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Recensione: Ferro Sette: Universo senza sonno 1

Ferro Sette è un romanzo di Francesco Troccoli, il primo della saga dell’Universo senza sonno, un mondo fantascientifico in cui gli essere umani non dormono più. Eccovi la mia recensione.

Titolo del libro:  Ferro Sette: Universo senza sonno 1

Autore: Francesco Troccoli

Editore: Curcio

Trama: Futuro remoto: l’umanità ha smarrito le basi della sua stessa natura. Due vecchi commilitoni si ritrovano, nemici. Il primo, Tobruk Ramarren, è un’ignara pedina di un potere occulto; il secondo, seguendo un’antica intuizione, si ribella a quella che sembra l’unica vita possibile. Nelle viscere di un piccolo pianeta minerario ai confini dell’Alleanza il protagonista s’imbatterà in una sorprendente comunità di reietti, custodi del segreto che li rende liberi. Lo scontro tra i Dominatori e lo sparuto gruppo di rivoluzionari è inevitabile, così come la sorpresa di Tobruk Ramarren di fronte alla scoperta che gli cambierà la vita. Una sorprendente visione di un possibile futuro della civiltà del nostro tempo, e di una ribellione che scaturisce dalla natura più segreta e preziosa dell’essere umano.

Recensione: Da appassionata di Sci-Fi, ho iniziato a leggere questo libro davvero con piacere. Devo dire che i primi capitoli mi hanno intrigato, lo stile di scrittura è fluido, è facile seguirne le vicende, immaginare i mondi narrati e immedesimarsi nel protagonista che risulta subito essere simpatico.

Infatti, quando Tobruk viene a scoprire i ribelli che tentano di riportare l’essere umano al suo stato naturale di dormienti e impara ciò che ormai è stato dimenticato, ormai il lettore è già dalla sua parte.

schermata-2016-09-25-alle-20-50-58Il problema però arriva dopo, con lo svolgere della storia. Sembra come se si voglia portare la ribellione su temi più profondi e importanti che però appaiono un po’ forzati, come la lotta per l’uguaglianza dell’umanità e la fine dello sfruttamento degli esseri umani da parte delle classi superiori. Si va dalla battaglia per riprendersi la propria natura a quella per ideali più grandi, di sicuro giusti ma forse un po’ prematuri rispetto allo svolgimento della trama.

A volte si ha anche la sensazione di stare leggendo una storia che già si conosce, forse perché gli appassionati del genere sanno riconoscere i riferimenti/omaggi a opere già pubblicate, viene quindi un po’ a mancare il senso di novità.

Inoltre, non ho apprezzato molto le relazioni personali tra i personaggi come la relazione d’amore tra Tobruk e Alina che non è particolarmente romantica né naturale. Non mi ha nemmeno colpito la vera natura della sua relazione con Hobbes, il capo dei ribelli, anzi avrei preferito che fossero semplicemente grandi amici, quasi fratelli.

Detto questo, è stato comunque un libro piacevole da leggere, che scorre senza intoppi e si finisce con facilità.

Consigliato quindi agli appassionati del genere come una lettura leggera e rilassante.

Trama via Amazon