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Evergreen

Oggi abbandono gli animali per dedicarmi al nobile compito di rendere rigoglioso un pianeta, piantando germogli e facendo crescere alberi; per la precisione bellissimi alberelli di legno, perché -ovviamente- non rinuncio alla bellezza dei materiali!

I puzzle game, più o meno astratti, sono tra i giochi che intavolo più spesso, perché piacciono a mia figlia e richiedono un’ora al massimo, quindi si prestano ad essere incastrati tra un’attività e l’altra… ad esempio tra il lavoro, i compiti e la cena. Ci regalano una breve parentesi per fare qualcosa di bello insieme, mentre chiacchieriamo per raccontarci la nostra giornata (purtroppo, distratta dalla conversazione, io vengo spesso miseramente sconfitta).

Tra i diversi tipi di puzzle game, probabilmente i più comuni nella nostra collezione sono quelli di ottimizzazione spaziale, nei quali l’obiettivo del gioco è sistemare degli elementi all’interno di un’area, rispettando delle regole di posizionamento e con l’obiettivo di fare il maggior numero di punti.

Tra i tantissimi giochi disponibili in questa categoria, come sempre, mi colpiscono di più quelli che si distinguono per la bellezza dei materiali, come appunto Evergreen.

Evergreen in una riga: Autore: Hjalmar Hach | Artista: Wenyi Geng | Giocatori: 1-4 | Durata: 45 | Età: 8+ | Editori: Horrible Guild, 999 Games, Games7Days, Ghenos Games, Gigamic, HeidelBÄR Games, IELLO, Lavka Game

In Evergreen l’obiettivo dei giocatori è di rendere il proprio pianeta più rigoglioso possibile, piantando germogli e facendo crescere alberi nei biomi indicati dalle carte, che verranno prelevate con un sistema di draft. Il giocatore che, al termine della quarta stagione, avrà realizzato il pianeta più lussureggiante, sarà il vincitore.

La meccanica in breve

Evergreen è un puzzle game di posizionamento su griglia, con una meccanica di open draft delle carte che determinano le azioni del turno.

I materiali

Non vorrei fare ogni volta una sezione a parte dedicata ai materiali, perché mi sembra di ripetermi, ma poi i componenti dei giochi che mi piacciono sono sempre talmente belli che meritano una menzione speciale!

In Evergreen abbiamo delle bellissime plance dual layer, che raffigurano un pianeta, diviso in sezioni colorate che rappresentano i diversi biomi. Ciascun bioma, oltre che da un colore, è contraddistinto da un simbolo, che è riportato anche sulle relative carte, in modo da consentirne l’identificazione anche da parte di chi ha difficoltà con i colori.

Intorno al pianeta, ci sono i tracciati del punteggio, delle stagioni, dei bonus. In basso a destra sono riassunte le quattro azioni principali.

Completano i materiali diversi segnalini di legno viola per i vari tracciati, i segnalini sole, sempre di legno, uno per ciascun giocatore, le carte bioma, i germogli di legno, i cespugli e i laghi e, infine, i veri protagonisti: gli alberi, divisi in alberi piccoli e alberi grandi. Anche il segnalino primo giocatore è in legno, a forma di foglia. Tutto trova posto nella scatola, perfettamente divisa in sezioni destinate ad ospitare ordinatamente i diversi componenti. Il divisorio della scatola è in cartone.

Come si gioca

Il set up del gioco è veramente super veloce: si mescola il mazzo delle carte bioma, si rivelano carte fino a scoprire 5 icone fertilità, che verranno posizionate in una zona dedicata del piano di gioco e determineranno i punti di fine partita, come vedremo. Infine, si posizionano i segnalini sui tracciati delle plance giocatore.

La partita dura quattro stagioni, ciascuna divisa in un numero sempre decrescente di round: cinque round in primavera, quattro in estate, tre in autunno e due in inverno.

I round sono scanditi da tre fasi:

  1. Draft delle carte bioma. In questa fase, i giocatori, in ordine di turno, sceglieranno una carta bioma tra quelle rivelate (in numero pari a quello dei giocatori più uno), che determinerà dove potranno svolgere l’azione principale e quale potere speciale potranno attivare.
  2. Azioni e poteri. In questa fase, si svolgeranno le azioni e si attiveranno i poteri delle carte draftate.
  3. Fine del round: in questa fase si aggiungerà la carta bioma non scelta alla zona fertilità e si preparerà il round successivo, ovvero si procederà al conteggio dei punti della stagione.

Vediamo meglio come sono strutturate le carte bioma. Queste carte raffigurano uno dei sei biomi presenti sul pianeta, che fa da sfondo (o il bioma jolly): il bioma determinerà la zona in cui il giocatore potrà svolgere l’azione principale. Inoltre, in alto sono riportate una o più icone fertilità, oppure una icona aridità. In basso a destra, invece, è indicata una delle azioni speciali.

Fine della fase di draft e area fertilità

Alla fine della fase di draft, resterà sempre una carta non scelta. Essa andrà ad aggiungersi alla zona fertilità, aumentando o diminuendo il valore di fertilità del relativo bioma. Se la carta rimasta in riserva non ha icone fertilità, essa andrà semplicemente scartata. Se, invece, mostra un’icona aridità (il triangolo con il teschio), essa annullerà le icone fertilità della carta precedente appartenente al medesimo bioma.

Ordine di turno

Durante la fase di draft, si determina anche l’ordine di turno per il round successivo. Il primo giocatore, in possesso del relativo segnalino, dopo aver scelto la propria carta, metterà il segnalino sulla carta più a sinistra della riserva. Se uno dei giocatori successivi sceglierà quella carta, diventerà il primo giocatore; altrimenti, il segnalino tornerà in possesso del primo giocatore del turno in corso.

Le azioni principali, riportate anche sulla plancia pianeta, sono quattro:

  1. Piantare fino a 3 germogli;
  2. Applicare fino a 2 effetti crescita (da germoglio ad albero piccolo, da albero piccolo ad albero grande);
  3. Piantare 1 germoglio e applicare una crescita, in spazi differenti;
  4. Ignorare la restrizione bioma della carta ed applicare 1 solo effetto (piantare 1 germoglio, fare una crescita) su qualsiasi spazio della plancia.

I poteri speciali invece sono 6:

  1. Piantare germogli;
  2. Fare crescere un albero piccolo (o più);
  3. Fare crescere un albero grande (o più);
  4. Piantare cespugli (che servono a collegare le zone e contano come alberi per i punti foresta);
  5. Posizionare laghi (che attivano una crescita in due spazi ad essi adiacenti);
  6. Azione bocciolo (che dà solamente punti vittoria).

Gli effetti dei poteri speciali possono essere applicati in qualsiasi zona del pianeta ed anche in spazi diversi.

Alla fine della stagione, si procede ad un conteggio parziale dei punti. Si guadagneranno punti per la foresta più grande sul proprio pianeta (un punto per ogni albero o cespuglio ortogonalmente adiacente; i germogli e i laghi non contano) e per tutti gli alberi che saranno colpiti dalla luce del sole.

Gli alberi interferiscono gli uni con gli altri e con la luce, per cui ogni albero proietterà un’ombra che impedirà agli alberi posizionati dietro ad esso di ricevere luce. Gli alberi piccoli proiettano un’ombra pari ad uno spazio, quelli grandi a due.

Alla fine della quarta stagione, si procederà al conteggio finale dei punti. Oltre ai punti luce e ai punti per la foresta più grande, si guadagneranno i punti fertilità.

Come detto sopra, nella fase di draft la carta non scelta dai giocatori va ad arricchire la zona fertilità. La zona fertilità è divisa per biomi e fornisce punti per ogni icona fertilità visibile sule carte del relativo bioma. Alla fine della partita, i giocatori otterranno, per ogni albero grande sulla plancia, il numero di punti indicato dalle icone fertilità visibili per il bioma in cui esso si trova.

Cosa ne penso

Evergreen è un puzzle game in cui occorre tenere d’occhio molti aspetti e fare tante scelte.

Il gioco riprende alcune delle meccaniche di Photosynthesis, precedente titolo dello stesso autore (Hjalmar Hach), che aveva a che fare sempre con gli alberi e la gestione della luce solare.

Rispetto al predecessore, che aveva gli alberi più grandi, in cartone, trovo più belli i materiali di Evergreen e anche le meccaniche di gioco mi sono piaciute di più, le trovo più fluide e piacevoli.

In particolare, mi piace molto l’aggiunta del draft.

Durante il draft, oltre a pensare a quale carta ci serve prendere, dovremo tenere conto attentamente anche di cosa lasceremo all’avversario, cercando al contempo di intuire quale carta potrebbe scartare, poiché questa andrà ad aggiungersi alla zona fertilità. Ci troveremo a dover decidere se prendere una carta per noi meno vantaggiosa che farebbe fare molti punti all’avversario; oppure, se prendere una carta poco utile che abbia un’icona aridità, solo per evitare che vada a ridurre i punteggi di un’area in cui magari abbiamo già piantato molti alberi. I poteri speciali possono essere importantissimi, quindi capiterà anche di prendere una carta di un bioma che non ci interessa, solo per beneficiare del suo potere.

Molto importante sarà anche l’ordine di turno, determinato come abbiamo visto dalla fase di draft. Questo sarà un altro aspetto da tenere in considerazione durante la scelta della carta azione. Iniziare il round, infatti, può essere molto vantaggioso, specie nelle ultime due stagioni in cui si hanno solo tre e poi due turni a disposizione.

In due giocatori, il draft potrà essere gestito in modo più ragionato; in tre e in quattro, ovviamente, sarà più difficile intuire le scelte degli avversari, ma occorrerà sempre valutare le conseguenze della nostra scelta sull’ordine di turno o sul punteggio di fine partita.

In ogni caso, il draft arricchisce moltissimo questo puzzle game, rendendolo anche più interattivo di quanto altrimenti non sarebbe. Se, infatti, durante la fase delle azioni saremo concentrati sulla nostra plancia, la presenza del draft ci obbligherà a tenere d’occhio anche i pianeti altrui, per cercare di capire cosa stanno facendo e tentare di interferire con il loro gioco (o prevedere come loro potrebbero influire sul nostro).

Il piazzamento degli alberi sulla nostra plancia ci richiederà di considerare molteplici fattori, se vorremo raggiungere un punteggio soddisfacente.

Se posizioneremo gli alberi molto vicini tra loro, otterremo una foresta più grande, che ci frutterà punti a fine stagione. Tuttavia, gli alberi adiacenti faranno ombra gli uni agli altri, riducendo i punti che guadagneremo per la luce. Le condizioni, poi, cambieranno con lo spostamento del sole, di stagione in stagione; una foresta che, alla prima stagione, rendeva pochi punti luce, potrà fornirne molti di più quando il sole la colpirà sul fianco.

Ci troveremo a decidere se mantenere compatta la foresta, o se cercare di far crescere alberi grandi in una zona che fornisce magari molti punti, ma che non è collegata con il resto della nostra foresta.

Tutti questi aspetti, uniti alla durata contenuta ed al set up velocissimo, rendono Evergreen un gioco davvero piacevole che tornerà spesso sui vostri tavoli.

Il gioco prevede anche una modalità solitario molto rilassante, in cui l’automa competerà soltanto nella scelta delle carte, ma non accumulerà punti. Pur trattandosi di un solitario piuttosto semplice, lo apprezzo per la velocità estrema del set up. Se mi viene voglia di fare una partita, apro la scatola mescolo le carte e sono pronta. Per una come me, che patisce i set up complicati quando gioca in solo, è un titolo perfetto.

Ultimo aspetto di cui parlare è la longevità, tanto richiesta nei giochi da tavolo. Ebbene, come molti puzzle game, Evergreen soffre un po’ il problema della longevità. Dopo un po’ di partite, potrebbe sembrare ripetitivo.

Per ovviare al problema (che io ancora non ho riscontrato), è appena stata pubblicata un’espansione, Pines and Cacti, che aggiunge due nuovi tipi di piante, i pini e i cactus, che crescono in differenti condizioni di luce, apportando varietà e freschezza al gioco.

Le nuove piantine sono bellissime e non vedo l’ora di procurarmi una copia di questa espansione!

Se vi piacciono i puzzle game di ambientazione naturalistica non posso che consigliarvi l’acquisto di questo titolo. Trovate il gioco base, l’espansione, o il bundle che comprende entrambi, su  MagicMerchant.it.