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Giochi Atipici – Brazil Imperial

Brazil imperial è un gioco competitivo dai colori accattivanti che già dalla prima partita sa conquistare tutti i giocatori seduti al tavolo. La sua immediatezza e semplicità, nonostante sia indirizzato a un pubblico esperto, lo rendono ancora più accattivante.

Il gioco nato dalla mente di José R. Mendes, è un 4X (Explore, Expand, Exploit, Exterminate) portato in Italia nel 2023 da Uplay, purtroppo è passato un po’ in sordina. Un vero peccato perché davanti abbiamo veramente un ottimo gioco.

Già dal primo annuncio quando ancora non si parlava di una localizzazione Brazil Imperial aveva attirato la mia attenzione. Le illustrazioni ispirate dai lavori di grandi artisti sono la prima cosa che ho notato, solitamente giochi del genere tendono ad avere colori molto cupi, questo invece, forse grazie all’ambientazione Brasiliana, è ricco di colori accesi e di immagini dettagliate.

I componenti poi sono davvero ben fatti, le tessere in cartone sono molto rigide, le carte hanno un bel finish, le risorse sono in legno ben sagomate come le pedine di ogni fazione. Quest’ultime hanno una forma diversa a seconda del colore con cui decidiamo di giocare, dettaglio che ho molto apprezzato.

Created with GIMP

Da amante degli inserti è stato sorprendente trovarne uno all’interno della confezione dove impostare risorse e tessere in modo da avere tutto sistemato sul tavolo quando si gioca. Forse, come già sottolineato in un video da Flavio, il Meeple con la Camicia, avrei fatto i fori dove posizionare le risorse leggermente più grandi, anche una piccolina come me ha avuto difficoltà nel recuperarle, quindi lo trovo leggermente scomodo, ma comunque è apprezzabile il fatto che sia presente, anche perché tiene una parte delle tessere ben riposte, soprattutto per chi ripone le scatole in verticale. Un piccolo difetto sta nel fatto che l’inserto sia fatto solo per alcune tessere, mentre le restanti si devono incastrare per farle entrare tutte.


Un grande peccato anche il fatto che le plance dei giocatori non siano double layer, i manufatti che verranno posizionati (dettaglio preso evidentemente da Scythe) si sposteranno ad ogni movimento della plancia. Una cosa che veramente ho poco gradito sono le abilità dei palazzi e la forza delle unità militari, descritte sotto i componenti: ogni volta bisogna spostarli per vedere quale sbloccare. Perché non scriverli accanto? La plancia ha una scheda di riferimento chiara indicata al di sopra, ma perché perdersi in questi dettagli che lo rendono poco ergonomico?

Il regolamento di Brazil Imperial è chiaro. Non amo molto il fatto che all’inizio vi sia un’infarinatura generale e poi si passi al dettaglio delle singole azioni nelle pagine successive, ma questo non compromette la comprensibilità. Da amante della storia, invece, ho trovato meraviglioso l’inserto con i riferimenti ai vari personaggi illustrati nelle carte e alla storia della colonizzazione avvenuta nel 1500 in America. È di aiuto nell’ambientazione? Direi proprio di no, il gioco fondamentalmente è un astratto, non penserai sicuramente alla storia durante la partita, ma mi è piaciuto.

La scalabilità è ottima (non ho provato il solitario, anche perché i commenti non erano molto lusinghieri, esiste pure una versione venduta a parte sulla quale però non mi sono informata). Anche in due il gioco risulta molto competitivo. 

La partita dipenderà tutto da che tipo di giocatori si ritroveranno seduti al tavolo. Anche se si sceglie la mappa con tante spade, che indicano il livello di interazione, sarà possibile coltivare il proprio orticello, ma se si gioca con una persona che ama gli scontri e mettere il bastone tra le ruote altrui, vi ritroverete a battagliare spesso e a difendere le vostre proprietà. Fondamentalmente, anche se è un gioco in cui ci si aspettano battaglie, saremo noi in base al tipo di partita che stiamo facendo, a decidere se scontrarci o no con l’avversario, perché le azioni movimento per creare l’occasione di scontro sono veramente poche, dovremo quindi studiare bene ogni passo da fare e se lo scontro sia veramente conveniente. 

Un 4X con scarsa interazione? Se è questa la domanda che vi frulla per la testa, la risposta è “no”, perché comunque c’è molta interazione indiretta, una tessera esplorazione rubata, una carta dipinto presa prima dell’avversario, possono fare la differenza, così come la corsa ai punti prima che qualcuno chiuda la partita.

Una cosa che, invece, mi ha colpito particolarmente è che, di norma, se si hanno degli obiettivi in mano si tende a risolverli, qua invece si tenderà a cercare di fare più punti e poi risolverli, stando attenti che qualcun altro al tavolo non chiuda troppo presto la partita. Insomma, è una corsa a cercare di raccogliere il più possibile prima della fine.

Ma com’è il gameplay di Brazil Imperial? Assolutamente fluido e veloce. Ci troviamo davanti ad un gioco “strano”, un 4X un po’ atipico. Essendo un American combinato con un Eurogame, gli scontri non sono alla base della partita, ci sono ma non sono fondamentali. Le meccaniche sono semplici, molti lo hanno paragonato a Scythe, ma qua parliamo di un gioco molto meno complesso, sicuramente con le sue qualità. Brazil Imperial, va detto, non introduce niente di nuovo ma quello che fa lo fa davvero bene. Dovremo scegliere le azioni presenti sulla nostra plancia con estrema cura, perché ogni mossa sarà fondamentale per accaparrarci più punti possibili.

Un gioco tattico o strategico? Una combinazione di entrambi, perché la fortuna sicuramente potrà influire un po’: la carta dipinto che ci serviva, la carta combattimento migliore, la carta oro che ci permette di fare qualche combo, ma tranquilli che in nessun caso vi sentirete tagliati fuori, ci sarà sempre un piano B per accumulare punti.

La variabilità a mio parere c’è, forse avrei preferito qualche carta in più, soprattutto quelle dipinto: nonostante ogni carta abbia una propria abilità, ho costantemente l’impressione che ad ogni partita ci siano sempre le stesse e forse questo, a lungo andare, potrebbe rendere il gioco ripetitivo.

Anche la leggera asimmetria data dalle personalità storiche, ognuno con la propria abilità, che si selezionano a inizio partita è apprezzabile, si potrà scegliere fra due personaggi per ogni plancia (tranne quella verde che ne mette a disposizione uno su quattro) rendendo il gioco ancora più variabile.

In conclusione, cosa penso di questo gioco? Brazil Imperial non ha deluso le mie aspettative, anzi quel senso di corsa mi ha dato qualcosa in più rispetto a quello che mi aspettavo. La localizzazione di Uplay mi ha convinto poi all’acquisto anche perché un minimo di testo sulle carte c’è, in quasi tutte, la scritta è accompagnata da simboli che non sempre sono chiari. Per il resto per me ha tanti dettagli da renderlo unico, un gioco particolare, che quando lo intavoli ti stupisci perché non è proprio come te lo aspetti. Sicuramente non è un gioco adatto ai neofiti, anzi, alla prima partita spiazza un po’ tutti, anche i giocatori esperti, ma già alla seconda avremo le idee chiare di come gestirlo al meglio: l’esperienza, sicuramente, è un requisito importante per godersi a pieno l’esperienza del gioco.

Un vero peccato che si sia perso tra le tante uscite dell’anno passato. Io mi sento assolutamente di consigliarlo per chi vuole provare l’esperienza ludica un po’ atipica.

Brazil Imperial al momento è esaurito, si trova usato a una trentina di Euro, per tutto il resto c’è MagicMerchant.it