Il collezionista di prime partite – Star Wars Orlo Esterno
In associazione ho finalmente la possibilità di giocare ad uno dei tanti giochi con licenza Star Wars che, nonostante io sia un grandissimo fan, non ho mai avuto occasione di provare.
L’Orlo Esterno richiama subito alla mente cacciatori di taglie, carichi illegali, Hutt e scoundrels e tutto quel sottomondo solo parzialmente raccontato (e quando è stato fatto, con quella zozzeria di The Book of Boba Fett); il fan che è dentro di me non vede l’ora di poter sfrecciare a bordo dello Slave 1 e consegnare persone nella carbonite sui peggiori sistemi di Caracas.
Il gioco è un pick-up and delivery abbastanza classico, ogni giocatore è un farabutto che deve consegnare merci sui vari pianeti e completare lavori più o meno puliti; per farlo dovrà sostenere scontri navali con le pattuglie, controllate dal gioco, dei vari schieramenti (Hutt, Sindacato, Impero, Ribelli) e scontri terrestri per poter riscuotere le taglie. Il modo migliore per poterci riuscire è migliorare la propria astronave e le proprie capacità con attrezzature e modifiche e arruolare personaggi nell’equipaggio. Diverse azioni ci danno punti fama ed il primo a raggiungere i dieci punti vince la partita.
Sul tavolo il gioco occupa molto spazio, principalmente per il grande semicerchio montato a puzzle che rappresenta l’orlo esterno ed i suoi pianeti ed è di buonissima fattura.
Molto belle anche le plance giocatore dual layer, peccato solo che i segnalini dei favori dei clan non siano incastrati ma restino liberi. Le schede delle astronavi sono un po’ sottili ma non le toccheremo quasi mai, così come sono buone ma non fantastiche le carte, ma anche in questo caso verranno mischiate al massimo una volta in tutta la partita.
L’artwork è ottimo e fa sentire all’interno di un’avventura nell’universo di Star Wars dal primo all’ultimo minuto.
L’ambientazione è sicuramente il punto più forte di questo gioco, si sente molto e ci farà sorridere in diversi momenti (ad esempio io ero Han Solo e ho comprato il Millennium Falcon, sono a posto per il resto della vita <3); essendo un american in cui l’alea è preponderante, tra innumerevoli tiri di dado e pesca da tantissimi mazzi di carte, questo lato è fondamentale per giustificare il tempo speso.
Tempo che devo dire è forse un po’ troppo… In quattro giocatori abbiamo cominciato con la spiegazione alle 21 circa e poco prima di mezzanotte abbiamo chiuso senza essere riusciti a finire la partita (neanche nella sua versione breve in cui si vince a otto punti). Il turno di un giocatore può essere anche molto lungo ed il downtime si sente tutto, al punto che al tavolo si facevano partite di Marvel Snap tra un turno e l’altro e non è mai un buon segno. L’interazione è potenzialmente bassissima perché si può giocare senza mai avere a che fare con gli avversari e portando avanti solo le proprie missioni; c’è la possibilità di fare PvP, ad esempio se un avversario ha assoldato nell’equipaggio il bersaglio di una nostra taglia, ma nella nostra partita nessuno ha sparato un colpo di blaster contro un altro giocatore al tavolo (anche perché in questo caso sarei dovuto essere io a sparare per primo).
La sensazione è che il gioco base sia facilmente esauribile per la pochezza di personaggi e carte e necessiti di espansioni, infatti una già esiste.
Gli avversari del mio Han sono Lando, Jyn Erso e Katsu Onyo. Cominciamo a girovagare per l’orlo esterno e mi ritrovo velocemente con quasi tutti gli indicatori di favore negativi, ma mi concentro principalmente sull’avere abbastanza crediti per comprare il Millennium Falcon. Ecco, il bello di questi giochi e che ad un certo punto puoi anche fregartene di meccaniche e risultati ma riuscire invece a realizzare un tuo sogno da bambino.
Tutti pescano carte molto positive mentre come da tradizione io pesco spazzatura che il più delle volte mi infligge danni o problemi al punto che al sesto personaggio incontrato senza riuscire a trovare un membro dell’equipaggio (gli altri ce l’hanno fatta tutti tra il primo ed il secondo tentativo) comincio a ricevere sguardi pieni di pietà che peggioreranno nel corso della serata vedendo anche i miei tiri di dado.
C’è comunque sempre la possibilità di arrabattarsi facendo qualcosa e cercando modi per sbarcare il lunario e riesco a non restare troppo indietro rispetto ai miei avversari che a loro volta cercano vie tutte diverse per diventare i mascalzoni più amati della galassia lontana lontana; c’è chi fa della forza il suo punto forte e continua a scontrarsi con le pattuglie e a raccogliere taglie, chi colleziona lavori sporchi per le varie fazioni e chi cerca invece di ingraziarsele tutte per avere i loro favori.
Quando ci troviamo a dover mettere via il gioco per la chiusura del locale il tempo è comunque volato e le facce al tavolo sono rilassate e divertite, anche se non siamo riusciti a finire. Il punteggio chiama sei punti per il possessore del gioco, cinque per me ed un compagno e quattro per l’ultimo che però aveva forse le migliori frecce al suo arco per il proseguo della partita.
La voglia di rigiocarlo resta, però in una serata in cui non ho troppa voglia di impegnarmi ma di lasciare che la fantasia voli libera nell’iperspazio.
Potete trovare tutti i giochi a tema Star Wars che volete (e ce ne sono tanti) su MagicMerchant.it