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Council of Shadows – L’energia consuma.

Council of Shadows è un gioco Ravensburger passato un po’ in sordina per non si sa bene quale motivo dato che brilla sotto diversi aspetti.

Andiamo con ordine, per prima cosa la trama. L’anno è il 2200 e i giocatori rappresentano quattro civiltà che vivono ai confini dell’universo e che dovranno raccogliere energia per il misterioso Concilio delle ombre, un’entità onnipresente che vigila sulle loro azioni. I giocatori che riusciranno ad acquisire il livello energetico maggiore verranno ricompensati con Tecnologie Oscure o, addirittura, con un posto come membro del concilio.

Il gioco in breve

Ai giocatori verranno fornite quattro plance e una serie di carte azione inizialmente simmetriche che potranno però essere rese asimmetriche con l’inserimento di moduli di gioco di cui vi spiego più avanti. Il round di gioco sarà diviso in tre fasi:

  • Nella prima fase i giocatori potranno acquisire nuove carte azione (chiamate carte IA) da un mercatino comune oppure sbloccare nuove tecnologie che gli permetteranno di colonizzare pianeti sempre più inospitali (marroni e rossi) o sempre più distanti.
  • La seconda fase è il cuore pulsante del gioco dato che in essa, che si svolge in modo simultaneo per tutti i giocatori, dovrete pianificare le vostre azioni disponendo le vostre carte azione sulla plancia e ricordando che andranno risolte da sinistra verso destra. Ah, ovviamente il tutto verrà reso piccante da uno schermo che vi impedirà di vedere le azioni pianificate dagli altri al tavolo…
  • La terza e ultima fase prevede la rimozione degli schermi e la risoluzione delle azioni da un ordine di turno stabilito in modo dinamico a cui segue una sottofase detta di valutazione in cui i giocatori potranno rimuovere le proprie colonie dai vari sistemi solari per guadagnare energia grazie ad un sistema di maggioranze.

Il consumo e l’energia

Una delle caratteristiche che rende Council of Shadows così unico sono i tracciati. Le carte azione, infatti, non contengono solo un effetto ma anche un valore di consumo. Questo lo possiamo considerare un diretto antagonista dell’energia che dovremo produrre per compiacere il concilio. Vediamo come funziona nel dettaglio.

Come anticipato, nell’angolo in alto a sinistra delle carte azione troverete un valore che farà salire il vostro segnalino sul tracciato consumo (che parte da 20). Il giocatore che, in ogni turno, avrà prodotto più consumo sarà il primo a giocare e gli altri seguiranno in ordine di consumo. Durante la partita però cercherete di mantenere basso questo livello dato che il suo indicatore fungerà da marker per il livello energetico.

Potete, infatti, immaginare l’energia come punti esperienza e il consumo come valore minimo richiesto per salire di livello. In questo senso, quando il vostro indicatore energia raggiungerà o supererà il livello di consumo guadagnerete un livello di energia (mentre il vostro indicatore energia verrà resettato a zero) e, di conseguenza, una carta tecnologia oscura (“Dark Tech”) di livello I o II. La terza volta che “livellate” innescherete il fine partita e a quel punto il giocatore con il maggior livello energetico sarà il vincitore;, a parità di livello si controlla chi ha prodotto più energia.

Capite subito come possa risultare davvero interessante questa modalità dato che per vincere non dovrete essere solo il giocatore con la maggiore energia prodotta: sarà il livello di quest’ultima (risultato combinato di energia e consumo) a determinare chi guadagnerà il posto nel concilio.

Parsec

(Momento “SuperQuark”) un parsec è un’unità di misura di spazio definita come la distanza alla quale il semiasse dell’orbita terrestre viene visto sotto l’apertura di un secondo di grado. Tolta la scienza, il gioco divide il tabellone in tre diverse aree ognuna composta da sistemi la cui unione forma una galassia. Inizialmente avrete accesso solo alla prima area (il primo parsec) e solo potenziando la plancia giocatore (o grazie ad alcune carte azioni particolari) potrete fondare colonie nei sistemi più lontani posti a due o tre parsec da voi. I sistemi più distanti offrono meno possibilità di colonizzazione ma al tempo stesso offrono rendite più consistenti e maggiori possibilità di ottenere maggioranze (essendo pochi i sistemi). Se, alla fine della seconda fase, avrete la maggioranza in una galassia potrete rimuovere una vostra colonia (cubetto) per guadagnare l’energia indicata. Il tutto funziona anche avendo il numero minore (o uguale) di colonie, ovviamente con bonus inferiori. Da notare anche che tale procedura vi permetterà spesso di guadagnare carte bonus chiare (ne avete una scura ad inizio partita), una sorta di obiettivi segreti e personali che conferiscono energia a fine partita.

Moduli

Il gioco dispone di due moduli aggiuntivi che potrete introdurre una volta interiorizzate le regole del gioco base.

La prima, le Stazioni Spaziali, sono 3 segnalini omonimi che guadagnerete ad inizio partita e che dovrete pagare per realizzare nell’orbita di determinati sistemi (uno per galassia). I loro effetti sono diversi: dal guadagnare risorse, al porre colonie (una tantum) fino ad arrivare a bonus passivi quali non dover rimuovere colonie per effettuare il punteggio di una galassia.

Il gioco può essere reso (lievemente) asimmetrico, invece, al secondo modulo, ossia i Comandanti. Scelti in ordine inverso di turno ad inizio partita, i Comandanti rappresentano abilità passive che vi semplificheranno la vita (ad esempio) nelle fasi di valutazione o che vi permetteranno di avere azioni in più per tutta la durata della partita, il tutto al modico costo di un valore di consumo iniziale che varia da +5 a +14.

La produzione

Anche se alcuni criticano la grafica chiaramente ispirata al “Synthwave” che va tanto di moda adesso tra noi diversamente giovani, devo dire che a me è piaciuta molto e rispecchia l’atmosfera un po’ misteriosa e surreale del gioco. Alieni e Comandanti li ho trovati poco ispirati ma penso sia questione di gusto.

La componentistica ha alti e bassi. Molto pregevoli i dadi personalizzati, le plance giocatore con i loro schermi ed il tabellone a doppia faccia (a seconda del numero di giocatori). Belle anche le carte (anche se sto diventando matto per imbustarle… Essendo 65mm * 65mm non si trovano le bustine) resistenti al tatto e dai colori brillanti. Inutili aggiunte il trono ed i segnalini giocatore da “sedere” sul trono quando lo si conquista. Vabbè.

Il giudizio

Council of Shadows è un gioco che si rivolge ad un pubblico vasto di giocatori sia novizi che più esperti. Le regole sono abbastanza immediate (passato lo scoglio del regolamento, a tratti davvero confusionario) e possono essere apprese in poco tempo. La varietà di obiettivi personali segreti e i due moduli forniscono al gioco una buona longevità anche se il numero limitato di carte AI porta quasi sempre a vederle tutte in una partita (anche in due). Mi è davvero piaciuto il sistema di punteggio innovativo e fresco che rende le partite dinamiche (e di durata contenuta, ne potrete fare anche 2 di fila in una serata). Belle anche le carte Dark Tech, a volte al limite dell’OP (ad esempio ce n’è una che azzera la produzione di consumo, un’altra che vi fa fare energia per le maggioranze nei sistemi e non nella galassia) che riescono comunque a non rompere il gioco aggiungendo però pepe alla situazione.

A chi lo consiglio? Beh sicuramente chi di voi mastica giochi pesanti e super-pesanti dopo una partita avrà visto molto e per loro rischia di essere un gioco che non vedrà spesso il tavolo (in questo senso il peso 3.19 di BGG mi sembra esagerato. Io sarei per un 2.75). Chi, invece, ha giocato solo giochi leggeri e vuole alzare un po’ l’asticella potrebbe trovarlo un ottimo punto di partenza per familiarizzare con meccaniche diffuse in altri giochi quali il deck-building, la selezione delle azioni e le maggioranze. Il gioco scala abbastanza bene anche se 3/4 potrebbe essere il numero di giocatori migliore con cui portarlo al tavolo. Non mi esprimo sul solitario non avendo ancora avuto modo di provarlo.

Concludendo, il prezzo del gioco non è proibitivo e, se in sconto, diventa davvero concorrenziale, il tutto per un titolo che ha la potenzialità (magari con un’espansione) di diventare davvero cattivo anche per i giocatori più competitivi che non vedranno l’ora di conquistare l’ambito trono che il gioco mette in palio in ogni partita.

Sapevate che Council of Shadows ha riservato un trono anche a MagicMerchant.it?