozione, o per riempire nuovamente la salvifica fiaschetta.

Il gioco prevede anche un sistema di compensazione volto ad aiutare i giocatori rimasti più indietro con il punteggio: all’inizio del round, i giocatori più indietro nel tracciato dei punti conteranno quante code di topo li separano dal primo giocatore ed avanzeranno il loro segnalino di partenza, la goccia, di tanti passi quante sono le code di topo.

Cosa ne penso

Nonostante io sia riuscita anche questa volta  a dilungarmi nella spiegazione, il gioco è davvero facilissimo. Ci vogliono due minuti per spiegare le regole ed iniziare a giocare e, per questo motivo, Ciarlatani di Quedlinburgo è davvero adatto a tutti.  È un gioco perfetto per i nuovi giocatori, per i ragazzi, per le famiglie. Nonostante l’estrema semplicità, è un gioco che piace anche ai giocatori più esperti che ne apprezzano l’atmosfera caciarona e scanzonata.

In effetti, sfidare la sorte nel tentativo di guadagnare qualche punto in più, per poi magari far esplodere malamente la propria pozione, strapperà sempre qualche risata. Allo stesso modo, riuscire a salvarsi all’ultimo istante, grazie ad una pesca rischiosa ma fortunata, scatenerà il nostro entusiasmo. Attorno al tavolo si alterneranno continuamente grida di esultanza e soffocate imprecazioni. Anche se ciascuno gioca per sé, tutti sbirceranno le pentole dei propri compagni di gioco, per cercare di capire quanto stiano andando lontano con i loro segnalini, o semplicemente per cercare di attirare influssi malevoli che rendano sfortunata la loro pesca!

Non ci sono grandi strategie da attuare, tutto si gioca sulla fortuna, come nei più classici push your luck, anche se con l’acquisto di nuovi ingredienti potremo migliorare i nostri risultati e ritardare l’esplosione. Acquistare nuovi ingredienti, magari di valore 4, dà sempre una certa soddisfazione, anche se non basterà a garantirci la salvezza, perché il malefico segnalino da 3 bianco spunterà sempre fuori nel momento meno opportuno, facendo esplodere la nostra pentola.

Secondo me, il gioco rende al meglio con il numero massimo di giocatori, mentre in due sicuramente perde un po’ della sua verve. Acquistando l’espansione “Le streghe erboriste” è possibile giocare anche in cinque, il che sicuramente aumenterà il divertimento e le risate.

Anche se preferisco giochi che abbiano un pochino di profondità e strategia in più, ho trovato Ciarlatani di Quedlinburgo molto simpatico e divertente e credo che meriti un posto in collezione, perché la sua estrema semplicità, unita ai materiali attraenti, ci offrirà tantissime occasioni di intavolarlo, con le compagnie più disparate.

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